di Andrea Pira
Si va verso la conferma in manovra di Opzione Donna e Ape social fino a tutto il 2022. Il ripristino dello strumento per l’anticipo della pensione delle donne e l’ampliamento dell’indennità garantita dallo Stato ed erogata dall’Inps a lavoratori in stato di difficoltà che chiedono di andare in pensione a 63 anni sono tra le proposte avanzate dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Sulle pensioni intanto si tratta. Ieri il premier Mario Draghi ha incontrato i sindacati lasciando la riunione prima della sua conclusione dopo due ore di faccia a faccia e affidando il prosieguo del tavolo al ministro dell’Economia, Daniele Franco, a Orlando e al titolare per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. L’incontro è stato comunque aggiornato a oggi, quando in programma potrebbe esserci anche un nuovo colloquio, dopo quello di lunedì, tra il premier e la Lega, sempre sulle misure per tamponare la fine, prevista a dicembre, della sperimentazione triennale per l’uscita dal mondo del lavoro con Quota 100. L’obiettivo è che non scatti subito il ritorno alla legge Fornero, invisa al Carroccio, che comunque anche il ministro Orlando intende rivedere per quanto riguarda i lavori gravosi. Per questo da parte leghista continua il pressing affinché si arrivi a quota 103 nel 2022 (41 anni di contributi con 62 anni di età) e quota 104 nel 2023 (41 anni di contributi con 63 anni di età).
Altro tema caldo è il fisco. A disposizione per il taglio delle tasse, indirizzato in particolare sul calo delle tasse sul lavoro, ci sono 8 miliardi di euro dei 23 complessivi della manovra. Sul tema il disegno legge bilancio, secondo quanto emerso ieri, si dovrebbe limitare al finanziamento del fondo ad hoc per la riduzione della pressione fiscale, lasciando all’iter parlamentare o a un successivo provvedimento la definizione del dettaglio delle misure. (riproduzione riservata)
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