Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Nei primi sei mesi del 2023, le chiusure d’impresa hanno provocato la perdita di ben 81 mila posti di lavoro e di 1 miliardo di euro di valore aggiunto, oltre a 2,5 miliardi di debiti finanziari e 1,8 miliardi di debiti commerciali. È quanto emerge dallo studio di Cerved “Le chiusure d’impresa nel 2q 2023 e gli impatti sull’economia reale”, diffuso nei giorni scorsi.
Per i cessionari la strada si fa (leggermente) più in discesa relativamente ai controlli ed alla gestione dei bonus acquistati grazie alla chiara individuazione del set documentale necessario per essere considerati diligenti in fase di compravendita ed alla possibilità di annullamento delle opzioni, prima irrevocabili, per spalmare il superbonus e utilizzare in compensazione i crediti. Dall’altro lato però la responsabilità solidale nella cessione dei crediti da bonus edilizi sconta più di ogni altro aspetto della materia l’instabilità della disciplina (segnata da 33 cambiamenti) e la copiosità di interpretazioni di prassi in cui le tesi proposte sono apparse talora avulse dal contesto normativo (soprattutto la circolare AdE).
Stop alla bancarotta fraudolenta documentale per il socio che denuncia l’amministratore della srl per la contabilità irregolare prima che la società fallisca. La condanna è annullata con rinvio perché nell’ipotesi di occultamento delle scritture contabili bisogna dimostrare il dolo specifico, e non generico, della finalità di danneggiare i creditori dell’impresa. Il tutto risulta in contrasto con la condotta del membro della compagine che, una volta ottenuta la documentazione extracontabile, denuncia per appropriazione indebita l’altro socio e amministratore della srl, consentendo alla Guardia di finanza di indagare e alla procura della Repubblica di aprire anche un distinto procedimento per reati fiscali. È quanto emerge dalla sentenza 38747/23, pubblicata il 22 settembre dalla quinta sezione penale della Cassazione.
Tutti i contributi dell’Inps, infatti, vanno considerati ai fini di diritto e misura della pensione d’inabilità. Pertanto, se il lavoratore ha contributi versati da artigiano e/o commerciante e contributi versati da dipendente ha diritto a vedersi riliquidata la pensione d’inabilità dal 1° gennaio 2013 (per effetto delle novità della legge n. 228/2012, la legge di Stabilità 2013, che ha modificato le regole sul cumulo). Lo afferma la Corte di cassazione nell’ordinanza n. 26429/2023, con cui bacchetta l’Inps che, negando la facoltà di cumulo delle contribuzioni al lavoratore, “ha disatteso la nuova disciplina e non ha colto il senso compiuto dell’intervento del legislatore del 2012”.
Aumentano in Italia le transazioni effettuate con strumenti diversi dal contante. Nel 2022, infatti, si è registrato un incremento del 21% del valore complessivo delle transazioni con carte di pagamento. In diminuzione le carte di credito attive; continua, invece, la diffusione esponenziale dell’utilizzo di carte di debito. A delineare tali scenari sono i dati contenuti nella 21° edizione dell’osservatorio Carte di credito e digital payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif che conferma l’evoluzione che il mercato ha già intrapreso da tempo verso l’uso di strumenti alternativi al contante, con particolare interesse verso quelli innovativi.
La materia successoria, e in particolare testamentaria, è tra le più complesse dell’ordinamento italiano. Un tema che continua a restare per molti italiani un tema tabù: secondo le statistiche dell’Ufficio Centrale degli Archivi Notarili, soltanto il 12% degli italiani fa testamento. Il diritto successorio italiano pone significativi limiti a fronte di molte esigenze e obiettivi, fra i quali la necessità di pianificazione del passaggio generazionale all’interno dell’impresa e la salvaguardia della continuità di quest’ultima in primis, il divieto di patti successori e la previsione delle quote di riserva a favore dei cd. eredi legittimari.
Boom di segnalazioni e reclami al Garante della privacy contro il marketing selvaggio. Confrontando le ultime rilevazioni riferite ad anni interi e cioè confrontando il 2022 rispetto al 2021, l’aumento è del 450%. Viaggiano, quindi, al ritmo di quasi 70 invii al giorno le segnalazioni contro le comunicazioni commerciali indesiderate. Le violazioni contestate concernono, in maggioranza, lacune informative, mancanza di consenso, impedimento e ritardi nell’esercizio di diritti (in particolare diritti di accesso e di opposizione).
Nelle previsioni del governo la spesa in rapporto del Pil è destinata a scendere ancora: siamo al 6%, Francia e Germania al 10 Stangata anche per le Regioni più efficienti. Dove ormai per un’ecografia si attende un anno e anche la prevenzione rallenta
La forte spinta verso la digitalizzazione impressa dalla pandemia e consumatori ormai sempre più evoluti hanno favorito negli ultimi anni la crescita dell’insurtech anche in Italia. Con un aumento delle startup attive nel settore e delle partnership tra queste ultime e le compagnie assicurative tradizionali che puntano in questo modo allo sviluppo di servizi innovativi. A dare una panoramica del settore è un recente report elaborato dall’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano secondo cui lo scorso anno le startup insurtech hanno raggiunto le 120 unità. Queste ultime hanno raccolto 420 milioni di euro a partire dal 2009 (mediamente 3,5 milioni di euro per startup) e 53 milioni nel solo2022. Il settore è stato trainato soprattutto dal Nord Italia, con Milano in testa, dove hanno sede 41 realtà che lo scorso anno hanno raccolto 31 milioni di euro. Le tecnologie più utilizzate vedono in testa le Api (Application Programming Interface), seguite da piattaforme cloud, intelligenza artificiale e big data, mentre guardando alla clientela per il 45% è composta da privati.
Munich Re Ventures in testa con sei investimenti, MassMutual Ventures alla piazza d’onore con cinque, Aviva Ventures, Ms&Ad Ventures e Nationwide Ventures al terzo posto con tre ciascuno. Secondo l’ultimo “Global InsurTech Report” di Gallagher Re, si tratta degli operatori di assicurazioni e riassicurazioni che maggiormente si sono distinti nel secondo trimestre di quest’anno per investimenti nell’insurtech. A dimostrazione di come, nonostante il rialzo dei tassi e il rallentamento della crescita economica internazionale, resti alto l’interesse dei grandi player del settore verso le aziende che fanno leva sulla tecnologia per offrire soluzioni innovative in termini di efficienza e/o costi. Infatti, l’acquisizione, o quanto meno l’investimento è solitamente la strada più rapida per portarsi in casa capacità innovativa, soprattutto per le grandi aziende con una lunga storia alle spalle che avrebbero bisogno di tempo e grandi investimenti per cambiare a fondo strutture e mentalità.
Gli esperti: attenzione all’insieme di processi, regole, strumenti e ruoli, finalizzati a garantire che in azienda le iniziative su ambiente e sociale abbiano un impatto reale. Quando si parla di Esg (environmental, social and governance), l’attenzione è posta in primo luogo sugli aspetti di tutela dell’ambiente e sulle iniziative di inclusione sociale. Più raro, invece, è che il focus sia incentrato sull’insieme di processi, regole, strumenti e ruoli finalizzati a garantire che l’azienda svolga in maniera efficiente la propria attività. Si tratta di aspetti in molti casi per addetti ai lavori, ma estremamente importanti per minimizzare i rischi ed evitare conseguenze negative per l’immagine e per il business.
Agosto è stato il 13° mese consecutivo di crescita delle immatricolazioni, con 904.509 vetture registrate: un incremento del 20,7% rispetto allo stesso mese del 2022, quando si arrivò a 749.388. Un andamento positivo, non abbastanza da raggiungere i livelli del pre-pandemia (-16% su agosto 2019), ma che rafforza il trend degli ultimi otto mesi dell’anno: il saldo è a +17.9% con 8.516.943 immatricolazioni rispetto alle 7.226.618 rilevate tra gennaio e agosto 2022, che restano comunque inferiori a quelle dello stesso periodo del 2019 (-21,4%). A dipingere il quadro del mercato sono i dati e le elaborazioni contenuti nei report di Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) e Acea (European Automobile Manufacturers’Association), che descrivono l’accelerata nella grande parte dei Paesi membri, e in particolare dei maggiori mercati dell’Ue. In questo contesto, prosegue anche la rivoluzione green della mobilità, con un aumento dei modelli a batterie (+118.1%), ibridi (+29%) e plug-in (+5,5%) immatricolati lo scorso mese nell’Unione.
Il risarcimento del danno parentale spetta anche ai nipoti per la perdita dello zio, rimasto vittima di un incidente stradale. Tale relazione familiare, pur non strettissima, rientra infatti tra quelle sufficientemente prossime da far ritenere presuntivamente l’esistenza, per i parenti superstiti, di un danno serio e apprezzabile (nel caso in cui, per effetto di un illecito, il rapporto parentale venga meno o sia seriamente compromesso). Lo ha chiarito la Cassazione che, con l’ordinanza 26140 del 7 settembre scorso, è tornata sulla perdita del rapporto parentale, cogliendo l’occasione per una ricognizione aggiornata del tema.
Il danno parentale non è limitato al solo sconvolgimento delle abitudini di vita dei congiunti ma può includere il danno biologico, se si sviluppa un’effettiva lesione alla loro integrità psicofisica, accertata sul piano medico-legale, che si può provare anche per presunzioni semplici e massime di comune esperienza, in quanto l’esistenza stessa del rapporto di parentela fa presumere la sofferenza del familiare superstite. Resta ferma, per la controparte, la possibilità di dimostrare l’assenza del legame affettivo. Lo ha chiarito la Cassazione che, con la pronuncia 26641 del 15 settembre scorso, è tornata a occuparsi del risarcimento del macroleso (a seguito di sinistro stradale) e del danno parentale dei suoi congiunti (nella fattispecie genitori e fratelli).
In Molise, Valle d’Aosta, Abruzzo e Liguria la spesa per gli ospedali è oltre la media nazionale, ma i risultati sono modesti. In Emilia-Romagna e Toscana accade il contrario. Trento, Bolzano, Basilicata e Sardegna spendono più di 1.300 euro a testa per medici di famiglia e assistenza territoriale, ma il servizio è migliore in Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Lombardia dove i costi pro capite sono inferiori. L’indagine dettagliata dalla monumentale relazione che la sezione Autonomie della Corte dei conti ha appena dedicato ai bilanci regionali (delibera 13/2023; relatori Stefania Fusaro e Paolo Peluffo), occupati per quasi l’80% dalla sanità, offre una chiave di lettura originale perché si impegna nel grande assente delle politiche pubbliche italiane: l’analisi d’impatto. E mostra, in sintesi, che in sanità come nella vita i soldi sono importanti ma da soli non fanno la felicità. Perché nel panorama caleidoscopico delle sanità regionali la correlazione fra l’intensità della spesa e i livelli di servizio non è certo ferrea.
Il 73% degli italiani vive in territori inquinati, dove la concentrazione di polveri sottili supera i limiti indicati per la salute dell’uomo dall’Organizzazione mondiale della sanità. In tutto sono 58 i centri urbani dove la concentrazione media di Pm 2,5 rilevata finora quest’anno ha superato il valore di riferimento di 10 microgrammi per metro cubo. Di questi, ben nove superano addirittura i 20 microgrammi. Da gennaio ad agosto 2023 risulta Cremona la provincia più colpita, seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova.
Il cantiere previdenziale avviato dal ministro del Lavoro, Marina Calderone in vista della legge di Bilancio non impatterà, almeno per il momento, sugli insegnanti. Poiché le loro uscite dal lavoro sono regolate sul calendario scolastico anche quest’anno andranno in pensione con il sistema delle quote e opzione «donna» in versione old style. La conferma arriva dalla nota 18 settembre 2023 n. 54257 con cui il ministero dell’Istruzione e del Merito ha fornito le indicazioni operative per l’attuazione del Dm 185/2023 che, come ogni anno, stabilisce il termine entro il quale il personale di ruolo del comparto presenta o ritira la domanda di collocamento a riposo per compimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie. Domanda da presentare online entro il 23 ottobre (il 28 febbraio 2024 per i presidi).