Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Ok Ivass a Cronos, la newco che rileverà le polizze. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà firmare l’avvio alla liquidazione coatta amministrativa della vecchia Eurovita oggi in amministrazione straordinaria. Le polizze potranno così essere liberate per confluire in Cronos a un prezzo simbolico. Ma l’attenzione è già proiettata al 31 ottobre, quando i riscatti delle polizze, congelati da Ivass dallo scorso febbraio proprio per dare tempo di definire il piano di salvataggio, saranno liberati. I clienti di Eurovita potranno quindi chiedere indietro i loro risparmi e il mercato inizia a chiedersi quanti saranno i riscatti. Se è evidente che i clienti non corrono più alcun rischio in termini di stabilità finanziaria, con i prodotti che non subiranno alcuna modifica contrattuale e le cinque grandi compagnie socie che hanno già dato disponibilità a versare un capitale di 240 milioni in Cronos, a tentare i clienti potrebbero essere nuovi prodotti arrivati sul mercato da quando i tassi d’interesse hanno ripreso a salire, dai Btp arrivati a ridosso del 5% a conti correnti e di deposito che promettono tassi ben più accattivanti.
Msa Mizar, operatore di primo piano nella gestione in outsourcing dei sinistri assicurativi, acquista l’80% di Des Investissement Sarl e attraverso le sue controllate sbarca in Svizzera e Belgio, ampliando la presenza oltre confine.
I danni causati da calamità naturali saranno indennizzati a favore delle imprese agricole interessate con la copertura del 100% dei costi ammissibili. Lo prevede il decreto Masaf 11 agosto 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre che stabilisce i criteri e le modalità per la concessione di aiuti a favore delle micro, piccole e medie imprese del settore agricolo colpite da fenomeni naturali avversi. Il nuovo provvedimento si è reso necessario per allineare la normativa nazionale vigente alle nuove disposizioni europee in materia di aiuti di Stato, varate a dicembre 2022, con il regolamento in esenzione (regolamento 22/2472) e con gli orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale (2022/C 485/01).
Ci sarà a dicembre l’anticipo del conguaglio della rivalutazione dell’anno 2022. A stabilirlo è il decreto legge collegato alla manovra 2024 (n. 145 in G.U. n. 244 del 18/10/2023, si veda altro articolo in pagina) allontanando di un mese ai pensionati il recupero dell’inflazione (era indicato novembre nelle bozze, su ItaliaOggi di ieri). Il dl concede un mese di tempo in più ai servizi sociali, cioè fino al 30 novembre, per comunicare all’Inps la presa in carico di ex percettori del reddito di cittadinanza, prorogando di un mese l’erogazione del sussidio.
Ottime notizie per chi è vicino alla pensione. Per altri due anni, 2025 e 2026, non ci sarà alcun aumento dell’età di pensionamento. Per la terza volta consecutiva, infatti, la “speranza di vita” è negativa e, quindi, non punisce i lavoratori allontanando il momento d’incrociare le braccia. A stabilirlo è il dm 18 luglio 2023 pubblicato in G.u. n. 243/2023. Dopo cinque anni di continuo aumento dell’età di pensione (in totale 11 mesi: 2 dal 2013, 4 dal 2016 e 5 dal 2019), prosegue la tregua portando a otto gli anni (2019-2026) durante i quali ne bastano 67 per la pensione di vecchiaia. La notizia è buona soprattutto per chi spegnerà 67 candeline tra il 2025 e il 2026: non dovrà lavorare “qualche mese in più” per avere la pensione, come simulato nel passato in base a un andamento della speranza di vita che, in realtà, non si è verificato. Anzi, è successo il contrario: in sei anni, dal 2021 al 2026, è calata di 4 mesi (cioè, si vive meno!). Ma le variazioni negative, dice la legge, non modificano l’età di pensione, lasciandola solo invariata (per la massaia dovrebbe ridursi).
«Placet» del governo (nella persona del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano) alla proposta di legge AC 1276 in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale, che fissa un «tetto» massimo commisurato all’ammontare degli emolumenti percepiti per l’incarico, in linea col dettato normativo sull’equo compenso per le prestazioni dei lavoratori autonomi (la legge 49/2023 in vigore dallo scorso mese di maggio). E ciò per rendere «più sereno e dignitoso lo svolgimento dell’attività professionale», nonché «più efficiente l’assetto della governance societaria».
nata dall’acquisizione da parte di Zurich della rete di consulenza finanziaria di Deutsche Bank, compie un anno di vita. Il wealth management ha superato 5 miliardi di euro di masse.
Le nuove regole vedranno un leggero aumento, dall’85 al 90%, della rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, cioè fino a 2.820 euro lordi, e un forte taglio, dal 32 al 22%, di quella delle pensioni più ricche. Le fasce intermedie non dovrebbero essere toccate, ma non è detto. È confermata anche la stretta su Opzione donna e sull’Ape sociale, che dovrebbero confluire in un fondo unico per la flessibilità in uscita per i lavoratori fragili, con requisiti di accesso che salgono a 63 anni e 5 mesi d’età, con 36 anni di contributi per gli uomini mentre per le donne sarebbe richiesto un anno in meno, ma i dettagli ancora non ci sono e in ogni caso non si tratta di risparmi nel 2024 perché Opzione donna e Ape sociale, a legislazione vigente, scadono a fine 2023. Confermata la fine di Quota 103 che sarà sostituita da Quota 104: nel 2024, serviranno 63 anni d’età (non più 62) e 41 di contributi per poter lasciare il lavoro.
E’ Amazon Prime Air è il nome del servizio che sarà disponibile nel nostro Paese «entro la fine del 2024». Lo ha annunciato il colosso dell’e- commerce a Seattle, nel corso di un evento chiamato Delivering the future .Per la prima volta, Amazon effettuerà consegne commerciali con i droni al di fuori degli Stati Uniti. Da quasi un anno i suoi piccoli velivoli autonomi volano in alcune aree del Texas e della California, trasportando merci dai magazzini dell’azienda alle abitazioni dei clienti. Lo scorso febbraio The InformationeBusiness Insider , due testate accreditate tra gli addetti ai lavori tech, hanno scritto che i droni di Amazon, nel primo mese di servizio nei due Stati americani, hanno effettuato appena dieci consegne. Questo tipo di trasporto aereo, limitato a una fascia di beni dal peso esiguo (massimo 2,26 chili), è in effetti un’operazione complessa. Non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche da quello normativo. Negli Usa la Faa — agenzia governativa che regola l’aviazione civile americana — ha stabilito per esempio che i droni Amazon non possono attraversare autonomamente una strada: un essere umano deve controllare che 120 metri più in basso non transitino veicoli.
Alla fine l’accordo non è stato trovato. Dopo settimane di negoziazioni serrate, che hanno portato a un inatteso allungamento dei tempi della trattativa, Zurich avrebbe stoppato l’acquisizione di Kairos. L’alt all’operazione sarebbe arrivato direttamente dalla Svizzera e per ragioni ben precise. Tutto ruoterebbe attorno alle difficoltà nate nel tentativo di trovare un’intesa sulla liquidazione di alcuni soci manager della boutique fondata nel 1999. Fin da subito Zurich ha infatti escluso la permanenza degli azionisti nel capitale una volta completata l’acquisizione.
Solo il 17% delle imprese ha ottenuto risarcimenti da assicurazioni o altri enti. Un’ azienda su dieci pensa di dovere di utilizzare la cassa integrazione. Duecento milioni di danni. La quantificazione dei ristori chiesti soltanto dalle aziende aderenti a Confindustria. Confindustria Romagna ha voluto rendere pubblico il risultato di un sondaggio tra le proprie associate che hanno subito dei danni nel maggio scorso. Il primo dato positivo è che la quasi totalità delle aziende intervistate ha ripreso la propria attività. Per l’11 per cento la ripartenza si attesta ad un 70 per cento rispetto ai volumi pre-alluvione, mentre per il 5 per cento la produzione è ancora ferma al 20 per cento. Solamente il 3 per cento delle imprese coinvolte non ancora potuto riprendere la produzione. Fra le aziende che non sono ancora ritornate a pieno regime, il 14% ipotizza di poterlo fare entro un mese, il 14% in due mesi, il 29% in tre mesi e il 14% in sei mesi.
Per il prossimo anno l’Italia mette in programma la crescita più bassa dell’Eurozona, e la spesa per interessi di gran lunga maggiore dell’area. Nel mancato rispetto del Trattato che chiede di mantenere il deficit sotto al 3% del Pil il nostro Paese sarà in compagnia di altri sei Stati, e di altri sette nell’assenza di una significativa discesa del peso del debito sul prodotto.