Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Generali Employee Benefits (Geb) e Bupa Global hanno siglato a Londra una partnership strategica per la copertura assicurativa sanitaria privata internazionale (Ipmi) e employee benefits ai clienti corporate. La branch internazionale della compagnia di Trieste punta sui clienti affluent che potranno contare sull’apporto dell’assicuratore sanitario specializzato sul segmento ultra-high net worth che ha sede a Brighton e sulla sua offerta nel campo della salute e del benessere in più di 190 Paesi
Qualcuno l’ha definita una chiamata alle armi. Di certo i soci storici di Mediobanca hanno scelto di stringere la presa sulla merchant bank milanese nel corso della disfida tra Leonardo Del Vecchio e il vertice guidato dal ceo Alberto Nagel. Come anticipato da MF-Milano Finanza, nel corso della riunione di ieri è stato formalizzato l’ingresso nell’accordo di consultazione della famiglia Monge (entrata lo scorso anno in Piazzetta Cuccia con l’1,09%) e il rafforzamento delle famiglie Lucchini (0,53%) e Gavio (1,25%), che hanno apportato nuovi pacchetti di azioni.
In un’Italia che accumula liquidità per oltre 1.700 miliardi di euro, grazie anche al traino dei mercati positivi Intesa Sanpaolo riesce a dirottare verso il risparmio gestito tra il 60% e il 65% del denaro fermo sui conti correnti. Lo ha spiegato ieri a una domanda posta da MF-Milano Finanza, Tommaso Corcos, ad di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, nel corso della tavola rotonda dedicata a una «Wealth Management & Protection Company di successo».
Il risparmio gestito traina le scelte d’investimento delle famiglie italiane anche in agosto, il migliore di sempre per la raccolta delle reti di consulenza attive sul territorio nazionale. Stando al consueto censimento fornito da Assoreti, nell’ottavo mese la raccolta complessiva è stata pari a 4,1 miliardi di euro, 3,4 dei quali confluiti proprio nelle soluzioni gestite. Si tratta dell’83,6% degli afflussi totali, con un incremento del 140,2% rispetto all’agosto 2020, quando la raccolta di gestito fu positiva per 1,4 miliardi.
La finanza sostenibile «è cresciuta notevolmente in pochi anni, fino al punto che ci si potrebbe chiedere se questa crescita sia essa stessa sostenibile». Da una parte, aumentare i finanziamenti per la transizione a zero emissioni richiede ancora più investimenti green e obbligazioni verdi; d’altra parte, «contenere il rischio di greenwashing è fondamentale: richiede più dati e strumenti migliori per identificare, valutare e confrontare la sostenibilità». Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione dell’Omfif-Sustainable Policy Institute symposium nell’ambito del G20 Presidency programme on Sustainable Finance, aggiungendo che la finanza «può fare molto per aiutare e rafforzare il processo di ridurre le emissioni, convogliando maggiori risorse verso investimenti sostenibili». Gli investimenti verdi vengono generalmente effettuati attraverso differenti tipologie di strategie finanziarie, tipicamente basate su «metriche di sostenibilità».

In caso di dubbio sul contenuto ambiguo di un documento prodotto in sede di offerta la stazione appaltante deve comunque interfacciarsi con l’offerente per ricostruire la volontà dell’offerente e non può escludere tout court. Lo ha affermato l’Autorità nazionale anticorruzione con il parere di precontenzioso dell’8 settembre 2021, n. 609 relativa ad una procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro di lavori per manutenzione della rete autostradale.

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  • Caltagirone e Monge, doppia mossa sul fronte Generali-Mediobanca
Il nucleo dei soci industriali di Mediobanca si rafforza con l’ingresso di Monge e riporta al 10% la quota raccolta nel patto di consultazione di Piazzetta Cuccia, in vista dell’uscita della famiglia Benetton. Ieri l’assemblea del patto ha approvato all’unanimità il nuovo ingresso e l’arrotondamento della quota. Oltre alla famiglia Monge, a cui fa capo l’omonimo gruppo di alimenti per animali — 260 milioni di fatturato —, che aveva acquistato un anno fa le azioni Mediobanca apportate ora al patto, si sono mossi il gruppo Gavio, salito all’1,25% (dallo 0,6%), Lucchini allo 0,53% (dallo 0,38%) mentre Angelini e la famiglia Acutis attraverso Vittoria Assicurazioni si erano già portati rispettivamente allo 0,45% e allo 0,25%. La mossa si inquadra nella partita in corso lungo l’asse Milano-Trieste, aperta da Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone con la messa in discussione dei vertici delle Generali, scandita dall’acquisto di azioni di Mediobanca e del Leone, di cui l’istituto di Piazzetta Cuccia è il primo azionista. Ieri l’imprenditore romano ha arrotondato ulteriormente salendo al 6,37% nella compagnia di Trieste, portando così al 12,8% la quota sindacata con Del Vecchio e Fondazione Crt. Il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, da quanto sta emergendo può contare sul supporto dei soci industriali per controbilanciare il pressing. Non è escluso che la quota del patto di consultazione possa salire.

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  • Tra i soci Mediobanca c’è voglia di Patto
Il patto di sindacato light era sceso all’8,6% dopo la disdetta dei Benetton ed è risalito sopra il 10% grazie all’ingresso di Monge e al rafforzamento di Lucchini, Gavio e Acutis. Quest’ultimo, proprietario di Vittoria Assicurazioni aveva dato mandato a Mediobanca di studiare l’acquisto di Cattolica un minuto prima che Generali entrasse in partita. Pareva che tra Acutis e Nagel fosse calato il gelo, ma ora Mr Vittoria è pronto a sostenerlo. Anche Diego Della Valle aveva criticato la cacciata di Giovanni Perissinotto dalle Generali, e ora valuta di entrare nel patto per difendere l’indipendenza di Nagel e del Leone. Infine Carlo Cimbri, che anche grazie a Mediobanca ha conquistato Fonsai con l’Unipol, sarebbe pronto ad aderire al patto che sta in piazzetta Cuccia, a sua volta grande azionista delle Generali, che poi è il primo rivale di Unipol. Sarebbe un ossimoro che tra i sostenitori della prima banca d’affari ci fosse il rivale della sua maggiore partecipazione.

  • Pensioni, spesa più su dell’era ante Fornero
  • Inail, gli incidenti in aumento dell’8,5% ma calano quelli mortali
Ivass, dipendenti chiedono par condicio con Bankitalia
 Ieri tutte le sigle sindacali dei dipendenti Ivass hanno scritto al vertice dell’Istituto un comunicato piuttosto duro per rivendicare un riconoscimento da tempo sollecitato: vedere applicato anche a loro il contratto di Banca d’Italia. Contratto che è già stato esteso a tutte le altre Autorità, Consob e Anac comprese, e che verrà allargato anche alla nascente Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Anc). Ad Ivass, entrata peraltro direttamente nell’orbita di Bankitalia circa 10 anni fa, invece nulla. «Una disparità di trattamento non più sostenibile», è scritto nel comunicato. Perché «la professionalità e la serietà dei dipendenti Ivass meritano di essere considerate, valorizzate e motivate al pari dei colleghi di BI». L’auspicio finale è che di tutto questo se ne occupi il vertice.
  • Intesa: nel piano focus su private, assicurazioni e gestione del patrimonio
L’istituto guidato da Carlo Messina è al lavoro sul nuovo piano d’impresa, che sarà presentato al mercato il prossimo febbraio. Ma già inizia ad emergere con chiarezza un tratto saliente del nuovo piano, che sarà la focalizzazione sulle tre divisioni del wealth management, ovvero le attività dedicate al private banking (con Fideuram), il risparmio gestito (Eurizon) e l’assicurazione (Intesa Sanpaolo Insurance) . Tre aree cruciali, queste, su cui a partire dal 2014, con la nomina di Messina a Ceo, la banca ha puntato con successo in una logica di incremento della redditività e di diversificazione rispetto alla tradizionale attività di lending, in una fase di progressiva anemicità dei tassi. «L’unicità del modello di business Wealth Management & Protection» di Intesa Sanpaolo «risulta vincente in un Paese come l’Italia dove lo stock di attività finanziarie delle famiglie a fine 2020 ammontava a 4.777 miliardi, pari a 2,9 volte il Pil nomina», ha detto Messina in occasione della presentazione delle attività delle tre divisioni del gruppo avvenuta ieri.
  • Pir alternativi, i cinque anni partono dall’impegno

  • Nuova impennata nei prezzi per le grandi assicurazioni aziendali
Le grandi aziende prevedono aumenti dei premi per le assicurazioni danni dal 10 al 50% per il 2022. Lo sostiene l’Amrae, l’associazione dei risk manager francese

Handelsblatt

  • Cambiamento nel consiglio di amministrazione di Allianz
Allianz sta ristrutturando il suo consiglio di amministrazione in due posizioni. Andreas Wimmer e Sirma Boshnakova sostituiranno Jacqueline Hunt e Sergio Balbinot nel consiglio di dieci membri. Sia Wimmer che Boshnakova hanno precedentemente lavorato presso Allianz. Wimmer è a capo dell’importante divisione delle assicurazioni sulla vita, Boshnakova è responsabile del settore in crescita Allianz Partner. Entrambi i nuovi arrivati riceveranno un contratto di tre anni, come è consuetudine in Allianz per i nuovi arrivati nel consiglio di amministrazione. I cambiamenti sono di natura strategica e a lungo termine, è stato detto.
  • Allianz libera miliardi – e vende polizze vita svizzere
Allianz sta trasferendo un portafoglio di polizze vita svizzere al riassicuratore Resolution Re. Il portafoglio ha un volume di riserva di circa quattro miliardi di franchi svizzeri. Resolution Re, specializzata nell’acquisizione e nella gestione di vecchi portafogli di assicurazioni sulla vita, si assume i rischi di mercato e di responsabilità, mentre Allianz rimane responsabile delle polizze nei confronti del cliente. Si era già saputo durante il fine settimana che Allianz stava anche cercando nuove soluzioni per i suoi portafogli assicurativi negli Stati Uniti. Le ragioni risiedono principalmente negli alti requisiti di capitale che gli assicuratori devono mantenere secondo i regolamenti per i contratti, alcuni dei quali hanno alti tassi di interesse.