Le prime evoluzioni nel settore assicurativo legate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa si inizieranno a vedere già quest’anno, ma basta alzare lo sguardo ad un orizzonte temporale un po’ più lungo per rendersi conto che siamo alle soglie di una vera e propria rivoluzione destinata a trasformare profondamente le compagnie assicurative e il loro modo di fare business. Un tema che è stato al centro del Milano Festival delle Assicurazioni tenutosi dal 10 al 12 ottobre e organizzato da MF-Milano Finanza in collaborazione con Accenture.
L’invecchiamento della popolazione e il crollo della natalità richiede politiche previdenziali «serie ed adeguate, in quanto sostenibili economicamente e socialmente». Ma soprattutto necessita di un miglioramento dei «profili di risparmio degli Italiani, verso le nuove opzioni disponibili, una maggiore flessibilità, una riconsiderazione del mix pubblico-privato». Così si legge nell’annuale Rapporto stilato da Mepof su «Gli italiani e il welfare» che MF-Milano Finanza ha visionato.
Per catturare e offrire il 5% dei Btp le società di gestione hanno riscoperto i fondi a scadenza, che negli ultimi mesi sono diventati prodotti di punta nella loro offerta. Questi strumenti, poiché offrono visibilità sui rendimenti in un periodo di tempo definito a priori, cercano di assecondare l’esigenza di sicurezza delle famiglie, strette tra tassi alti e inflazione ancora non domata. Un bisogno di certezze che i risparmiatori soddisfano comprando (come dimostra il boom di raccolta dell’ultima emissione del titolo Valore) Btp attirati dai rendimenti offerti: quello del decennale il 4 ottobre scorso è salito sopra il 5%, ai massimi da 11 anni. I titoli di Stato e le obbligazioni a tasso fisso offrono una remunerazione certa e, con il rialzo dei tassi, anche in netto aumento, con la garanzia, a meno di default dell’emittente, di restituire l’intero capitale a scadenza. Per i fondi il discorso come si sa è diverso, dato che la gestione attiva li espone agli alti e ai bassi dei mercati.
Con vista sulla porta di Brandeburgo, simbolo della riunificazione della Germania dopo la caduta del Muro, in una sala dove sono appese le foto datate 1951 che ricordano la ricostruzione della piazza più importante di Berlino, terminata la seconda guerra mondiale, MF-Milano Finanza ha incontrato Tobias Pross, ceo del gruppo Allianz Global Investors da inizio 2020. Pross dà la sua visione dell’industria del risparmio gestito e illustra come i risparmiatori, anche in Italia, devono approcciarsi al nuovo paradigma di un settore che sta attraversando una fase di innovazione nell’ottica di una maggiore frugalità. Il che non vuol dire decrescita, ma piuttosto attenzione a modelli che possano davvero essere utili agli investitori perché l’industria può contare su risorse che oggi sono più scarse e nel contempo ha vincoli abbondanti dato che le banche centrali sono restrittive e l’offerta di denaro sta diminuendo.
La previdenza complementare è sempre più importante per integrare il futuro tenore di vita dei lavoratori in un contesto di invecchiamento della popolazione. Rappresenta anche un utile strumento nell’ambito dei piani di welfare aziendale. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Marina Verderajme, presidente nazionale di Gidp-Hrda (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale).
Il Tasso questo sconosciuto. L’indagine Bankitalia sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale in Italia. Le donne lavorano meno e sanno poco di finanza in quasi tutti i Paesi, il divario di genere è più ampio in Italia. Quanto pesa la mancata educazione previdenziale: intervista alla prof.ssa Bongini di Uni Bicocca. Zurich Bank lancia il Talent NextGen. Come costruire una rendita, 100 risposte fondamentali per investire bene in titoli di stato. Le chiavi per capire la Borsa. La gestione professionale del risparmio, 100 risposte per investire con fondi, Etf e Polizze Vita
I primi risultati sull’autopsia di Alberto Rizzotto, l’autista quarantenne che guidava l’autobus della strage di Mestre, allontanano l’ipotesi del malore. Non sono state riscontrate anomalie al cuore. Ma ci vorranno altri approfondimenti per poter escludere del tutto problemi di origine cardiaca. Se davvero fosse così, se il malore non c’entrasse nulla, che cosa è successo alle 19.38 di martedì 3 ottobre, quando il bus elettrico della società La Linea è sbandato verso destra, ha colpito il guardrail del cavalcavia superiore di Mestre per 50 metri e poi, in corrispondenza di un varco di due metri, ha inforcato il guardrail cadendo poco dopo nel vuoto causando 21 vittime?
I primi, seppure parziali, risultati dell’autopsia condotta sul corpo di Alberto Rizzotto, l’autista del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre morto con altre 20 persone, escludono che la causa dell’incidente sia stata un malore del 40enne. In particolare, si allontana l’ipotesi del problema cardiaco, grave al punto da non dare scampo. Si torna dunque a guardare al mezzo, elettrico, e alla possibilità di un guasto all’impianto frenante. Una possibilità sin da subito rilevata dagli agenti della polizia locale che avevano effettuato i rilievi, alla luce dell’assenza di tracce di frenata, ma con l’accensione degli stop dell’autobus prima di precipitare nel vuoto.
La proposta della Commissione sulla Retail Investment Strategy potrebbe uscire fortemente ridisegnata nel confronto tra le istituzioni europee (il cosiddetto trilogo). La relatrice principale del provvedimento in sede Econ, Stéphanie Yon-Courtin il 2 ottobre ha presentato una bozza di posizione del Parlamento che “abbatte” molti dei pilastri del testo presentato dalla commissaria Mairead McGuinness. Una posizione che sicuramente potrà allungare i tempi di varo del provvedimento, che a questo punto potrebbe slittare alla prossima legislatura. Le indicazioni della relatrice sono state illustrate nei giorni scorsi a un convegno di Assosim da Marco Zanni, membro del Parlamento europeo e relatore ombra della Ris. Se per fine ottobre arriveranno le proposte di emendamento alla posizione di Yon-Courtin, si dovrebbe arrivare in plenaria a febbraio 2024. «Mi pare difficile – ha spiegato Zanni – che i triloghi si riescano a svolgere entro la data dell’ultima plenaria del consiglio ad aprile dell’anno prossimo».
La Retail Investment Strategy (Ris) continua a destare tanto interesse e un po’ di preoccupazione tra gli operatori dell’industria finanziaria. La proposta di direttiva andrà a introdurre modifiche su una serie di direttive e regolamenti Ue (Mifid2, Idd, Ucits, Solvency2, Aifmd e Priips) e le aspettative sono per un cambiamento sostanziale sia del modello di servizio degli operatori, sia dell’approccio al mercato da parte degli investitori retail. Dopo essere stata adottata nel maggio scorso dalla Commissione Ue, la proposta di direttiva dovrà adesso passare al vaglio del Consiglio e del Parlamento Ue nel lungo iter legislativo Ue. Il via libera definitivo dovrebbe ormai comunuqe slittare alla prossima legislatura europea. Anche perché il dibattito è ancora in atto: come emerge dall’articolo a lato in sede Econ (commissione economica del parlamento Ue) è in atto il tentativo di mitigare ulteriormente l’impatto della nuova direttiva.
«Nella proposta di Retail investment strategy sono centrali i temi dell’inclusione, della democratizzazione degli investimenti e della trasparenza sui costi. Non c’è, invece, una adeguata attenzione al tema dell’innovazione». A pensarlo è Sergio Zocchi, presidente di ItaliaFintech, che nel corso del suo intervento al convegno organizzato in settimana insieme a Pwc ha aggiunto: «Abbiamo l’impressione che tutte le misure che questa proposta mette in atto siano disegnate sui modelli operativi attuali, sulle modalità con cui oggi il risparmio viene gestito». Per l’associazione degli imprenditori che operano nel Fintech, si è persa l’occasione di proiettarsi nel prossimo futuro, per cercare di capire come l’innovazione e la tecnologia possano ridisegnare in parte le modalità di erogazione dei servizi d’investimento.
Sono nati a cavallo del nuovo secolo e hanno abitudini e consumi molto diverse dalla generazione che li precede: la Gen-Z cresce e diventa sempre più importante per banche e servizi finanziari trovare linguaggi e strumenti di comunicazione in linea con i nuovi clienti. Rappresentano il 25% della popolazione mondiale, pesano per oltre 7.000 miliardi di dollari in termini di influenza sugli acquisti e saranno il 27% della forza lavoro entro il 2025. Le banche sono pronte a rispondere alle esigenze di questi nuovi clienti? Secondo la società di consulenza strategica Oliver Wyman, che ne ha indagato le caratteristiche attraverso focus group e sondaggi rivolti a 10.000 persone negli Stati Uniti e nel Regno Unito, sono tre le leve per avviare un dialogo costruttivo tra banche e i nati tra il 1997 e il 2012: social, inclusione, educazione finanziaria coinvolgente.
L’Efpa Italia Meeting 2023, si è svolto nei giorni scorsi sotto focalizzandosi sul tema indicato come «A.I. Alternative Intelligence. Ritorno al futuro del Consulente Finanziario». Con il presidente di Efpa Italia, Marco Deroma, abbiamo fatto il punto sull’iniziativa.
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