L’IVASS ha condotto un’indagine sulla RC sanitaria richidedendo specifiche informazioni aggiuntive alle imprese di assicurazione operanti nel settore per quantificare l’impatto dei sinistri direttamente riconducibili al Covid-19 sulla gestione complessiva e valutare i possibili effetti della pandemia sulle caratteristiche contrattuali delle coperture assicurative
Dalle evidenze acquisite dall’indagine IVASS emerge che nel 2020 sono stati denunciati 404 sinistri riferibili al Covid-19, con un’incidenza del 2,5% sul totale dei sinistri denunciati nell’anno: le imprese di assicurazione hanno effettuato accantonamenti per 346 sinistri; gli altri 58 sono stati chiusi senza seguito.
Risarcimenti per sinistri riconducibili al Covid-19
L’incidenza del Covid-19 sui pagamenti corrisposti dalle compagnie per i sinistri denunciati nel 2020 si è rivelata piuttosto contenuta: i risarcimenti per sinistri causati dal Covid-19
ammontano a circa 190 mila euro e fanno riferimento esclusivamente a sinistri pagati parzialmente.
Questo importo è pari rispettivamente al 6% del totale dei pagamenti a titolo parziale e al 3% di quelli totali (a titolo parziale o definitivo) relativi ai sinistri accaduti nel 202022.
Le riserve per denunce di sinistro, riferibili al Covid-19, accantonate in previsione di risarcimenti futuri ammontano a 33,7 milioni di euro e rappresentano il 6,4% dell’importo totale riservato per la generazione di sinistri 2020. Il 65% degli importi riservati fa riferimento alle strutture sanitarie private, settore che potrebbe aver risentito dei focolai di
contagio registrati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali.
Sebbene l’impatto osservato fino a questo momento risulti piuttosto contenuto, Ivass ricorda che la gestione dei sinistri in ambito rc sanitaria tende a protrarsi nel tempo e effetti più ampi della pandemia sulla sinistrosità del settore potrebbero manifestarsi negli anni successivi.
Nel contesto dell’emergenza sanitaria le compagnie sono state chiamate a una valutazione ancor più attenta dei rischi. In relazione alle clausole contrattuali applicate, 14 compagnie, su un totale di 28 con almeno una copertura attiva tra il 2020 e il 2021, dichiarano di aver introdotto o di voler introdurre clausole di esclusione o di limitazione del rischio o aggravanti tariffarie per la copertura dei rischi pandemici.