Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nel mezzo tra la crisi dell’industria automobilistica europea e il progetto del continente sui dazi sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina si posizionano i clienti. Acquirenti (sette su dieci) che, almeno in Italia, si dicono pronti a comprare un veicolo cinese a patto che costi meno di 30 mila euro. Areté, azienda di consulenza strategica, ha realizzato un’indagine a settembre per verificare l’appeal delle vetture che arrivano dall’Asia orientale sui consumatori nazionali. L’esito mostra che il 68% degli italiani è pronto ad acquistare un’auto cinese: gradimento che si rafforza ulteriormente tra i potenziali acquirenti di età compresa tra 31 e 44 anni. Il motivo è principalmente economico. Il 35% dei rispondenti individua nel prezzo il motivo per cui si affiderebbe a queste vetture. Il 24% lo farebbe per la tecnologia avanzata di cui sono dotate e il 22% per l’affidabilità che si sono guadagnate sul campo. L’89% di quanti si dicono propensi ad acquistare una vettura cinese lo farebbe a patto di spendere meno di 30 mila euro.
Le maxi-operazioni sono tornate in auge nell’attività di merger & acquisition globale, secondo la ricerca «Quarterly Deal Performance Monitor» di Wtw relativa al terzo trimestre e condotta in collaborazione con la Bayes Business School di Londra. Dal report emerge una crescente fiducia tra i dealmaker nonostante le incertezze geopolitiche e macroeconomiche. A livello mondiale il volume delle operazioni superiori a un miliardo di dollari (large deal) ha continuato a crescere raggiungendo il livello più alto degli ultimi due anni con 46 transazioni completate tra luglio e settembre: +11% rispetto al trimestre precedente e +31% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche i mega deal (oltre i 10 miliardi di dollari) si sono ripresi con 13 operazioni completate in tutto il mondo rispetto alle 9 del periodo aprile-giugno 2024 (+116% in volume sul 2023).
Azimut punta con forza sulla consulenza finanziaria ad alto contenuto tecnologico e lancia il servizio Goal Based Plan, una piattaforma che, tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, si pone l’obiettivo di analizzare in modo integrato le informazioni dei cliente con le caratteristiche degli strumenti finanziari. Lo scopo? «Individuare costantemente l’allocazione più efficiente in base agli obiettivi personali del cliente», comunica la holding in una nota.

Infortuni sul lavoro in calo nel 2023. Secondo i dati registrati lo scorso anno dall’Inail e contenuti nella relazione annuale presentata ieri dal presidente Fabrizio D’Ascenzo, gli infortuni denunciati sono stati oltre 590mila (-16,1% rispetto ai circa 704mila del 2022), di cui 1.147 con esito mortale (-9,5% rispetto ai 1.268 del 2022). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono provvisoriamente 375.578 (pari al 64% delle denunce), di cui il 18,1% avvenuti «fuori dall’azienda», cioè «in occasione di lavoro con mezzo di trasporto» o «in itinere», nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) «fuori dall’azienda».
Ipotizzando che uno studente si faccia male da solo scendendo le scale della scuola e la prognosi sia di un giorno, escluso il giorno dell’evento, è necessario effettuare una comunicazione all’Inail ai soli fini informativi e statistici. Se la prognosi superasse i tre giorni, diventerebbe obbligatorio presentare una denuncia formale all’Inail. Queste procedure si applicano a tutti gli infortuni che avvengano all’interno di ogni istituto scolastico, indipendentemente dal fatto che si verifichino durante attività in palestra, in laboratorio o in altre aree della scuola, come nel caso delle scale; quindi, l’obbligo di comunicazione all’Inail sussiste anche se l’infortunio non si è verificato durante specifiche attività didattiche.

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Il Consiglio dei ministri, convocato per stasera alle 20, potrebbe anche approvare la Legge di Bilancio 2025, che pure quest’anno sarà preceduta da un decreto legge con il quale il governo anticiperà subito parte delle spese previste per il 2025, dall’adeguamento delle pensioni, ai fondi per i dipendenti del pubblico impiego, al Bonus Natale destinato alle famiglie meno abbienti. Nella manovra per il 2025 sono confermati i maggiori tagli alla spesa dei ministeri e degli enti locali.

Il sistema pensionistico italiano resta sotto la media europea secondo gli indicatori di adeguatezza, sostenibilità (attuariale) e integrità, ma segnali interessanti di recupero si scorgono grazie ai fondi pensione. È quanto emerge dalla 16esima edizione del Global Pension Index 2024 di Mercer e Cfa Institute, che quest’anno compara 48 modelli pensionistici a livello globale (incluso il Vietnam, novità dell’edizione di quest’anno) per una copertura del 65% della popolazione mondiale, secondo il criterio del benchmarking, provando a indicare possibili aree di intervento per migliorarne la qualità. In testa alla classifica si confermano anche quest’anno i Paesi Bassi, davanti all’Islanda e alla Danimarca, grazie alla valutazione dei tre parametri presi in considerazione dagli analisti di Mercer e CFA Institute: l’adeguatezza, ossia l’ammontare delle prestazioni e il supporto governativo al sistema pensionistico rilevato per ciascun paese, la sostenibilità che identifica la solidità attuariale tra contributi e prestazioni, oltre all’integrità che invece rileva il livello di governance e regolamentazione dei sistemi pensionistici, con particolare attenzione al settore privato.
Il governo di Singapore intende fermare la proposta di accordo di Allianz SE per l’acquisto di una quota di maggioranza della compagnia assicurativa nazionale Income Insurance. Il governo ha valutato la proposta e ha deciso che non è «nell’interesse pubblico» che l’accordo con Income Insurance proceda nella sua forma attuale, ha detto stamane al Parlamento, il ministro della Cultura Edwin Tong. L’operazione di Allianz per rilevare il controllo vale 1,6 miliardi di dollari

Handelsblatt

 

L’uragano Milton avrebbe potuto essere una delle tempeste più costose della storia. Ma nonostante l’aumento dei disastri naturali, i riassicuratori registrano cifre record. O forse è proprio questo il motivo?
  • Zurich dà agli agenti più libertà nelle vendite
Zurich vuole dare ai suoi intermediari maggiore libertà nelle vendite. Finora, infatti, i suoi agenti erano generalmente autorizzati a vendere solo prodotti Zurich. Ora la situazione è destinata a cambiare. Secondo i documenti, in futuro i rappresentanti di Zurich potranno vendere e supportare anche polizze di altri fornitori in determinati casi. Una presentazione interna di Zurich Germania intitolata “Mehrfachagent – Konzeptions- und Umsetzungsprojekt” (Agente plurimo – progetto di concezione e implementazione), resa disponibile all’Handelsblatt, dimostra che l’assicuratore di Colonia vede la necessità di agire. Gli agenti plurimi sono agenti assicurativi che vendono prodotti di diversi fornitori. In un documento del Consiglio di amministrazione, anch’esso a disposizione di questo giornale, il direttore commerciale Ulrich Christmann descrive il rischio di perdere un’importante tendenza di mercato e il relativo potenziale di vendita “se non realizziamo questo progetto”.