Secondo Claudia Hasse, Chief Executive Manager di Munich Re, dato il potenziale di accumulo che la compagnia vede nella riassicurazione cyber, prevede di aumentare i prezzi delle coperture in Germania e in Europa.
Hasse, che è responsabile del ramo Danni in Germania, del ramo Cyber in Europa e America Latina e del Pharmapool tedesco, ha osservato in una nota in vista dell’incontro di Baden-Baden sulla riassicurazione che, secondo le stime di Munich Re, il mercato europeo del cyber è cresciuto da 400 milioni di euro a 2 miliardi di euro negli ultimi cinque anni.
“La nostra quota di mercato – osserva – dipende molto dai singoli Paesi europei e oscilla tra il 5% in alcuni Paesi e oltre il 20% in Germania”.
Il Cyber in Europa è un’attività redditizia, afferma Hasse, aggiungendo che il combined ratio di Munich Re a livello mondiale si aggira intorno all’85%.
In Europa, osserva Hasse, “è un po’ più alto e ciò è dovuto ad alcune perdite singole di grandi dimensioni e al livello generale dei tassi più basso rispetto, ad esempio, agli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Germania, attualmente i combined ratio sono molto elevati, ben oltre il 100%, come riportato dal mercato. Nel nostro portafoglio vediamo un aumento delle perdite, ma non nella stessa misura”.
Munich Re aggiunge che le ragioni di questa sovraperformance sono due: la prima è che sceglie le sue partnership in modo molto consapevole e la seconda è che l’azienda supporta i suoi clienti con tutto il suo know-how in materia di prezzi, formulazione e valutazione del rischio, oltre ad aiutarli a fornire servizi pre e post incidente.
Inoltre, nel documento Hasse osserva che esistono chiari limiti all’assicurabilità del cyber, aggiungendo che i rischi sistemici come le infrastrutture critiche o la guerra non possono essere assicurati.
“È davvero importante capire che la guerra è esclusa già ora nelle nostre formulazioni”, sottolinea Hasse e aggiunge: “L’obiettivo dell’attuale discussione è quello di rendere questa esclusione più rispondente a particolari circostanze di guerra cibernetica, perché le clausole del mercato di Londra sono già state sviluppate con la partecipazione di Munich Re e sono attualmente in fase di adattamento ai singoli mercati europei, per poi essere implementate. Questo è importante per creare fiducia nei confronti del cyber, in modo che i nuovi capitali, soprattutto quelli provenienti dai mercati dei capitali, siano pronti a entrare”.
L’avvocato osserva che, dato l’andamento delle perdite e il potenziale di accumulo che Munich Re vede nel cyber, l’azienda aumenterà il suo prezzo tecnico in Germania e in Europa, concludendo: “Nel complesso, siamo molto fiduciosi che la nostra strategia sia quella giusta e prevediamo di crescere ulteriormente nel cyber in Europa”.