ALLARME DELL’EBA: SERVONO POLITICHE PRUDENTI E ACCANTONAMENTI ADEGUATI
di Francesco Ninfole
Le banche europee devono seguire «politiche prudenti» nella concessione dei mutui e fare accantonamenti adeguati sui prestiti immobiliari in una fase in cui i tassi più alti e la frenata economica possono mettere in difficoltà le famiglie. Lo ha sottolineato l’Eba, l’autorità bancaria Ue, in una nota tematica sull’esposizione del settore al comparto real estate residenziale.
Le banche Ue hanno nei bilanci circa 4.100 miliardi di prestiti garantiti da case. Questo valore corrisponde a un terzo del credito totale erogato a famiglie e imprese. L’esposizione è aumentata molto negli ultimi anni a causa dei bassi tassi e del cambiamento delle preferenze dovuto al Covid.
L’Eba ha osservato che le posizioni patrimoniali e di liquidità delle banche hanno permesso di soddisfare in larga misura le richieste. Così è aumentata l’esposizione sui mutui. Nello stesso tempo l’offerta di case non è stata in grado di tenere il passo con la domanda a causa della mancanza di investimenti immobiliari negli anni precedenti, dei vincoli edilizi e delle interruzioni della catena di fornitura causate dalla pandemia. Di conseguenza in molti Paesi Ue i prezzi delle case sono saliti molto.
Il rialzo medio nell’Ue è stato del 45% rispetto al 2015, mentre l’inflazione nello stesso periodo è salita del 16%. Adesso si teme «un surriscaldamento dei mercati» e «un calo significativo dei prezzi», ha rilevato l’Eba. Rispetto a fine 2019 l’aumento medio è stato del 10%, mentre in Italia è stato del 5%, un livello inferiore a Francia (7%), Spagna (9%) e Germania (12%).
Lo scenario economico nel frattempo «si è bruscamente deteriorato e la probabilità di una recessione è aumentata», ha osservato l’Eba. L’inflazione e il rialzo dei tassi hanno fatto salire i costi delle famiglie senza un corrispondente aumento del reddito. Inoltre la crisi energetica peserà sulla fiducia di consumatori e imprese. Questi fattori potrebbero pesare sulla domanda di case e sui mercati immobiliari, secondo l’autorità Ue.
L’Eba intravede primi segnali di deterioramento della qualità dei mutui, anche se non si sono ancora concretizzati rischi significativi. L’autorità ha osservato che esistono fattori che possono mitigare l’impatto negativo sui bilanci di un brusco calo dei prezzi delle case: «Le banche hanno applicato standard più prudenti nella concessione dei prestiti e una gestione più rigorosa del rischio grazie ai miglioramenti del quadro normativo e a diverse misure macroprudenziali applicate ai mercati immobiliari residenziali». Inoltre «ora le banche registrano rapporti loan-to-value più bassi rispetto agli anni precedenti» e molti clienti hanno definito rate fisse che proteggono dall’aumento dei tassi.
Tuttavia, ha aggiunto l’Eba, «è in aumento il rischio derivante dalle esposizioni immobiliari residenziali», perciò per le banche «è importante individuare presto i prestiti che difficilmente saranno rimborsati e fare accantonamenti adeguati per le perdite sui prestiti». (riproduzione riservata)
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