Le dure politiche di contenimento del Covid e la crisi del mercato immobiliare hanno colpito duramente l’economia cinese. Infatti, per la prima volta dal 1990 a oggi, la crescita del Pil cinese sarà, nel 2022, inferiore a quello dell’area Asia-Pacifico, secondo le analisi previsionali della Banca Mondiale. In Particolare, la crescita del Pil della Cina sarà del 2,8%, un livello decisamente inferiore al +8,1% del 2021 e al +5% stimato dallo stesso istituto di Washington ad aprile, mentre per il 2023 si prevede una crescita del 4,5%.
Aspettative decisamente diverse rispetto al resto della regione asiatica. L’area, rispetto alla quale l’economia cinese ha un peso dell’86%, dovrebbe registrare un incremento del 5,3% nel 2022 (+2,6% nel 2022), grazie soprattutto all’aumento dei prezzi delle materie prime e alla ripartenza dei consumi interni post pandemia.
La Cina aveva fissato un obiettivo per il Pil di circa il 5,5% quest’anno, che sarebbe stato comunque il più basso degli ultimi 30 anni, ma le prospettive si sono notevolmente deteriorate negli ultimi sei mesi.
Anche l’Ocse ha previsto un rallentamento dell’economia cinese al 3,2% per l’anno in corso.