di Rossella Savojardo
L’esigenza è accelerare questo processo non trascurando il rispetto delle norme a tutela del cliente I benefici delle nuove tecnologie? L’apertura a nuovi canali distributivi, compresi i social media
Più che una sfida la digitalizzazione è ormai un processo ben integrato all’interno del mondo assicurativo che adesso ha bisogno di velocizzarsi. L’esigenza delle compagnie italiane è infatti di accelerare il cambiamento utilizzando l’ampia gamma di tecnologie che hanno adesso a disposizione. Nel piano di Zurich, ha spiegato l’ad Giovanni Giuliani, la tecnologia è fondamentale, così come lo è per Alleanza Assicurazioni, il cui ceo Davide Passero ritiene che due cose sono e saranno rilevanti per il futuro dell’industria assicurativa: la sharing economy e il mondo dei big data. «Le assicurazioni sono state una sharing industry fin da subito, oggi siamo in un sistema che permetterà alle persone di condividere ancora di più. Noi stiamo facendo investimenti importanti per avere figure adatte all’uso e all’analisi di dati», ha aggiunto Passero.«Un abilitatore di esperienze migliori». Così da Unicredit, la head of retail Italy, Barbara Tamburini ha invece definito la tecnologia, raccontando come la partnership con Allianz permetta ai due gruppi di mettere in campo le migliori offerte. «Stiamo investendo su una piattaforma tecnologica globale e per avere talenti che possano avere competenze specifiche nel nostro ambito», ha proseguito. Proprio da Allianz Direct, la ceo Alessandra Valentini ha poi ricordato che lo sviluppo di questi nuovi strumenti tecnologici deve comunque seguire le esigenze del cliente. «Possiamo beneficiare di una piattaforma innovativa molto semplice che contiene prodotti che vengono anche sponsorizzati su canali online come i social media», ha raccontato la manager. Chi ha puntato sui servizi tecnologici è anche Genertel Life, il cui amministratore delegato Maurizio Pescarini ha ricordato la portata storica della rivoluzione nel trattamento dei dati che il settore sta vivendo. «Con Genertel abbiamo puntato molto sul modello tecnologico, con una piattaforma perfettamente scalabile. Un nuovo modo di competere e un nuovo allargamento dei canali distributivi», ha spiegato Pescarini. Per Alessandro Scarfò di Intesa Sanpaolo Assicura, nel definire queste offerte tecnologiche non bisogna dimenticare anche che canali analogici rimangono tali considerando che il tema della sfide demografica persiste. «Il 23% della popolazione è over 65, circa il 30% vive da sola e ha una qualche limitazione dell’autonomia. In sostanza ci sono sempre più anziani, sempre più soli e sempre più bisognosi di assistenza», ha chiarito il manager, «una soluzione oltre che a questo problema potrebbe essere lo sforzo di estendere le tariffe».
Con un insurance sempre più tech, la necessità per autorità come l’Ivass è però quella di governare e controllare il modo in cui questo processo di sviluppo prende forma. «L’Ai e gli algoritmi sono gli approcci moderni all’assicurazione, ma dobbiamo vigilare per capire come e in che modo vengono utilizzati», ha osservato il capo servizio tutela del consumatore dell’Ivass, Maria Luisa Cavina. «La soluzione del Mystery shopping mira a questo: ci saranno acquirenti che si faranno tali per conto dell’autorità di vigilanza e che testeranno in concreto la qualità dei prodotti che vengono forniti. Ciò può indurre il mercato a prestare maggior attenzione rispetto alle norme a tutela del consumatore. Anche noi d’altronde sentiamo il bisogno di sperimentare le tecnologie che si stanno espandendo». (riproduzione riservata)
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