Nei primi 9 mesi del 2024, le perdite coperte dal mercato assicurativo privato o da enti assicurativi pubblici sono state pari ad almeno 108 miliardi di dollari, il 5% in più rispetto alla media decadale di 102 miliardi di dollari, a causa di una maggiore frequenza di eventi di dimensioni medio-basse, soprattutto nelle parti del mondo con una copertura più elevata, come rivela un nuovo rapporto di Gallagher Re.
Secondo il broker riassicurativo, nei primi 9 mesi del 2024 si sono verificati almeno 28 sinistri assicurati da un miliardo di dollari, il che fa del 2020 il secondo Q1-Q3 più alto mai registrato.
19 di questi eventi hanno comportato una perdita multimiliardaria, la più alta mai registrata in un anno per gli assicuratori. Il sinistro complessivamente più costoso dell’anno è rimasto l’SCS (Severe convective storms), che ha rappresentato più della metà dei danni assicurati.
Il totale delle perdite economiche dovute ai pericoli naturali nei primi 9 mesi del 2024 è stato di almeno 280 miliardi di dollari, inferiore alla recente media decennale del periodo Q1-Q3 di 309 miliardi di dollari.
Il rapporto di Gallagher Re sottolinea che queste stime non includono gli elevati costi di perdita derivanti dall’uragano Milton, che ha colpito lo stato della Florida all’inizio del quarto trimestre e che indubbiamente farà aumentare queste cifre a fine anno.
In effetti, se si considera il rapporto di Gallagher Re relativo all’intero anno 2023, la media decadale dei sinistri assicurati si attestava a 111 miliardi, mentre la media del 21° secolo era di 91 miliardi.
Dato che dopo 9 mesi siamo a 108 miliardi, non sarebbe una sorpresa se alla fine del 2024 le perdite assicurate fossero ben superiori alla media.
Sebbene il numero di tempeste atlantiche sia stato meno attivo rispetto alle previsioni iniziali, la stagione ha già portato a cinque uragani negli Stati Uniti.
La Colorado State University, partner del Gallagher Research Centre, rileva che le condizioni favorevoli dovrebbero persistere fino a novembre. Anche il settore assicurativo si sta adeguando alla maggiore frequenza di eventi di grande rischio naturale che si verificano in mercati assicurativi non tradizionali.
“Le impronte del cambiamento climatico continuano a diventare più evidenti nei singoli eventi. Il 2024 si avvia a diventare l’anno più caldo mai registrato ufficialmente, con le temperature terrestri e oceaniche misurate come le più calde dei primi nove mesi”, sottolinea il broker.
Il Chief Science Officer di Gallagher Re, Steve Bowen, ha commentato: “I recenti fenomeni di Milton ed Helene negli Stati Uniti, insieme ai significativi impatti del terzo trimestre dovuti alle catastrofiche inondazioni in Europa, Asia e Canada, sottolineano la crescente volatilità e intensità degli eventi meteorologici e climatici. L’implicazione globale delle perdite cumulate causate da questi eventi evidenzia l’urgente necessità di migliorare le strategie di gestione del rischio e le soluzioni assicurative innovative per proteggere meglio le comunità. È chiaro che il settore e i suoi partner collaborativi devono unire le forze per adattarsi meglio a questa nuova normalità di un’attività di catastrofi naturali sempre più intensa”.