Nei prossimi cinque anni proseguirà nel mercato assicurativo italiano la spinta alla digitalizzazione. L’applicazione delle nuove tecnologie impatterà significativamente sull’offerta presente nel settore: i prodotti che saranno particolarmente al centro di questo sviluppo saranno quelli legati ai rischi di cybersecurity e alle soluzioni contro i rischi climatici, due asset che hanno avuto un’accelerazione incontrollata negli ultimi anni e richiedono un enorme sforzo di rinnovamento dell’industria per fornire coperture adeguate.
E’ quanto emerge dal nuovo report di Italian Insurtech Association (IIA), che ha coinvolto 24 compagnie assicurative e diversi Venture Capital – rappresentanti insieme il 95% dei premi italiani, per offrire una fotografia della direzione intrapresa dal settore ed evidenziare quali saranno i cambiamenti che caratterizzeranno il mercato nei prossimi anni.
Secondo i dati di IIA, nel primo semestre del 2023 gli investimenti nel settore hanno raggiunto la cifra di 370 milioni di euro, segnando un aumento di 170 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2022, quando si erano attestati sui 200 milioni. La maggioranza degli investimenti, il 53%, sono destinati a progetti innovativi interni alle compagnie, il 38% per progetti in collaborazione con terze parti e solo il rimanente 9% in startup. Il basso livello di investimenti in startup deriva dal fatto che i grandi gruppi assicurativi in Italia continuano a prediligere l’impiego delle proprie risorse per aumentare il livello di competenze interne (33%).
Italian Insurtech Association ha stimato che entro la fine del 2023 gli investimenti in Italia raggiungeranno la quota di 800 milioni di euro, una previsione sotto le attese secondo la maggior parte del campione intervistato (65%). Il rallentamento nella crescita degli investimenti in Insurtech risponde al contesto di incertezza macroeconomica che stiamo vivendo: l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, uniti alla crisi del Ramo Vita, hanno reso più oneroso per le compagnie impiegare risorse da impiegare nelle nuove soluzioni tecnologiche. Secondo il 55% del campione, infatti, gli investimenti in tecnologia e digitalizzazione realizzati dalla propria azienda sono stati insufficienti nel 2023, rispetto all’evoluzione di mercato.
“Lo scenario Insurtech sta vivendo un momento di grande incertezza ed è quindi impossibile fare previsioni per quanto riguarda gli investimenti. In qualità di Associazione noi possiamo studiare il mercato e i movimenti delle compagnie, ma ovviamente non siamo in grado di prevedere le mosse che faranno a seguito di una situazione macro-economica di grande complessità. Per tale motivo dobbiamo ritardare l’ambizioso traguardo del miliardo di euro di investimenti per il 2024. – ha commentato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA – “Quello che possiamo fare nell’immediato per fronteggiare la situazione in essere, in cui l’incertezza indebolisce gli investimenti sul lungo-medio periodo, è quello di concentrare gli sforzi dell’industria nella formazione del personale, che deve imparare a comandare il cambiamento tecnologico in atto.”
Nonostante i diversi fattori esogeni che continuano a caratterizzare l’andamento dei tassi, i prospetti per il 2024 restano positivi: il 71% degli intervistati prevede un aumento significativo degli investimenti nel prossimo anno, che potrebbero superare l’ambizioso traguardo di 1 miliardo di euro nel mercato italiano.
Tali investimenti, nei prossimi cinque anni, si concentreranno sullo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi, soprattutto nel full business risk, ma anche sull’abilitazione delle reti (33%). Lo sviluppo delle tecnologie Insurtech nel prossimo futuro produrrà diversi cambiamenti importanti per l’ecosistema tra cui: un forte aumento della distribuzione digitale delle polizze, secondo il 33% del campione, l’acquisizione di nuovi clienti, 30% del campione, sviluppo di soluzioni embedded insurance, 24% del campione.
Secondo la ricerca dell’Associazione il consumatore è sempre più orientato al digitale, infatti il 45% effettua abitualmente acquisti online e mostra disponibilità a sottoscrivere polizze digitali. Tuttavia, il 55% dei consumatori ammette di non avere conoscenza di altri prodotti assicurativi oltre al RC Auto, e il 30% non ha idea di quali altri rischi potrebbe assicurare.