L’incasso stimato per le casse statali, come anticipato da MF-Milano Finanza, è di un miliardo nel 2025 e 800 milioni nei 3 anni successivi. Deriva dalla decisione del governo di prevedere in manovra l’obbligo per le compagnie assicurative di pagare anticipatamente il bollo, ovvero la tassa, pari al 2 per mille dei premi, già oggi prevista sia per le unit linked che investono in fondi comuni (ramo III) sia per i prodotti a capitalizzazione (ramo V, che hanno però una raccolta molto più limitata), ed esclusa invece nelle gestioni separate (il ramo I) che resteranno fuori dal provvedimento.
Con la manovra prende corpo anche il Piano Casa Italia per «intende contrastare il disagio abitativo mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e il contenimento del consumo di suolo». L’obiettivo è di approvare entro sei mesi, dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, un piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. Quanto ai mutui, è stata definita la proroga fino al 2027 delle agevolazioni prima casa.
L’auto elettrica non si tocca e non si torna indietro sull’obiettivo del 2035. L’Unione Europea, per bocca della nuova Commissione designata, pur aprendo alla possibilità di modifiche al regolamento sulle emissioni e appoggiando il concetto di neutralità tecnologica, non cambia linea e chiude anche la porta a un anticipo della revisione delle norme dal 2026 al 2025.
Ing torna a puntare sull’Italia. Dopo aver rilanciato nella Penisola a fine 2022 il conto deposito Arancio, ora il gruppo finanziario olandese riparte spedito anche sulla distribuzione delle polizze vita. La branch italiana di Ing ha siglato un accordo di collaborazione in Italia con Cnp Vita Assicura, parte del gruppo internazionale Cnp Assurances e sesto player del mercato assicurativo italiano, per distribuire prodotti di risparmio e investimento assicurativo.
Le pensioni d’oro tornano a luccicare. Quelle d’importo sopra i 3.100 euro, infatti, dopo anni di tagli e ticket, riceveranno la rivalutazione senza ribassi, al 75% del tasso d’inflazione. Non così le pensioni d’argento tra 1.900 e 3.000 euro: riceveranno meno rispetto a quest’anno. Nessuna novità per le pensioni minime, fino a 1.900 euro: riceveranno la rivalutazione piena, del 100%, come negli anni passati e, per altri due anni, anche quella straordinaria: 2,2% nel 2025 e 1,3% nel 2026. A stabilirlo è, tra le misure in materia di previdenza, il ddl di bilancio 2025.
È una donna, la cinese Summy Li, ad avere vinto il Global advisor excellence contest, il premio che celebra l’approccio innovativo e focalizzato sul cliente dei consulenti di Generali.
Alla fine l’aumento delle pensioni minime sarà di appena tre euro a partire dal prossimo gennaio. Si passerà così dagli attuali 615 euro a circa 618 euro. Il disegno di legge di Bilancio prevede infatti un aumento dell’assegno del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026.
I sindacati per oggi avevano proclamato uno sciopero di due ore per chiedere più sicurezza in fabbrica. «Non è una fatalità», ripetevano ieri sera fuori dai cancelli. Alle 17.15 alla Toyota material handling di Bologna si è sentita un’enorme esplosione avvertita fino a chilometri di distanza. Tutti hanno pensato che dopo l’alluvione fosse il terremoto, invece era un incidente sul lavoro. Le due vittime sono due bolognesi. Una decina i feriti di cui uno in gravi condizioni. Lo scoppio, innescato forse da un compressore, ha fatto crollare un parte del capannone della logistica.
A ottobre l’indicatore di fiducia dei consumatori è aumentato ulteriormente, di 0,5 punti percentuali nell’Unione europea e di 0,4 punti percentuali nell’Eurozona. Con -11,2 punti nell’Ue, la fiducia dei consumatori ha raggiunto la sua media di lungo termine.
La manovra proroga Quota 103 “contributiva, Ape sociale e Opzione donna “selettiva”. Il bonus Maroni viene detassato ed esteso a chi è in possesso del requisito dei 42 anni e 10 mesi di versamenti per l’uscita anticipata (41+10 per le donne). Prevista la possibilità di restare al lavoro nella Pa anche fino a 70 anni.
La nuova dimensione del mercato dell’auto, con circa 1,3 milioni di veicoli in leasing – poco meno di un terzo delle nuove immatricolazioni tra l’altro è svincolato dal modello classico della proprietà – è il punto di partenza della proposta di Aniasa (associazione dell’industria dell’autonoleggio) per modificare la normativa fiscale del settore, risalente al 1953. In particolare, secondo Aniasa, la normativa del bollo auto, ma anche dell’imposta provinciale di trascrizione, non considera che la circolazione dei veicoli a noleggio, seppure immatricolati per la maggior parte in poche province, avviene invece, su tutto il territorio nazionale.
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