MERCATO

Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 368 – Novembre 2024

Forte ripresa del ramo vita, dopo un biennio difficile. I Danni consolidano lo sviluppo. Probabile aumento del costo dei sinistri. Le previsioni per l’intero anno restano positive.

Nel 2024 la raccolta premi complessiva del portafoglio italiano ed estero, diretto e indiretto, delle imprese aventi sede legale in Italia e rappresentanze di imprese estere non comunitarie, potrebbe sfiorare i 150 miliardi e superare, quindi, la soglia massima dei 145 miliardi raggiunti nel 2021 e determinati dalla sommatoria dei premi Vita (107,4 miliardi) e dei rami danni (37,6 miliardi). Questa nostra asserzione è confortata dall’esame dei dati relativi alla raccolta premi del portafoglio italiano dal I semestre del 2024. Questa raccolta ha superato i 79 miliardi con un incremento del 13,7% rispetto al I semestre del 2023. Una crescita davvero significativa che andremo a esaminare in tutte le sue componenti.

Ramo Vita

Nel I semestre 2024 il volume dei premi contabilizzati è ammontato a 55,5 miliardi, con un aumento del 16,3% rispetto all’analogo periodo del 2023; anno in cui si registrava, invece, un decremento annuo del 5,5% rispetto all’anno precedente. L’84% di questi premi è stato generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 16,7% rispetto al I semestre 2023. Queste percentuali sono state ricavate dai dati della rilevazione mensile ANIA sulla nuova produzione vita. L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito, per l’85%, da premi unici e, per il restante 15%, da premi periodici, di cui il 2% sono premi di prima annualità e il 13% di annualità successive.

Se analizziamo, invece, i dati relativi ai flussi di entrate, di uscite e di riserve dei dati trimestrali possiamo rilevare che nel I semestre 2024 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia per quanto riguarda il lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra UE, è stato negativo e pari -8,5 miliardi, con un buon miglioramento rispetto all’analogo semestre del 2023, quando questo saldo negativo aveva superato i 10 miliardi. Questo risultato è stato determinato dall’aumento del volume dei premi, dovuto sia alle polizze di ramo I che di ramo III, e dall’aumento dell’ammontare totale delle uscite, determinato principalmente dagli importi riscattati per polizze di ramo III.

Analizzando l’andamento dei singoli trimestri, come da tabella sottostante, si può osservare come il flusso netto realizzato nel II trimestre 2024, ancorché negativo, sia in netto miglioramento rispetto al trimestre precedente e a tutti i trimestri del 2023, che sono stati caratterizzati da performance negative di importi ben più elevati.

Per quanto riguarda i due rami più importanti possiamo rilevare che il ramo I ha registrato un flusso negativo per 1,9 miliardi, in netto miglioramento rispetto ai -8 miliardi contabilizzati nell’analogo periodo dell’anno precedente. Questo valore è stato determinato da un aumento della raccolta premi pari al 12,3% e pari a 38,9 miliardi nonché da un ammontare del totale oneri in calo del 4,2% e pari a 40,8 miliardi. Segnaliamo, altresì, che gli oneri pagati rappresentano il 7,4% delle riserve del ramo I.

Relativamente al ramo III, nel I semestre 2024 la raccolta netta è stata negativa e pari a -6,6 miliardi e tale risultato è stato determinato dall’aumento, dopo due anni consecutivi di variazioni negative, della raccolta premi (+31,7% rispetto al semestre 2023), per un importo di 14 miliardi e da un incremento del totale degli oneri (+58,9% rispetto al I semestre 2023), per un ammontare pari a 20,7 miliardi. L’onere complessivo di riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato, nel ramo III, l’8,4% delle riserve.

 

Ramo Danni

Nel I semestre 2024 la raccolta premi totali delle imprese italiane e rappresentanze estere ha raggiunto i 23,8 miliardi, con un aumento del 7,9% rispetto all’analogo periodo del 2023. Per la quattordicesima volta, pertanto, la variazione trimestrale consecutiva è risultata in aumento.

Questo aumento è stato determinato sia dal settore non-auto, che ha registrato una variazione positiva del 6,2%, che dal settore auto che è cresciuto del 10,5%.

Entrando nel dettaglio della raccolta premi dei rami danni possiamo rilevare che le compagnie nazionali ed extra europee sono cresciute del 7,4%, mentre le rappresentanze di imprese europee hanno registrato una crescita più rilevante e pari a quasi l’11%.

Esaminando, invece, l’andamento dei singoli rami confermiamo che per i rami danni, diversi dal settore auto, i premi hanno segnato una variazione del +6,2%, con una lieve decelerazione rispetto a quanto risultava a fine marzo 2024 (+6,8%). Al tempo stesso nel settore auto vi è stato un incremento del 10,5%, lievemente inferiore all’11,1% che si registrava alla fine del I trimestre.

Entrando nello specifico rileviamo che l’incremento del comparto auto, nel I semestre, ha registrato un incremento dell’8,9%. È risultato particolarmente positivo (+15,2%) l’aumento della raccolta premi nel ramo corpi veicoli terrestri. La crescita del ramo auto è stata determinata sia dall’aumento del numero dei veicoli assicurati, che nei primi sei mesi del 2024 sono cresciuti dell’1,8% rispetto all’analogo periodo del 2023, sia dalla crescita del premio medio, che viene rilevato dall’IVASS, ed è stato pari al 7,1% su base annua.

Questo aumento del premio medio è stato determinato in massima parte dall’inflazione generale rilevata nell’ultimo biennio che, come fattore esogeno al puro settore assicurativo, ha determinato un incremento del costo dei sinistri, sia in termini di manodopera e pezzi di ricambio, sia in termini di adeguamento del risarcimento del danno biologico di lieve entità. Il ramo corpi veicoli terrestri ha raggiunto i 2.498 milioni di raccolta premi e a fine giugno 2024 è cresciuto del 15,2% rispetto all’anno precedente.

Questa crescita conferma quanto si era già palesato alla fine del 2023, quando questo aumento era stato pari al 13,6%. È assai probabile che questo aumento sia stato determinato dalle nuove immatricolazioni, ma anche dagli al- lineamenti tecnici delle tariffe della garanzia furto a causa di una ripresa consistente di questo fenomeno nell’ultimo biennio. Ma soprattutto sono risultati negativi i risultati delle coperture collegate agli eventi naturali e ai cristalli, a seguito degli eventi calamitosi sempre più frequenti che stanno colpendo l’Italia e hanno determinato un importante aumento del costo per la riassicurazione per tutte le imprese.

Per quanto riguarda gli altri rami danni la crescita complessiva è risultata pari al 6,2%. Esaminando l’andamento dei singoli rami, in ordine di importanza, possiamo rilevare che la R.C. Generale ha raggiunto un volume premi di 2,8 miliardi, con una crescita assai limitata (+0,9%), mentre il ramo malattia, con un volume di 2,4 miliardi, è cresciuto del 12,1%, confermando così lo sviluppo sostenuto negli ultimi trimestri. Il ramo altri danni ai beni ha palesato un incremento dell’8,6%, con un volume premi di 2,3 miliardi, mentre il ramo infortuni con un volume premi di 2,1 miliardi, è cresciuto del 2%.

Buon aumento per il ramo incendio che, con una raccolta di 1,7 miliardi, ha registrato un incremento dell’11,6%. Esaminando i Danni con un peso decisa- mente più contenuto sul totale del business danni Non Auto, si può evidenziare la crescita dei rami corpi veicoli aerei (+29,9%), R.C. aeromobili (+18,2%) e corpi veicoli marittimi (+17,7%). Si conferma, inoltre, la buona crescita dei rami perdite pecuniarie, tutela legale e assistenza. Appaiono, invece, in contrazione i premi dei rami credito e corpi veicoli ferroviari.

Per quanto riguarda la suddivisione per tipologie di imprese possiamo rilevare che le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei, nel corso dei primi sei mesi del 2024, hanno contabilizzato premi per 3,6 miliardi, con un aumento del 10,9% rispetto a quanto rilevato nel 2023. A causa di questo maggiore aumento il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 15,3%.

Per quanto riguarda l’analisi dei canali distributivi nei rami danni possiamo confermare che la principale forma di intermediazione, in termini di quote di mercato, resta il canale agenziale (72,5%), in linea con quanto registrato nell’anno precedente. Più in particolare il peso di questo canale agenziale risulta più accentuato nei rami R.C. auto (86,1%), Altri danni ai beni (79,7%) e R.C. generale (79,1%). Volumi molto ridotti per gli agenti si riscontrano, invece, nei rami corpi veicoli aerei e marittimi, nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato superiori all’80%.

A fine giugno i broker detenevano una quota di distribuzione dei premi danni pari al 9,5%, lievemente inferiore, quindi, a quella degli sportelli bancari. Va tuttavia evidenziato che la quota dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte assai rilevante dei premi che, per il 2023, l’ANIA stimava nell’ordine di 24,5 punti percentuali. Questa quota è stata calcolata sui premi che i broker raccolgono, ma che presentano alle varie agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo, quindi, questa incidenza anche a fine giugno 2024, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 48%, mentre quella dei broker salirebbe a 34%.

Gli sportelli bancari rappresentano, quindi, il terzo canale distributivo del settore danni con una quota di mercato del 9,6%, con una crescita tendenziale negli ultimi anni. Il canale bancario è prevalente nella commercializzazione dei premi del ramo perdite pecuniarie (41,7%), credito (22,1%) e infortuni (20,9%). Rivestono, tuttavia, un ruolo importante e in crescita, anche i rami malattia (18,7%), tutela legale (14,4%), incendio (13%) e assistenza (12,6%).

Per quanto riguarda la vendita diretta intesa nel suo complesso e, pertanto, comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet riscontriamo che, a fine giugno, ha registrato un’incidenza dell’8%; in diminuzione, quindi, rispetto all’8,7% del giugno 2023. Se, invece, ci riferiamo alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesano per il 4,6%, mentre al 2,8% si attesta il canale internet. La quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta pari all’1,3%.

Per concludere, possiamo rilevare che la crescita del settore è stata significativa, sia per il Vita che per i Danni, e lascia presagire una chiusura dell’esercizio del tutto soddisfacente per quanto riguarda la raccolta premi. È prematuro, allo stato, ipotizzare i risultati tecnici di fine anno poiché il loss ratio si è un po’ appesantito nel I semestre e le copiose piogge che hanno causato danni ingenti in varie regioni lasciano intravedere ulteriori peggioramenti. Per quanto riguarda la distribuzione della raccolta premi non vi sono novità significative, salvo sottolineare la forte progressione del canale bancario e la sostanziale immobilità delle vendite dirette tramite telefono e internet. Con buona pace per quei profeti di sventura che un paio di decenni orsono preconizzavano una progressiva diminuzione, nelle quote di mercato della distribuzione, sia per gli agenti che per i broker.

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