OGGI LA BANCA SENESE POTREBBE RAGGIUNGERE L’ACCORDO CON IL CONSORZIO DI GARANZIA
di Luca Gualtieri e Fabrizio Massaro
L’aumento di capitale del Montepaschi arriva a un punto di svolta. Dopo una fase di incertezza, tra sabato 8 e ieri le probabilità di successo dell’operazione da 2,5 miliardi hanno rapidamente ripreso quota. Al punto che già oggi il consiglio di amministrazione della banca senese potrebbe annunciare sia l’accordo di garanzia con il consorzio capitanato da Mediobanca, Credit Suisse, Bofa e Citi che le condizioni dell’offerta a partire dal prezzo di emissione dei titoli. L’obiettivo del Tesoro (azionista al 64%) e del ceo Luigi Lovaglio è infatti quello di rispettare la tabella di marcia con partenza lunedì 17 e possibile chiusura il prossimo 12 novembre.
Il cambio di passo è insomma sostanziale rispetto alla scorsa settimana, quando all’interno del consorzio si era iniziato a ragionare su un rinvio dell’operazione. Lovaglio sarebbe però riuscito a ribaltare la situazione, facendo salire l’asticella delle adesioni a quota 400 milioni. Il problema di queste ore sarà tradurre questi accordi in impegni formali, messi nero su bianco dai fondi di investimento. Se l’operazione richiedesse più tempo del previsto, l’offerta potrebbe slittare di qualche giorno pur senza pregiudicare la finestra temporale prefissata. Quanto ai potenziali sottoscrittori, da un lato c’è Axa, socio storico di Siena sulla bancassurance, che dovrebbe mettere sul piatto 100-150 milioni. Dall’altro c’è un gruppo di investitori istituzionali che potrebbero acquistare un pacchetto compreso tra 250 e 300 milioni. I nomi sarebbero quelli di Amundi, Pimco, Blackrock, AcomeA e Melqart. Seduta al tavolo c’è anche la Algebris di Davide Serra che, negli anni scorsi, aveva investito nel Creval, rilanciato proprio sotto la gestione di Lovaglio. Ulteriori adesioni potrebbero arrivare tra oggi e giovedì quando Consob dovrebbe approvare il prospetto informativo, ultima autorizzazione necessaria prima del varo dell’operazione. A convincere gli investitori non sono stati solo gli obiettivi della strategia industriale, ma anche le notizie arrivate nei giorni scorsi, dal record di adesioni al piano esuberi alle motivazioni della sentenza di appello che ha assolto l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e le banche estere e che può alleggerire il fardello degli accantonamenti.
Non si esclude peraltro che nelle prossime ore possano rimettersi in moto le trattative con Anima, partner di Montepaschi sul risparmio gestito. Le discussioni tra le due società procedono a intermittenza da prima dell’estate, ma hanno subito una battuta d’arresto nelle scorse settimane per divergenze sulle condizioni del nuovo contratto distributivo. Il negoziato non è però stato interrotto e -scommette qualcuno- potrebbe riprendere quota consentendo così ad Anima di investire fino a 200 milioni nell’aumento di capitale. (riproduzione riservata)
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