di Carlo Giuro
Nell’ultimo Quadro di sintesi sulle politiche di investimento delle Casse di previdenza dei liberi professionisti pubblicato dalla Covip è riportato un approfondimento sul contributo degli investitori previdenziali all’economia domestica. Va infatti ricordato come enti previdenziali privati e fondi pensione sono portatori di quello che viene definito come capitale paziente particolarmente adatto a supportare lo sviluppo economico. Quali sono le principali evidenze che emergono dal report?
Il risparmio previdenziale intermediato da casse di previdenza e forme pensionistiche complementari ha raggiunto dimensioni ragguardevoli. A fine 2020, il totale complessivo delle risorse è di 298,6 miliardi di euro, il 18,1% del pil, ripartito tra i 100,7 miliardi che fa capo alle casse e 197,9 miliardi ai fondi pensione. Per quanto riguarda le casse, la Covip osserva che dal 2011 al 2020 le risorse complessive del settore a valore di mercato sono cresciute di 45 miliardi, pari in media al 6,8% su base annua. A fronte dei valori riscontrati nell’aggregato, permangono divergenze, anche ampie, nelle attività e nelle dinamiche di crescita delle singole casse di previdenza: le cinque casse di dimensioni più grandi detengono il 74,1% dell’attivo totale.
In sintesi, dalla composizione degli investimenti a fine 2020 emerge che:
– nelle casse di previdenza i fondi costituiscono il principale strumento di investimento (29,7%), aumentando in modo consistente negli ultimi anni; seguono i titoli di debito (20%, di cui quasi quattro quinti costituiti da titoli di Stato). Il peso degli investimenti immobiliari, pur se in costante riduzione, resta comunque significativo (19,4%); a seguire i titoli di capitale (7%);
– nei fondi pensione restano prevalenti i titoli di debito (56,1% del totale dell’attivo netto, di cui poco più di due terzi costituiti da titoli di Stato) seguiti dai titoli di capitale (19,6%) e dai fondi (13,3%). Gli investimenti immobiliari costituiscono, invece, una componente residuale (2%) e per lo più concentrati nei fondi pensione preesistenti.
Per quanto riguarda le risorse allocate in Italia al 31 dicembre 2020 lo studio della commissione di vigilanza sui fondi pensione presieduta da Mario Padula osserva che le casse di previdenza hanno investito nell’economia italiana 34,9 miliardi di euro, il 34,6% delle attività totali, in
diminuzione di 1,7 punti rispetto al 2019. In questo importo resta dominante il mattone: 18,3 miliardi (18,2% delle attività totali) sono in investimenti immobiliari, 7,9 miliardi (7,9% delle attività totali) in titoli di Stato, 5,2 miliardi (5,1% delle attività totali) in titoli emessi dalle imprese (suddivisi in 752 milioni in obbligazioni e 4,4 miliardi in azioni) e 3,5 miliardi (3,4% delle attività totali) in quote di comparti di risparmio gestito. Gli investimenti non domestici si attestano a 48,1 miliardi, il 47,7% del totale, 0,3 punti percentuali in meno rispetto al 2019.
Dal canto loro i fondi pensione hanno investito nell’economia italiana 38,6 miliardi, ovvero il 23,8% delle attività totali, in calo di 3,1 punti rispetto all’anno precedente. Di questi 28,4 miliardi (17,5% dell’attivo netto) sono in titoli di Stato, 3 miliardi (1,9%) in investimenti immobiliari, 4,6 miliardi (2,9%) in titoli emessi dalle imprese (3,2 miliardi in obbligazioni e 1,4 miliardi in azioni) e 2,5 miliardi (1,5%) in quote di fondi. Gli investimenti non domestici totalizzano 110,5 miliardi, il 68,3% dell’attivo netto, il 2,5% in più rispetto al 2019.
Al netto degli investimenti immobiliari e dei titoli di Stato, questi ultimi depurati anche della componente sottostante i fondi, e senza tener conto delle quote del capitale di Banca d’Italia sottoscritte dalle casse di previdenza per circa 1,3 miliardi e dai fondi pensione per circa 280 milioni, le risorse finanziarie destinate alle imprese italiane possono essere calcolate in 13,1 miliardi (11,8 miliardi nel 2019). Questo importo comprende 7,3 miliardi (6,6 miliardi nel 2019) investiti dalle casse di previdenza e 5,8 miliardi (5,2 miliardi nel 2019) impiegati dai fondi pensione.
Gli investimenti sono costituiti per circa 3,9 miliardi (3,6 nel 2019) da strumenti obbligazionari, 4,3 miliardi (4,5 miliardi nel 2019) da strumenti azionari e 4,9 miliardi (3,7 miliardi nel 2019) da investimenti effettuati per il tramite di fondi diversi dai fondi immobiliari. Se rapportato al totale delle passività finanziarie delle imprese italiane, il contributo fornito dal risparmio previdenziale resta modesto, e pari a circa lo 0,42%. (riproduzione riservata)
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