IL CASO
Autore: Fabrizio Mauceri
ASSINEWS 335 – novembre 2021
Premessa
In base al comun sentire i rischi civili da sempre sono considerati a basso rischio incendio. Le tassazioni sono tendenzialmente basse rispetto a rischi commerciali, artigianali ed industriali e sono quindi considerati rischi appetibili per tutte le compagnie di assicurazione. Questa convinzione si basa però su una storicità che rischia di risultare datata e superata.
Nei vituperati anni cinquanta e sessanta, quando i palazzinari costruivano case e condomini a tutto spiano, certamente non seguivano canoni estetici né criteri antisismici.
Né, e di questo siamo certi, avevano un particolare scrupolo per il rischio idrogeologico. In quegli anni però nelle tecniche costruttive si prestava una particolare attenzione al rischio incendio. Per cui i fabbricati civili erano costruiti generalmente con materiali incombustibili.
Non si usavano (se non in particolari aree geografiche) le strutture portanti del tetto in legno oppure soppalchi e solai dello stesso materiale.
I fabbricati costruiti in quegli anni, quindi, nella maggior parte dei casi erano prevalentemente incombustibili.
Negli anni novanta è ripartita la moda dei fabbricati costruiti con strutture portanti del tetto in legno e pertanto è aumentata la percentuale di nuovi edifici con strutture portanti combustibili.
Il contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati a Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante
© Riproduzione riservata