Eiopa ha presentato alla Commissione europea la propria consulenza tecnica sulla revisione della Direttiva IORP II, che regola le attività e la vigilanza dei fondi pensione aziendali e professionali. In particolare, l’Eiopa ha formulato 3 raccomandazioni.
In primo luogo, propone modifiche per garantire che il quadro normativo per i fondi pensione professionali rimanga pertinente, tenendo conto dell’attuale passaggio dalle pensioni a prestazione definita a quelle a contribuzione definita. E anche per adattarsi alle sfide ambientali e socio-economiche che la società deve affrontare. Nel documento presentato, l’Eiopa avanza proposte specifiche sulla trasparenza dei costi e delle spese, nonché sulla riflessione sulla sostenibilità nelle decisioni di investimento.
In secondo luogo, l’Eiopa riconosce la necessità che i fondi pensione professionali esistenti siano adeguatamente regolamentati e supervisionati, compresa un’adeguata supervisione dei rischi di solvibilità e una sana gestione dei rischi di liquidità, in particolare alla luce degli eventi verificatisi nel Regno Unito nel 2022.
Infine, l’Eiopa propone modi per migliorare le misure di proporzionalità nella regolamentazione esistente e rifletterle nelle nuove norme.
“I fondi pensione aziendali svolgono un ruolo essenziale nel fornire ai cittadini dell’UE pensioni adeguate e sono un’importante fonte di capitale per l’economia europea per finanziare una crescita inclusiva e sostenibile. Il settore pensionistico in Europa sta subendo profondi cambiamenti. Dobbiamo abbracciare il futuro proteggendo l’eredità”, ha sottolineato Petra Hielkema, presidente dell’Eiopa, che ha aggiunto: “Allo stesso tempo, sfide come l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del divario pensionistico, soprattutto per le donne, e il cambiamento climatico hanno un impatto diretto sulle pensioni. È quindi importante che la direttiva riconosca e rifletta questi cambiamenti”.
Il parere si basa su precedenti decisioni, pareri e rapporti emessi dall’EIOPA e tiene conto dei risultati di un’ampia indagine condotta tra le autorità di vigilanza nazionali e dei commenti ricevuti durante la consultazione pubblica.
Inoltre, il Comitato congiunto delle tre autorità di vigilanza europee (Eiopa, EBA ed Esma) ha pubblicato la sua seconda relazione annuale sulla portata della divulgazione volontaria dei principali impatti negativi ai sensi dell’articolo 18 del regolamento sull’informativa finanziaria sostenibile.
I risultati mostrano un miglioramento generale rispetto all’anno precedente, anche se permangono variazioni significative nel grado di conformità ai requisiti e nella qualità delle informazioni, sia tra gli operatori dei mercati finanziari che tra le varie giurisdizioni; le informazioni sembrano più facili da reperire sui siti web rispetto all’anno precedente; quando gli operatori dei mercati finanziari non tengono conto dei principali impatti negativi, dovrebbero spiegare meglio le ragioni per cui non lo fanno; e gli operatori dei mercati finanziari spesso non divulgano la misura in cui i loro investimenti sono conformi all’Accordo di Parigi.