Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nonostante l’80% delle imprese italiane misuri le prestazioni della propria filiera produttiva (supply chain), soltanto un’azienda su dieci è in possesso di un’infrastruttura evoluta in grado di monitorarla in maniera puntuale e sistematica. Peraltro, la maggioranza delle imprese utilizza ancora i “classici” fogli di calcolo, risultando ancora poco diffusi gli strumenti digitali avanzati. A delineare tali scenari sono gli esiti della ricerca condotta dall’Osservatorio supply chain planning del Politecnico di Milano presentati durante il convegno “L’evoluzione della pianificazione nella Supply chain: dove siamo oggi e quali sono gli scenari futuri”.
Parte il conto alla rovescia degli obblighi previsti dalla cybersicurezza a tinte Ue. Tra gli adempimenti più significativi spiccano l’adozione di policy multirischio e l’obbligo di pre-notifica, entro 24 ore, degli incidenti informatici alle autorità preposte alla cybersicurezza. Chiamate a revisionare il proprio apparato documentale e organizzativo, relativo alla sicurezza di dispositivi, reti e sistemi, saranno molte imprese e numerose pubbliche amministrazioni: dovranno percorrere un tragitto a tappe serrate, con le prime scadenze fissate già a gennaio 2025. È quanto prevede il dlgs 138/2024, che ha recepito la direttiva Ue Nis2 n. 2022/2555 e che ha elencato, in quattro allegati, le categorie degli enti coinvolti nella realizzazione della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
Al trustee del trust testamentario è ufficialmente riconosciuto un ruolo di primo piano nella gestione degli adempimenti fiscali connessi alla successione del de cuius. E a suo carico sono previsti diversi compiti: dalla scelta sulla tassazione (al momento dell’apporto dei beni e diritti in trust oppure al momento dell’attribuzione finale dei beni e diritti ai beneficiari) alla presentazione della dichiarazione di successione.
Crescono le segnalazioni di operazioni sospette da parte delle banche. Le operazioni presuntivamente riguardanti operazioni effettuate dalle organizzazioni criminali hanno superato quota 53 mila nel 2023, con Roma, Milano e Napoli in cui si concentrano circa un terzo dei movimenti di denaro sporco della criminalità organizzata, mentre a Reggio Calabria, Caserta e Napoli gli alert hanno raggiunto una quota superiore o vicina al 50%. Si tratta dello scenario che emerge dagli esiti della ricerca condotta dal Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati dell’Unità di informazione finanziaria, in base ai quali si rileva una vera e propria esplosione dell’infiltrazione mafiosa nell’economia reale e nella finanza. Dalla lettura del report si evince un aumento dell’85%, tra il 2022 e il 2023, delle operazioni sospette riconducibili a fenomeni di riciclaggio di denaro sporco legati ad organizzazioni criminali.
Il reato è prescritto ma l’imputato viene assolto nel merito: evita così di risarcire la parte civile. Dopo che l’inquisito in primo grado è stata condannato anche al risarcimento del danno alla parte civile, il giudice d’appello non può limitarsi a prendere atto che il reato risulta estinto per prescrizione, adottando le statuizioni civili di risarcimento sulla base della regola civilistica del “più probabile che non”, ma è tenuto comunque a valutare se sussistono i presupposti per l’assoluzione del merito. E ciò anche di fronte a prove insufficienti o contraddittorie: il tutto proprio per la presenza in giudizio della parte civile. Lo stabiliscono le Sezioni unite penali della Cassazione nella sentenza n. 36208 del 27/09/2024, che affronta una questione “di particolare importanza”, sorta dopo la sentenza costituzionale sentenza costituzionale del 30/7/2021, n. 182, che interpreta la pronuncia di estinzione del reato ex articolo 578 Cpp sulla base del principio di presunta innocenza.
I contratti con polizze volte a coprire il rischio morte o la perdita permanente della capacità al lavoro sono esenti dall’imposta sulle assicurazioni in quanto non aventi natura creditizia, ossia legata alla possibile insolvenza del debitore assicurato. Si tratta del distinguo che si trae dalla sentenza n. 2364/2024 della Cgt di I grado di Milano, depositata lo scorso 1° giugno. La vicenda originava dal ricorso proposto da una società e dal suo ex amministratore contro un avviso di accertamento e di irrogazione sanzioni per imposta sulle assicurazioni emesso dalle Entrate milanesi. La ricorrente era, in particolare, una società di diritto belga che esercitava attività assicurative a garanzia della vita e operava in Italia in regime di stabilimento distribuendo, tramite intermediari autorizzati, prodotti assicurativi.
Gli italiani continuano a indebitarsi ma diventano più affidabili. Sono in molti coloro che riescono a saldare il debito, tanto che la rischiosità del credito, mentre era cresciuta nel 2023, pur restando su livelli contenuti, già a partire dal primo trimestre dell’anno, ha iniziato la sua discesa fino ad arrivare al secondo trimestre (da 0,245% a 0,243%). Malgrado ciò, su base regionale, è il Sud a soffrire: le difficoltà maggiori si registrano in Sicilia (0,383%), Campania (0,36%) e Calabria (0,354%). Parliamo, cioè, del tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie calcolato in relazione al numero degli affidati, che sono i soggetti (persone fisiche, persone giuridiche, cointestazioni) a cui, a fronte della concessione di prestiti o di garanzie, sono arrivate una o più segnalazioni alla Centrale dei rischi. È quanto rileva la Fondazione Fiba di First Cisl (Federazione italiana reti dei servizi del terziario, il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority) che ha analizzato, attraverso dati Bce e BankItalia, le ultime tendenze in materia di concessione di credito. Il quadro tratteggiato mostra la corsa delle richieste di credito al consumo, ossia, tutti quei finanziamenti richiesti e finalizzati all’acquisto di un bene o servizio preciso.
L’interesse per la mobilità elettrica rimane alto: una tendenza alimentata dall’attenzione all’ambiente ma anche dai prezzi del carburante. Se in molti esprimono l’intenzione di comprare un mezzo di questo tipo, rimangono però alcune barriere importanti che in molti casi frenano l’adozione dell’elettrico, tra cui tra i costi iniziali di acquisto troppo elevati, la mancanza di stazioni di ricarica e la distanza limitata percorribile a fronte di una completa ricarica del veicolo. Secondo l’ultimo EY Mobility Consumer Index 2024, lo studio annuale condotto da EY su 28 Paesi, inclusa l’Italia, con circa 19 mila intervistati, il 57% (in aumento del 2% rispetto al 2023) di coloro che nel mondo intende comprare un veicolo ne acquisterebbe uno elettrico o ibrido. Per il 37%, i costi elevati del carburante per i veicoli a motore a combustione interna rappresentano la principale motivazione per l’acquisto di un veicolo ad alimentazione alternativa. Tuttavia, oltre il 27% considera ancora la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all’adozione dei veicoli elettrici.
In un momento di rispolvero dei vecchi dogmi, dove il ritorno forzato in ufficio sembra diventare il nuovo trend, Facile.it ha scelto di rimanere ben salda nella sua visione di come conciliare il benessere e la produttività dei propri dipendenti. L’azienda, infatti, sull’esperienza della pandemia, ha costruito un pacchetto completo di benefit e condizioni lavorative che mirano ad attrarre e trattenere talenti specializzati, dimostrando che flessibilità e benessere possono andare di pari passo con la produttività. «Nonostante molte realtà stiano tornando alla presenza obbligatoria in ufficio, noi continuiamo a puntare sulla fiducia e sull’autonomia dei nostri dipendenti», spiega a ItaliaOggiSette Alessandro Tallia, Chief of human resources, legal and general services di Facile.it
Sondaggio Demos & Pi. L’attenzione alle cure è cresciuta rispetto a pochi anni fa di tre volte: dal 13 al 40%. Al secondo posto la preoccupazione per il costo della vita e l’aumento dei prezzi, seguito da situazione economica, disoccupazione e tasse.