Negli ultimi dieci anni i furti nelle abitazioni sono diminuiti, ma rimangono un pericolo reale: nel 2021 ne sono stati commessi 124.414, con una media di 341 al giorno, in riduzione del 24,7% rispetto ai 165.329 furti denunciati nel 2019, ma in crescita del 13,6% rispetto al 2020, quando le limitazioni agli spostamenti imposti dalla pandemia hanno costretto in casa residenti e malintenzionati e reso più difficile la commissione di qualsiasi tipo di reato.
E’ quanto emerge dalla prima edizione dell’“Osservatorio sicurezza della casa”, realizzato da Censis in collaborazione con Verisure.
Meno significativa la riduzione delle rapine, che sono un reato più grave, che implica il possesso di un’arma da parte degli intrusi: nel 2021 ne sono state commesse 1.642, contro le 1.575 del 2020 (+4,3%) e le 1.818 del 2019 (-9,7% la riduzione nel biennio).
La graduatoria regionale dei furti commessi nel 2021 fotografa una situazione che non è la stessa in tutte le aree del paese: al primo posto è la Lombardia, dove lo scorso anno ne sono stati commessi 25.234, pari al 20,3% del totale: come dire che un furto in abitazione su cinque in Italia avviene in Lombardia; segue il Veneto con 15.443 furti in casa, l’Emilia
Romagna con 13.501 e il Lazio con 12.854. Chiudono la graduatoria le regioni più piccole: Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.
La graduatoria regionale costruita rapportando i reati alla popolazione residente, che
annulla l’effetto “moltiplicatore” delle opportunità e dei reati che deriva dal numero degli abitanti, colloca al primo posto il Veneto, dove nel 2021 si sono verificati 31,8 furti in abitazione ogni 10.000 abitanti; seguono l’Emilia Romagna con 30,5 sulla stessa quota di popolazione, e la Toscana, con 29,8 furti in abitazione ogni 1.000 residenti. Chiude il ranking la Valle d’Aosta, con 7 furti in abitazione ogni 10.000 residenti, preceduta da Calabria e Sardegna.
Il bisogno di sentirsi al sicuro all’interno delle proprie abitazioni, insieme alla consapevolezza che la sicurezza pubblica da sola non ce la può fare, spinge i privati cittadini all’adozione di una serie di misure per difendersi, che vanno da semplici accorgimenti quali lasciare le luci accese quando si esce, all’adozione di sistemi di protezione via via più sofisticati e personalizzati.
Il 90,9% degli italiani ha adottato almeno un dispositivo di sicurezza a difesa della propria abitazione. Il più diffuso è la porta blindata, che si trova all’entrata del 65,7% delle abitazioni, mentre il 56,5% degli italiani non tiene in casa oggetti di valore, quasi 19 milioni di italiani, il 37,0% del totale, hanno un sistema di allarme, il 32,8% ha le inferriate alle porte o finestre, il 30,3% ha una telecamera e il 19,6% ha in casa una cassaforte in
cui tiene gli oggetti di valore.
Non sono pochi quelli che, per sentirsi più sicuri, fanno ricorso agli operatori della sicurezza privata: 6 milioni e 700.000 italiani, il 13,2% del totale, dichiarano di essere collegati alla vigilanza privata e 5 milioni e 700.000, l’11,3%, abitano in un contesto residenziale che prevede la vigilanza giorno e notte. Sfiora il 10% la quota di popolazione che possiede
un’arma da fuoco.
In genere, chi si difende non si accontenta di un solo dispositivo, ma adotta un proprio mix fatto di una combinazione di sistemi diversi che in alcuni casi si sovrappongono. La media è di 3 dispositivi di protezione per ciascuno: a fronte di 4 milioni di italiani che non adottano nessuno sistema, 1 italiano ogni 5, circa 10 milioni in totale, dichiara che la propria abitazione è dotata di almeno 5 dispositivi di protezione.
Questi dati confermano l’importanza che gli italiani assegnano alla propria sicurezza domestica, e al contempo segnalano come il “fai da te” – in mancanza di una rilevazione dei bisogni e di una progettazione delle soluzioni- presenti il rischio di sovrapposizioni e di carenze, con un risultato negativo sia in termini di spesa che di impatto sulla sicurezza.
Ma quale è il sistema che gli italiani pensano sia più efficace per proteggere la propria abitazione da tentativi di intrusione? Il 42,9% è convinto che la misura più efficace sia il sistema di allarme, mentre tutti gli altri dispositivi, comprese le porte blindate e le inferriate alle finestre, sono meno segnalati.