È online il sito web che promuove la candidatura dell`Italia ad ospitare a Roma la sede della nuova Autorità Europea Antiriciclaggio (Amla, Anti-Money Laundering Authority), che verrà costituita nel 2024. Ieri intanto Il Consiglio dell’Ue ha adottato la decisione che nomina Claudia Buch presidente del consiglio di Vigilanza della Bce. Ricoprirà l’incarico per cinque anni, a partire dal primo gennaio 2024.
La Fondazione Enpam, ovvero l’ente di previdenza dei medici, ha costruito una posizione nel capitale della merchant bank che corrisponde all’1,2%. Secondo indiscrezioni, anche altre casse previdenziali potrebbero aver rastrellato titoli di Piazzetta Cuccia, visti i volumi scambiati sul titolo della merchant bank in costante aumento da inizio settembre. A quanto risulta però non Cassa Forense, l’ente previdenziale degli avvocati e Inarcassa (architetti). Gli occhi del mercato sono invece tutti puntati su Enasarco, la grande cassa che eroga le pensioni agli agenti di commercio.
Nel 2022 il mercato dei pagamenti mondiale è cresciuto a due cifre per il secondo anno di fila. È quanto emerge dal McKinsey Global Payments Report. Ancora una volta le transazioni elettroniche l’hanno fatta da padrone: negli ultimi cinque anni i ricavi generati da queste operazioni sono aumentati a un tasso quasi tre volte più alto di quello dell’intero settore dei pagamenti (17% contro 6%). Il contante invece continua a soffrire. Quanto ai settori, quasi la metà della crescita è legata ai ricavi generati dagli interessi. Finisce così il regno delle commissioni, che per anni hanno rappresentato il principale motore per il settore. Nel futuro, invece, maggiori entrate saranno stimolate dalle innovazioni nei pagamenti istantanei e dall’aumento dei portafoi digitali, che nei prossimi cinque anni dovrebbero garantire un incremento dei ricavi del 6-8%.
È un mercato giovane quello delle terapie digitali, ma che già vale a livello globale 6,5 miliardi di dollari (valore 2022). Con un CAGR stimato del 31,5% per i prossimi 10 anni, attira crescente attenzione da parte dei venture capitalist di tutto il mondo. Anche l’Italia comincia a dire la sua, con le prime terapie sul mercato, nonostante l’handicap dell’assenza di un quadro normativo definito. Il primo DTx Monitoring Report, realizzato da Indicon SB con l’Università di Milano, stima una dotazione potenziale complessiva di oltre 32,150 miliardi di euro a favore della digitalizzazione della sanità, mettendo assieme la componente pubblica e quella privata.
Si stima che solo per il mondo delle imprese la spesa in cyber security raggiungerà i 186 miliardi di dollari nel 2023, mentre i costi globali dei danni da ransomware potrebbero raggiungere 265 miliardi di dollari entro il 2031. C’è un altro elemento importante da tenere in considerazione: gli attacchi informatici non sono più un’esclusiva delle grandi aziende. È per questo che Confindustria e Generali, insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), hanno firmato un protocollo d’intesa triennale, per promuovere valorizzare e diffondere tra le PMI una maggiore consapevolezza dei rischi cyber. Secondo il Cyber Index Pmi 2023, il 45% delle pmi intervistate riconosce il rischio cyber, ma solo il 14% ha un approccio strategico in materia e la capacità di valutare il rischio cyber e di mitigarlo; il 55% e poco consapevole di cui un 20% a livello “principiante”. Il rapporto non registra rilevanti differenze territoriali, mentre il livello di maturità delle imprese è correlato con la dimensione aziendale: da un valore medio di 43 per le microimprese, a uno di 53 per le piccole e fino a 61 per le medie.
L’Azienda sanitaria locale non è responsabile delle violazioni della privacy commesse nell’attuazione di progetti decisi dalla Regione, anche se realizzate usando le banche dati dell’Asl. In questi casi l’Asl non è titolare del trattamento. È quanto deciso dal tribunale di Pordenone, con sentenza del 13/10/2023, nella causa n. 228/2023, che ha annullato il provvedimento del Garante della privacy n. 415 del 15/12/2022 e ha azzerato la sanzione di 55 mila euro, ingiunta all’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo).
L’Eppi, l’Ente di previdenza dei periti industriali, incassa tre approvazioni ministeriali che valgono 86,8 milioni di euro, destinati all’adeguatezza delle future pensioni dei professionisti iscritti. Salgono così a 320 milioni le risorse riversate dall’Ente sui montanti contributivi dal 2014 ad oggi. Un’ulteriore buona notizia per i periti industriali e la loro previdenza viene dai dati reddituali recentemente presentanti dal 93% degli iscritti all’Eppi, che descrivono una professione sana e profittevole: nel 2022, infatti, in termini assoluti, il libero professionista perito industriale ha dichiarato all’Ente di aver aumentato in media il proprio reddito del 23,2% rispetto al 2021.
I neopensionati del 2023 hanno qualcosa da invidiare ai loro predecessori. Precisamente due mensilità all’anno. Dall’analisi che Fnp Cisl Bergamo ha compiuto sui dati Inps 2023 emerge che gli assegni che l’ente previdenziale stacca verso i 60enni che sono andati in pensione quest’anno pesano mediamente 217 euro in meno ogni mese rispetto alla prestazione del 2018, oltre 2.800 euro in meno all’anno.
Oltre 3.000 studenti delle scuole italiane hanno partecipato alle iniziative del Forum Ania-Consumatori per la “Giornata della Educazione Assicurativa”. Si è tenuto anche un webinar rivolto agli adulti: sono intervenuti esperti Ania e rappresentanti delle associazioni dei consumatori per analizzare le implicazioni del rischio di non autosufficienza.
L’età per consentire alle donne di accedere all’indennità di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, dovrebbe essere fissata a 63 anni (e 5 mesi, come per gli uomini), ma ancora mercoledì sul tavolo c’era un’opzione per rendere, almeno in alcuni casi, “mobile” questa soglia. Che attraverso il funzionamento del fondo flessibilità potrebbe scendere di uno o due anni per specifiche categorie. Tra le ipotesi di lavoro c’era poi quella di “alleggerire”, sempre in determinate circostanze, anche l’anzianità contributiva richiesta, che per lavoratrici, secondo quando indicato da Palazzo Chigi, dovrebbe essere di 35 anni.
Nel primo semestre 2023, stando ai dati Ania, l’ammontare complessivo delle uscite ha toccato quota 58,4 miliardi, con una variazione annuale in forte aumento: +45,2% rispetto ai primi sei mesi del 2022. A pesare, in particolar modo, sono stati i riscatti e altri rimborsi che hanno rappresentato il 76% dei pagamenti. La percentuale di riscatti sulle polizze ha sempre viaggiato attorno al 5% annuo, nel 2022 questa cifra è salita al 6,6% e a settembre di quest’anno aveva già toccato quota 7,6%. Il dato è ancora più rotondo se si guarda il solo comparto della bancassurance: qui viene toccato il 9,7%, esclusa Poste. A fronte di tutto ciò il settore assicurativo auspica un cambio di regole per le polizze di Ramo I. Perché ciò avvenga Ivass dovrà avviare una nuova consultazione, e questo dovrebbe avvenire entro l’anno. I temi sul tavolo, nel qual caso, sarebbero fondamentalmente due. Da un lato una maggiore flessibilità sull’uso del fondo utili. Dall’altro, altro tassello chiave, è come devono essere determinate le garanzie e come queste possano essere modificate nel tempo.
Lo sviluppo del mondo Fintech, e in più in generale l’evoluzione digitale dei processi e delle attività di investimento, continuano ad essere al centro delle attenzioni degli operatori e a rimanere, in prospettiva, i vettori di trasformazione più rilevanti per il mondo della finanza. Basti pensare all’introduzione dell’euro digitale, novità che, con la benedizione della Bce, è destinata a cambiare le prassi e i paradigmi dei sistemi di pagamento, fino ad arrivare alla tokenizzazione degli asset digitali, il processo che consiste nella rappresentazione di asset fisici o strumenti finanziari tramite token digitali sfruttando la blockchain o la distributed ledger technology (Dlt).
Reset della password
Per favore inserisci la tua email. Riceverai una nuova password via email.