Daniele Cirioli
Tre vie per andare in pensione prima: ape sociale, opzione donna, pensione anticipata con 64 anni e 38 di contributi. Per una quarta via, che anticipa addirittura a 62 anni il pensionamento nelle piccole e medie imprese (quindi solo nel settore privato), bisognerà attendere un decreto che dovrà dettarne la disciplina (per ora ci sono solo le risorse). Queste le principali novità del pacchetto pensioni della bozza di legge bilancio 2022, approvata dal consiglio dei ministri. Tra le altre misure il trasloco dell’Inpgi all’Inps.
Pensione anticipata. «Quota 100» chiuderà i battenti a fine anno. In sostituzione: la facoltà di accesso alla pensione anticipata a 64 anni con almeno 38 di contributi. La nuova facoltà è limitata a un solo anno: il 2022 (significa che età e contributi vanno entrambi maturati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022). Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022, tuttavia, potrà essere esercitato anche negli anni successivi.
Anticipo del Tfs. Parallelamente alla possibilità di prepensionamento viene confermata anche la norma che non anticipa la liquidazione dell’indennità di fine servizio, comunque denominata. I dipendenti di p.a. e il personale degli enti pubblici di ricerca, infatti, matureranno la loro buonuscita alla maturazione degli ordinari requisiti di accesso alla pensione. Agli stessi lavoratori è concesso, comunque, di far ricorso alla misura finanziaria di anticipo della buonuscita.
Un anno ancora di Ape sociale. Come ormai accade da anni, l’Ape sociale non chiuderà i battenti neppure il 31 dicembre 2021. Per un anno ancora, cioè a favore di chi compia, nel corso del prossimo 2022, 63 anni e versi in situazione di disagio economico, ci sarà la possibilità di ricevere, in attesa di maturare l’età per la pensione di vecchiaia (67 anni anche nell’anno 2022), l’erogazione di un sussidio mensile d’importo massimo di 1.500 euro lordi a carico dello stato. Tra l’altro, sono riviste le causali di accesso e nel caso di lavoratori disoccupati per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale intervenuta nell’ambito della procedura di licenziamento economico, è abrogato il requisito di “almeno tre mesi” della conclusione della fruizione dell’indennità di disoccupazione (Naspi, Dis-Coll, etc.).
Opzione donna. La misura è “rosa”, cioè a favore delle lavoratrici. Con l’approvata della legge bilancio 2022 potranno incrociare le braccia le lavoratrici, pubbliche e private, dipendenti o autonome, se entro il 31 dicembre 2021 hanno compiuto 60 anni d’età (61 se autonome) e almeno 35 anni di contributi. Riceveranno la pensione calcolata con il sistema contributivo dopo una “finestra” di 12 (lavoratrici dipendenti) ovvero 18 mesi (lavoratrici autonome). Il personale delle scuole potrà fare domanda entro il 28 febbraio 2022.
Fondo imprese in crisi. La norma istituisce uno specifico fondo (con 200 mln di euro per ogni anno dal 2022 al 2024) al fine di favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori con 62 anni d’età dipendenti di piccole e medie imprese in crisi. La disciplina sarà scritta in un futuro decreto interministeriale.
Inpgi all’Inps. Ultima novità concerne il trasloco dell’Inpgi all’Inps. Avverrà con effetto dal 1° luglio 2022 e i lavoratori (dipendenti) interessati, nel futuro, riceveranno una pensione calcolata pro-quota: fino al 30 giugno 2022 secondo le regole Inpgi; dal 1° luglio 2022 secondo le regole Inps.
Daniele Cirioli
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