ENTRO NOVEMBRE LA RESCISSIONE DEGLI ACCORDI ASSICURATIVI CON AMISSIMA E HDI
di Luca Gualtieri
Dopo lo squeeze out e il delisting, Carige si prepara per la fusione in Bper. La cassa dovrebbe confluire nel gruppo modenese a novembre, come previsto dalla tabella di marcia definita dal ceo Piero Montani. Nelle prossime settimane si avranno quindi gli ultimi passaggi tecnici per favorire l’integrazione tra i due istituti (autorizzata ieri dalla Bce). Il più delicato sarà la rescissione degli accordi commerciali sul fronte della bancassurance e del credito al consumo che serviranno per armonizzare le due reti distributive ed evitare sovrapposizioni. Sulle polizze Carige (oggi guidata da Matteo Bigarelli) si appoggia ad Amissima e ad Hdi Assicurazioni, mentre Bper ha come partner Unipol che è anche primo azionista del gruppo modenese. La rescissione dell’accordo prevederà probabilmente il pagamento di una penale che è però già stata prevista nel corso delle negoziazioni con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ex socio di maggioranza di Carige. Così dovrebbe avvenire anche sul fronte del credito al consumo dove Bper sta discutendo con il fondo di investimento londinese Chenavari Investment Managers che controlla Creditis. Qui l’unico possibile elemento di complessità è costituito dal fatto che Carige è anche socio di minoranza di Creditis, ma una soluzione è in via di definizione. Negli altri settori non ci sono invece sovrapposizioni. Se infatti nella gestione del credito deteriorato il partner di Genova è il gruppo Gardant con cui Modena sta trattando in esclusiva un’alleanza, nel risparmio gestito Arca è partner comune dei due gruppi. Un progetto importante dovrebbe poi prendere forma nel private banking. L’intenzione di Bper è infatti quella di concentrare tutte le attività del gruppo nella Banca Cesare Ponti, la controllata di Carige che dovrebbe essere potenziata nei prossimi mesi con investimenti importanti.
Anche le vertenze legali con gli ex azionisti sono ormai in fase di risoluzione. Secondo quanto risulta, nei prossimi giorni il tribunale di Genova dovrebbe esprimersi contro il reclamo presentato dai Malacalza in materia di sospensione del cda. Qualche settimana in più ci vorrà invece per il ricorso che la stessa famiglia ha presentato in settembre sullo squeeze out.
Sul processo di crescita di Bper intanto ieri si è espresso Stefano Rossetti, vice direttore generale vicario di Bper, intervenendo all’evento Made in Italy summit: «Siamo il quarto gruppo bancario italiano per attivi con 5 milioni di clienti e filiali attive su tutto il territorio nazionale ma in 150 anni di storia la nostra vocazione è sempre rimasta e rimane anche oggi territoriale. Siamo nati dall’unione di diverse banche, l’ultima che cito è la recente acquisizione di Banca Carige, istituto ligure che ha fatto di Bper» un polo nazionale. Rossetti si è soffermato anche sulla delicata situazione economica del paese: «Io sono per l’attenuazione di determinate regole applicate al comparto bancario. Siamo giustamente vigilati con rigore in quanto per il ruolo che svolgiamo incidiamo sulla vita delle famiglie e delle imprese e sull’intera economia ma visto che siamo di fronte a una concentrazione di rischi» senza precedenti «in questa fase un allentamento delle regole e una concessione all’interno del Temporary framework per la ripresa delle moratorie credo sia opportuno», ha concluso Rossetti. (riproduzione riservata)
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