L’INSURANCE DAY ORGANIZZATO DA MF-MILANO FINANZA IN COLLABORAZIONE CON ACCENTURE
di Pierluigi Mandoi e Anna Messia
Hanno recuperato abbondantemente la frenata registrata nel 2020 nel pieno della pandemia (-4%). Ora, con un indice di solvibilità di oltre 2,5 volte il minimo richiesto dal regolatore, le compagnie assicurative sono pronte a contribuire alla ripresa dell’economia italiana. Il 2021 si appresta a chiudere con una crescita del 7% dei premi a 144 miliardi. Solo nel settore Danni nel primo semestre c’è stato un afflusso di 11 miliardi, come non era mai successo prima, grazie a polizze come l’incendio, l’infortunio o la salute. Perché è evidente che la pandemia ha fatto emergere nuovi bisogni di coperture sia tra le persone sia tra le imprese e le assicurazioni sono pronte a offrire le loro risposte, intenzionate a dare sostegno alla ripresa economica italiana. «I dati del settore assicurativo sono confortanti; superata la pandemia, abbiamo le carte in regola per fornire un contributo sostanziale alla ripresa economica», ha detto ieri la presidente di Ania Maria Bianca Farina aprendo i lavori del XXI edizione dell’Insurance Day organizzato da MF-Milano Finanza in collaborazione con Accenture. Si tratta dell’inaugurale della terza edizione del Festival delle Assicurazioni, la tre giorni dedicata al settore assicurativo: 14 eventi nell’ambito dei quali 82 relatori illustreranno sfide e opportunità del settore.
Le assicurazioni sono pronte a sostenere la ripresa, forti degli oltre 1.000 miliardi di euro di asset in gestione, che rappresentano più del 60% del prodotto interno lordo nazionale, spingendo sulla sostenibilità, come è emerso durante l’appuntamento web condotto dal direttore ed editore associato di MF-Milano Finanza Gabriele Capolino e da Jole Saggese, caporedattore di Class Cnbc. «La partnership pubblico-privato è fondamentale per superare la sottoa-ssicurazione, che rende meno protetto e più fragile il nostro Paese», ha dichiarato Farina. «Sono necessarie regole più favorevoli per gli investimenti di medio lungo termine». In ballo ci sono anche gli investimenti in infrastrutture e la stessa Ania ha avviato un fondo destinato a questo comparto che ha già di fatto raggiunto il target dei 500 milioni di euro previsti.
Intanto il mondo assicurativo, come detto, guarda con crescente attenzione alla sostenibilità (si veda anche il box in pagina 5), con il 67% dei consumatori che «è interessato ad avere proposte che comprendano questi temi», ha sottolineato Daniele Presutti, senior managing director e insurance lead per l’Europa di Accenture, segnalando anche il forte interesse verso la salute dimostrato nel corso dell’ultimo anno. Secondo gli ultimi sondaggi svolti da Accenture, l’80% dei clienti utilizzerebbe servizi di digital health per la gestione del benessere e della salute personale. La sfida passa quindi anche per l’innovazione tecnologica, seguita da vicino da Ivass. L’istituto di controllo del settore, che di recente ha avviato anche i primi esperimenti di mystery shopping, come ricordato da Maria Luisa Cavina, capo del servizio tutela del consumatore di Ivass, considera il sandbox italiano per il fintech e l’insurtech, istituito dal regolamento Mef 2021, uno snodo molto importante. Si tratta di «un ambiente regolamentare e di vigilanza protetto, che può fare non solo da vaglio di progetti maturi e innovativi, ma anche da momento di riflessione e considerazione, di verifica della tenuta e dell’adeguatezza del quadro regolamentare secondario. Un modo per fare una sorta di tagliando alle regole esistenti, per vedere se le grandi linee tengono. In modo che poi tutto vada a vantaggio del mercato e dei consumatori».
Tali linee di sviluppo saranno seguite in parallelo con la messa a terra dei fondi del Pnrr. «Nei prossimi tre anni io vedo per il settore un grande dinamismo, con una quantità importante di direttrici di cambiamento che entrano in modo molto profondo e sostanziale nell’ambito del nostro settore e delle nostre aziende», ha dichiarato il direttore generale di Reale Mutua Assicurazioni Luigi Filippone. «Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza darà gradualmente al Paese la capacità di fare tutte le riforme strutturali importanti e soprattutto ricreerà il contesto per una maggiore competitività e una miglior crescita». Barbara Tamburini, responsabile clientela private di Unicredit, ha sottolineato che lo stesso Pnrr genererà «un volano importante sul piano politico e dell’economia reale, con grandi opportunità per il business della protezione» Se è vero che nonostante la ripresa in questi mesi nel settore assicurativo si registra una forte pressione sui margini a causa della crescente concorrenza, come sottolineato da Giacomo Campora, (amministratore delegato e direttore generale di Allianz spa), è altrettanto evidente che la crescita economica «offre diverse opportunità, perché porta con sé la richiesta di maggiori coperture assicurative per le persone e anche per il mondo delle piccole e medie imprese, che chiedono coperture aggiuntive, per esempio sul fronte della cyber security, ma non solo», ha aggiunto Matteo Laterza, direttore generale di UnipolSai Assicurazioni. Evoluzioni che Intesa Sanpaolo Assicura segue con attenzione, perché «aziende ben assicurate sono migliori creditrici sul fronte bancario; chi si assicura può permettersi di avere minore capitale immobilizzato per coprirsi da eventuali rischi», ha aggiunto Alessandro Scarfò, amministratore delegato e direttore generale della compagnia controllata dal principale gruppo bancario italiano. Quanto a Poste Italiane, la sfida per il gruppo è anche «incrementare la quota di investimenti dedicata all’economia reale», ha spiegato Andrea Novelli, amministratore delegato e direttore generale di Poste Vita nonché ad di Poste Assicura.
La sfida, per le assicurazioni, è anche intercettare parte dei 2 mila miliardi di euro che gli italiani continuano a detenere sui conti correnti, ha osservato Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni, come una sorta di auto-assicurazione per eventuali rischi futuri. Zurich dal canto suo «sta portando avanti un modello che vede al centro il cliente, la semplificazione e la velocità. Il fenomeno della sotto-assicurazione, presente in Italia, è dovuto anche a come siamo percepiti dai clienti», ha affermato Alessandro Castellano, ceo di Zurich Italia. Mentre Carlo Ferraresi, amministratore delegato e direttore generale di Cattolica Assicurazioni, ha ricordato che in questo periodo il Paese ha fatto un balzo in avanti di quasi dieci anni sul fronte della digitalizzazione. «I clienti hanno sviluppato una maggior consapevolezza riguardo all’imprevedibilità e ai rischi, ma anche riguardo all’impatto che l’uomo ha sul pianeta», ha detto tornando sul tema della sostenibilità.
Guardando al business non si può poi prescindere da un modello ibrido fisico-digitale. Compagnie assicurative che puntano sulla presenza sul territorio rafforzeranno i canali tradizionali con la tecnologia. Al proposito Alessandro Molinari, amministratore delegato di Itas Mutua, ha detto che entro fine anno sarà digitale una polizza su due, mentre Alberto Tosti, direttore generale di Sara, ha dichiarato: «Crediamo nella rete fisica degli agenti, l’obiettivo è fornirle i giusti strumenti digitali».
«Starà al cliente decidere quanto sarà lo spazio per il fisico e quanto per l’online», ha detto il ceo di Eurovita Erik Stattin. Allo stesso tempo l’accelerazione sull’online offre opportunità per insurtech come Yolo, il cui amministratore delegato Gianluca De Cobelli ha dichiarato: «L’Italia è ancora molto indietro rispetto agli altri Paesi ma gli assicurati digitali saranno sempre di più». Infine secondo Alberto Minali, amministratore delegato di Revo (spac che proprio ieri ha ricevuto il via libera dell’Ivass alla busiess combination con Elba Assicurazioni), «nei prossimi anni potrebbe nascere un nuovo grande player, un unicorno digitale in un mercato dove i margini di guadagno sono ancora alti». (riproduzione riservata)
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