Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Infortuni sul lavoro in calo nel 2023. Secondo i dati registrati lo scorso anno dall’Inail e contenuti nella relazione annuale presentata ieri dal presidente Fabrizio D’Ascenzo, gli infortuni denunciati sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono provvisoriamente 375.578 (pari al 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti «fuori dall’azienda», cioè «in occasione di lavoro con mezzo di trasporto» o «in itinere», nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) «fuori dall’azienda».
Ipotizzando che uno studente si faccia male da solo scendendo le scale della scuola e la prognosi sia di un giorno, escluso il giorno dell’evento, è necessario effettuare una comunicazione all’Inail ai soli fini informativi e statistici. Se la prognosi superasse i tre giorni, diventerebbe obbligatorio presentare una denuncia formale all’Inail. Queste procedure si applicano a tutti gli infortuni che avvengano all’interno di ogni istituto scolastico, indipendentemente dal fatto che si verifichino durante attività in palestra, in laboratorio o in altre aree della scuola, come nel caso delle scale; quindi, l’obbligo di comunicazione all’Inail sussiste anche se l’infortunio non si è verificato durante specifiche attività didattiche.
Il Consiglio dei ministri, convocato per stasera alle 20, potrebbe anche approvare la Legge di Bilancio 2025, che pure quest’anno sarà preceduta da un decreto legge con il quale il governo anticiperà subito parte delle spese previste per il 2025, dall’adeguamento delle pensioni, ai fondi per i dipendenti del pubblico impiego, al Bonus Natale destinato alle famiglie meno abbienti. Nella manovra per il 2025 sono confermati i maggiori tagli alla spesa dei ministeri e degli enti locali.
Il sistema pensionistico italiano resta sotto la media europea secondo gli indicatori di adeguatezza, sostenibilità (attuariale) e integrità, ma segnali interessanti di recupero si scorgono grazie ai fondi pensione. È quanto emerge dalla 16esima edizione del Global Pension Index 2024 di Mercer e Cfa Institute, che quest’anno compara 48 modelli pensionistici a livello globale (incluso il Vietnam, novità dell’edizione di quest’anno) per una copertura del 65% della popolazione mondiale, secondo il criterio del benchmarking, provando a indicare possibili aree di intervento per migliorarne la qualità. In testa alla classifica si confermano anche quest’anno i Paesi Bassi, davanti all’Islanda e alla Danimarca, grazie alla valutazione dei tre parametri presi in considerazione dagli analisti di Mercer e CFA Institute: l’adeguatezza, ossia l’ammontare delle prestazioni e il supporto governativo al sistema pensionistico rilevato per ciascun paese, la sostenibilità che identifica la solidità attuariale tra contributi e prestazioni, oltre all’integrità che invece rileva il livello di governance e regolamentazione dei sistemi pensionistici, con particolare attenzione al settore privato.
Il governo di Singapore intende fermare la proposta di accordo di Allianz SE per l’acquisto di una quota di maggioranza della compagnia assicurativa nazionale Income Insurance. Il governo ha valutato la proposta e ha deciso che non è «nell’interesse pubblico» che l’accordo con Income Insurance proceda nella sua forma attuale, ha detto stamane al Parlamento, il ministro della Cultura Edwin Tong. L’operazione di Allianz per rilevare il controllo vale 1,6 miliardi di dollari
Con il moltiplicarsi dell’uso delle bici nel traffico urbano, aumentano le discussioni su come interpretare alcune norme del Codice della strada che le riguardano. Succede dopo notizie di sanzioni che fanno clamore. A volte si tratta di interpretazioni forzate, ma in altri casi ci si sorprende senza motivo perché effettivamente le norme puniscono comportamenti percepiti come leciti.
Il terzo trasportato, quando vittima di un sinistro stradale imputabile alla responsabilità del conducente/vettore, deve sempre poter contare su un pieno risarcimento da parte dell’assicuratore che copre la Rc del veicolo su cui si trovava. Non importa se egli sia anche il proprietario del mezzo e neppure il fatto che sia il contraente della polizza sul veicolo: l’assicuratore non potrà addurre tali ragioni per rifiutarsi di risarcirlo e nemmeno opporgli eventuali limitazioni di copertura fondate sul contratto assicurativo. Lo ribadisce la Corte Ue con la sentenza 236/23 del 19 settembre, precisando alcuni importanti principi eurounitari che devono governare, anche negli ordinamenti nazionali, la Rc auto, per l’obiettivo di massima tutela delle vittime della strada, alla base della direttiva 2009/103.
La Cassazione, con l’ordinanza n. 24920 del 17 settembre, afferma, in parziale modifica del precedente orientamento, che va sempre risarcito anche l’infortunato che abbia accettato di essere trasportato in auto da un conducente ubriaco. L’accertamento dell’esistenza e del grado di colpa della vittima è un apprezzamento riservato al giudice di merito non sindacabile in sede di legittimità, dev’essere privo di ogni presunzione ed assunto mediante un giudizio sintetico a posteriori e non un giudizio analitico a priori.
L’uragano Milton avrebbe potuto essere una delle tempeste più costose della storia. Ma nonostante l’aumento dei disastri naturali, i riassicuratori registrano cifre record. O forse è proprio questo il motivo?
- Zurich dà agli agenti più libertà nelle vendite