Gli incidenti sul lavoro continuano a mietere vittime in Italia e da gennaio a settembre si contano 677 morti, pari a circa tre vittime al giorno. Siamo di fronte a una vera strage che si consuma in silenzio e troppe volte nel disinteresse generale. Non devono trarre in inganno i 95 decessi in meno rispetto a un anno fa (772 vittime), quando molte morti furono causate dal Covid-19.
Se consideriamo infatti le morti non legate al Covid, i decessi sono addirittura aumentati del 32%. In crescita anche le denunce di infortunio totali: 484.561, +38,7% rispetto al 2021. Il più alto numero di incidenti mortali si è verificato nel campo delle costruzioni. Sono dati dell’Inail e divulgati da Anmil, l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
L’Anmil ha rivolto un appello alla prossima maggioranza di governo. Il presidente dell’associazione, Zoello Forni ha detto: “Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico che grava sul Paese, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità”.