Poche priorità e tutte, o quasi, condensate per garantire il potere d’acquisto dei redditi medio-bassi. La seconda manovra del governo di Giorgia Meloni è quella delle scelte. Gli spazi di intervento sono stretti e poggiano su un maggiore deficit per 15,7 miliardi, tagli lineari del 5% alla spesa dei ministeri, aumenti delle accise sui tabacchi. In questi paletti il governo ha deciso di avviare la riforma delle garanzie pubbliche. L’obiettivo è rendere lo strumento un volàno degli investimenti ad alto valore aggiunto anche in campo sociale. Perciò nel disegno di legge di Bilancio approvato ieri dal Consiglio dei ministri sono state previste misure sui fondi d’investimento e sulle coperture a condizioni di mercato concesse da Sace nonché la nascita di un fondo di garanzia per le assicurazioni dedicato al ramo Vita per far sì che non si ripetano crisi come quella di Eurovita.
Dopo Quota 100 e Quota 102 anche Quota 103 va in pensione. Dal 1° gennaio 2024 sarà sostituita da Quota 104, la possibilità di uscire con 63 anni di età e 41 di contributi, alla quale sarà collegato un meccanismo di incentivi per rimanere più lungo al lavoro e, forse, di penalizzazioni per chi tentasse di accorciare leggermente i tempi del pensionamento, sulla falsariga del cosiddetto “bonus Maroni”. E anche Ape sociale e Opzione donna lasciano il campo, almeno nell’attuale configurazione, a un nuovo fondo per la flessibilità in uscita destinato ad alimentare uno strumento unico di accompagnamento alla pensione per i caregiver, i disoccupati, i lavoratori impegnati in attività «gravose» e i disabili che abbiamo varcato le soglie di 63 anni d’età e 36 di versamenti (oggi 30 in molti casi). Che si dovrebbero ridurre a 35 anni per le donne, con magari la possibilità di “sconti” in presenza di figli, ancora tutta da verificare. Si traduce in queste misure sulla previdenza, contenute nella manovra varata ieri dal Consiglio dei ministri, quello che per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è un accesso al pensionamento anticipato «con forme rafforzate e restrittive rispetto al passato».