Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Cresce il numero delle posizioni di Dpo (sono 71.652) e quello di segnalazioni e reclami proposti dagli interessati (lo stock è di 263.050 casi); continuano a crescere (toccando la cifra di 10.555 eventi) anche le segnalazioni di data breach (violazioni di dati personali). I dati sono forniti dal Garante della privacy, che ha pubblicato le statistiche, aggiornate al 30 settembre 2024, relative all’applicazione in Italia del regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr). I parametri presi in considerazione sono tre: le posizioni di responsabile della protezione dei dati (noto anche come Dpo, dalla sigla della denominazione in inglese); le autodenunce dei casi di attacco ai dati (data breach); le segnalazioni e i reclami inviati dagli interessati.
La povertà in Italia non solo è al suo massimo storico: 5,7 milioni di persone, di cui 1,3 milioni di minori. Ma persiste tra le generazioni. Si eredita, meglio e più dei patrimoni. Il riscatto sociale non si innesca dalle nostre parti. Tante le cause. L’abbandono precoce degli studi. Il lavoro intermittente, mal retribuito, in settori a basso valore aggiunto come servizi e commercio. La nascita di uno o più figli. L’affitto di casa. La nazionalità straniera. Lo racconta, da anni, Istat. Lo testimonia ogni giorno la Caritas. Lo ripete anche Eurostat che colloca l’Italia terza dopo Bulgaria e Romania tra i Paesi Ue che registrano adulti tra 25 e 59 anni nel bisogno come quando avevano 14 anni: il 20% nella media Ue, il 48% a Sofia, il 42% a Bucarest, il 34% a Roma dal 31% del pre-Covid. Poveri da bambini e ragazzi. Poveri da grandi, come genitori o coppie.
In una Mappa recente abbiamo proposto i dati di un sondaggio di Demos sui problemi che inquietano gli italiani. Il dato più evidente è la centralità assunta dalla salute e, in generale, dal sistema sanitario. Una questione importante che, tuttavia, contrasta con il passato, non solo recente. Quando le preoccupazioni maggiori erano altre.