A settembre i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,8% rispetto a un anno fa, mentre ad agosto avevano registrato un calo del 3,5%, (-6,2% i prestiti alle imprese e -0,6% alle famiglie).
È quanto rileva il report mensile dell’Abi che osserva come il calo dei volumi di credito sia coerente “con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti”.
Ad aumentare è invece la raccolta indiretta in titoli custoditi presso le banche, mentre calano i depositi.
La raccolta indiretta segna un aumento di circa 230 miliardi tra agosto 2022 e agosto 2023, (134,7 miliardi famiglie, 30,6 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
A settembre la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto a un anno fa (+16,9%), in accelerazione rispetto ad agosto (+16,4%).
I soli depositi, nelle varie forme, sono scesi a settembre del 4,2% rispetto al settembre del 2022, registrando un rallentamento della riduzione (-5,5% ad agosto 2023).
La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata a settembre 2023 in calo del 2,1% su base annua (-3,4% ad agosto 2023).
Le sofferenze nette (al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) ad agosto sono state 17,9 miliardi di euro (16,4 miliardi a luglio). Se confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto nel novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di 70,9 miliardi.