Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
«Per l’arbitro assicurativo dovremmo essere finalmente in dirittura d’arrivo». Lo ha detto il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini ieri durante la Giornata dell’Educazione Assicurativa 2022 dedicata al tema «Donne e assicurazioni, un gap da colmare».
Il gruppo assicurativo Allianz, in occasione del 10° Allianz Motor Day, ha analizzato «l’ecosostenibilità» dell’assicurazione auto. Durante l’iniziativa si è discusso su quale fosse il modo giusto per promuovere la mobilità sostenibile, ma soprattutto su come ridurre le emissioni di co2 attraverso una gestione sostenibile dei sinistri. «In questo contesto, trovare opportunità adeguate per riparare piuttosto che utilizzare parti nuove è della massima importanza», ha sottolineato Klaus-Peter Roehler, membro del Board of management di Allianz Se, responsabile del business assicurativo di Germania, Svizzera, Europa Centrale e Orientale, del Global P&c retail & smc e di Global Claims.
- L’evoluzione delle cyber polizze verso l’individuo
Secondo la ricerca Ipsos Violazione dell’identità digitale, comportamenti adottati e rischi percepiti, un terzo degli italiani, il 28%, ha subito il furto della propria identità biometrica digitale. Il progresso tecnologico ha permesso a ogni individuo di costruire la propria vita online, esponendosi a rischi poco percepiti ma potenzialmente dannosi. La scarsa educazione al tema della sicurezza digitale è il motivo per cui la sottoscrizione di una polizza assicurativa come strumento che tuteli l’autenticazione biometrica è stata ad oggi presa in considerazione da una percentuale molto bassa della popolazione, il 5%. Dal 2020, l’aumento delle attività online ha fatto sì che i cyber criminali spostassero la loro attenzione proprio verso gli individui più vulnerabili rispetto alle aziende e dotati di minori strumenti di protezione; favorendo di conseguenza la diffusione di offerte assicurative progettate per tutelare la vita online delle persone e dei propri device.
- Le coperture anti hacker che proteggono la famiglia
La sicurezza informatica non è più una questione che interessa solo le imprese. Sempre più spesso anche le persone sono nel mirino di hacker e cyber criminali. Per questo esistono ormai soluzioni assicurative a tutela della famiglia. La polizza cyber destinata alle famiglie è spesso un’estensione della polizza Abitazione e RC del Capofamiglia. Rispetto a quest’ultima, la garanzia cyber comporta un sovrapremio di circa il 30/40% (ad esempio un premio RC di 60 euro, con l’estensione cyber arriverebbe a 90 euro). Molte compagnie non rilasciano però la sola garanzia cyber, ma richiedono la sottoscrizione della polizza abitazione nella formula più completa, comprensiva quindi di incendio, furto, assistenza. La stessa garanzia ha testi diversi da compagnia a compagnia, con forme più o meno complete che arrivano a coprire un’ampia gamma di rischi.
- Le coperture assicurative per i cyber-rischi
I rischi cibernetici crescono e con essi cresce anche la ricerca di strumenti per farvi fronte. Gli assicuratori da parte loro sembrano aver individuato un settore di business, ma anche aver preso atto di alcune criticità che rendono difficile l’applicazione dei modelli tradizionali di gestione del rischio al cyber risk. Sia dal lato degli assicurati che degli assicuratori la tecnologia potrà risultare un elemento perturbatore o una ragione di sviluppo. Tutto dipenderà dalle capacità di resilienza del mercato, degli operatori e dei privati. I contratti di assicurazione possono rappresentare una risposta, non solo in termini di copertura assicurativa ma anche di strumenti di gestione del rischio e di implementazione dei sistemi di prevenzione. Il rischio cibernetico, per le caratteristiche a-spaziali e a-temporali entro cui si sviluppa, difficilmente potrà trovare soluzioni nel momento in cui si sia realizzato nella produzione di un danno in concreto, che potrà attivare peraltro una catena interminabile di perdite ed eventi pregiudizievoli.
- Calano le clonazioni e crescono i furti d’identità
Il crescente utilizzo delle carte di pagamento ha avuto un’accelerazione con la pandemia grazie anche al boom del commercio elettronico. Maggiori pagamenti significa anche maggior rischio di esporsi a possibili truffe da parte dei malintenzionati. Tra i soggetti in prima linea per contrastare questi fenomeni c’è il CERTFin, l’iniziativa cooperativa pubblico-privata diretta dall’Abi e dalla Banca d’Italia finalizzata a innalzare la capacità di gestione dei rischi cibernetici degli operatori bancari e finanziari.
- Il boom delle truffe attraverso il furto di carte d’identità
Quanto vale una carta d’identità rubata? Può valere molto e costare carissimo. Lo sa bene il signore C.S. di Montichiari (Brescia), che dopo avere versato la caparra per l’acquisto di una casa, si è rivolto alla banca per ottenere il mutuo e se l’è visto rifiutare perché qualcuno aveva utilizzato le sue credenziali per effettuare acquisti in suo nome. Lui non lo sapeva ma era insolvente. Caso raro? Mosca bianca? Niente affatto. Casi simili sono all’ordine del giorno. Il signor F.F. di Bergamo vendeva piscine online a sua insaputa. E alcuni suoi clienti erano persino piuttosto seccati con lui. Le piscine acquistate non venivano consegnate e costoro minacciavano di rivolgersi ai Carabinieri. Di F.F. online si trovava ogni dettaglio: carta d’identità, numero di cellulare, mail. Solo che lui di piscine non sapeva nulla. Vendeva elettrodomestici usando l’account eBay di G.C. di Terni. Vi accedeva grazie a una password trafugata. Gli acquirenti visualizzavano la merce e la compravano convinti di essere in contatto con l’ignaro ternano. Ovviamente non la ricevevano.
- I dati degli italiani perduti nella rete dei truffatori
In rete passiamo molto tempo e spesso finiamo nella rete di qualcun altro. A fare il punto della situazione a fine del primo semestre del 2022 è stato l’Osservatorio Cyber realizzato da Crif, secondo il quale nella prima metà di quest’anno in Italia il numero degli alert relativi a dati rilevati sul dark web è stato di oltre 780mila, con un aumento del 44,1% rispetto al semestre precedente, mentre gli alert relativi all’open web sono stati oltre 70mila, in calo del 4,9% rispetto al secondo semestre 2021. L’Osservatorio Cyber mira ad analizzare la vulnerabilità delle persone e delle aziende agli attacchi cyber e interpretare i trend principali che riguardano i dati scambiati sul web, la tipologia di informazioni, gli ambiti in cui si concentra il traffico di dati e i Paesi maggiormente esposti. Secondo Beatrice Rubini, Executive Director di Crif: «I dati elaborati nel nostro Osservatorio sono il frutto di una attività di analisi e studio, svolta sugli ambienti web dove i dati vengono condivisi e scambiati. Si tratta non solo di siti web ma anche di gruppi, forum e comunità specializzate del cosiddetto “dark web”, ovvero l’insieme di ambienti web che non appaiono attraverso le normali attività di navigazione in internet e necessita di browser specifici o di ricerche mirate. Proprio per questa sua natura, viene sfruttato dagli hacker per scambiare dati, ottenuti attraverso attività di phishing o altre tipologie di attacchi».
- L’odissea dei dati dopo un acquisto effettuato online
Aprite il portatile e cercate il regalo perfetto su un sito di e-commerce. Magari vi limitate a navigare, o create un account per fare un acquisto, o ancora spuntate una serie di caselle fornendo informazioni su ciò che vi piace e non vi piace. Ogni giorno ci fidiamo di marchi famosi delegandogli la gestione dei dati personali, ma quello di cui il consumatore probabilmente non si rende conto è che i commercianti condividono le informazioni sui clienti con una complessa rete di inserzionisti pubblicitari, società di marketing e altri «partner selezionati». Per esempio, i dati generati dai clienti online di una catena di grandi magazzini, vengono trasferiti a una schiera di piccole e grandi società. Poche persone hanno un’idea, anche vaga, di chi siano queste società o cosa facciano con i dati che raccolgono, ma questo oscuro mondo di condivisione di informazioni dovrebbe essere svolto alla luce del sole, secondo la normativa europea e nazionale.
- Una nuova sfida per il settore assicurativo
«Il ruolo degli assicuratori – dice Giacomo Gigantiello, amministratore delegato di Axa Italia, che è main corporate partner della Dolomite Conference – sta diventando sempre più strategico, perché siamo chiamati non solo a valutare e gestire i rischi, ma anche a promuovere programmi concreti per mitigarli e aiutare privati e imprese ad adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico». Da una prospettiva di business la prima sfida è di carattere metodologico: i dati storici non sono indicativi delle possibili evoluzioni future e devono essere integrati con scenari climatici di medio e lungo termine. «Per questo – dice – sono richieste nuove competenze sui modelli di rischio, un forte investimento in tecnologia e partnership con tutti gli attori in gioco (istituzioni, imprese, operatori IT e società civile) per lo sviluppo di soluzioni analitiche. La seconda sfida riguarda le politiche di pricing. «Nella sola Ue – fa notare Gigantiello – negli ultimi 35 anni i danni diretti da eventi naturali sono stati oltre 557 miliardi di euro e, senza interventi correttivi, la copertura di alcune tipologie di rischio, soprattutto in contesti particolarmente vulnerabili, potrebbe risultare insostenibile».
- Confindustria, intesa con Generali e Acn per la sicurezza digitale
- Perché condividere i dati sanitari aiuta a tutelare i cittadini