DIGITALE, INVESTIMENTI, INCERTEZZA: ECCO COSA SERVE CONOSCERE SECONDO IL MUSEO DEL RISPARMIO
di Marco A. Capisani
Gli italiani sono la popolazione col più alto tasso di risparmio in Europa, per loro l’investimento migliore è comprare una casa. Così si azzera ogni rischio. Tre concetti diffusi nell’immaginario collettivo tricolore ma non più molto corrispondenti al vero. Soprattutto dopo il Covid. Per questo (ma non solo) torna quest’anno, fino a fine mese, il Mese dell’educazione finanziaria, nato su iniziativa governativa, giunto alla sua quarta edizione e organizzato ora tra eventi in presenza e digitale. Obiettivo finale: informare e sensibilizzare su temi finanziari, assicurativi e previdenziali, «un percorso che non comprende solo la trasmissione di nozioni e competenze ma punta a eliminare false credenze diffuse e a far conoscere da vicino i meccanismi dei mercati finanziari», spiega a ItaliaOggi Giovanna Paladino, direttrice e curatrice del Museo del Risparmio, creato a Torino nel 2012 da Intesa Sanpaolo (www.museodelrisparmio.it). «È vero, per esempio, che gli italiani sono un popolo di risparmiatori ma tendono a risparmiare sempre di meno. Già prima della crisi sanitaria, tedeschi e francesi ci avevano superato. Non solo, l’acquisto di una casa può essere considerato un investimento sicuro ma, forse, non ideale per chi sa che potrebbe avere un bisogno urgente di liquidità, a dispetto dei tempi di una vendita immobiliare», ricorda Paladino che rilancia: «quindi, il Mese dell’educazione finanziaria cerca di dare indicazioni anche e soprattutto su argomenti più ampi delle singole nozioni economiche, come per esempio quali sono gli atteggiamenti più corretti per prendere decisioni in situazioni d’incertezza, come gestire il rischio o come vagliare l’equilibrio tra rischio e rendimento. In particolare, quest’anno è importante supportare i risparmiatori nella Penisola in un’ottica di ripartenza, tanto più che i dati delle nostre ricerche indicano come gli italiani abbiano dimostrato sia una certa resistenza alla pandemia sia una buona capacità di reazione, soprattutto da parte delle donne».
Allora per infondere maggior sicurezza nelle persone, soprattutto dopo il Covid che ha spinto alla fruizione di più servizi digitali, il Museo del Risparmio si concentra su cybersecurity e prevenzioni delle frodi online, approfondendo tra gli altri mezzi e metodi per proteggere la propria identità digitale oppure rivolgendosi agli studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado per parlare di protezione dai rischi digitali e di sicurezza nei pagamenti digitali. Prossimo appuntamento mercoledì prossimo con «Psiche, emozioni e decisioni», realizzato dal Museo del Risparmio assieme alla Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo e a Taxi 1729, società di formazione e comunicazione scientifica composta da giovani matematici e fisici. Si tratta di una serie di webinar su argomenti tra cui «il pregiudizio del senno di poi» (ossia come imparare dagli errori commessi), il binomio adattamento-resilienza, l’uso consapevole dell’informazione e, per l’appunto, come prendere decisioni in situazioni d’incertezza.
«Certo, ci sono pure della psicologia e delle scelte emotive che il risparmiatore segue in ambito finanziario ma ci sono alcuni punti fissi che vanno chiariti», prosegue Paladino. «L’incertezza, per esempio, c’è e non si può eliminare. Semmai si gestisce e s’investe di conseguenza. Allo stesso modo è bene imparare a pianificare nel lungo periodo spese e investimenti, evolvendo da quello che una volta era il budget di casa per arrivare a fine mese». Ma gli italiani sono disposti a tornare sui banchi di scuola? «Non si torna sui banchi di scuola perché le nostre iniziative, così come lo stesso Museo», risponde la sua direttrice e curatrice, «sono progetti di edutainment, che spaziano dalle lezioni interattive e multimediali ai quiz per gli adulti, dai giochi di ruolo per i giovani fino ai mattoncini delle costruzioni, usati con gli studenti delle elementari». Il Museo del Risparmio, dedicato ad adulti, adolescenti e bambini, si snoda infatti tra varie sale pensate tra l’altro a Capire (azioni, obbligazioni, fondi), Sognare (coi film che hanno parlato di economia) e Sperimentare (mettendo alla prova le proprie conoscenze). Oltre a coinvolgere comunque, conclude Paladino, l’edutainment porta risultati visibili soprattutto «tra le donne, che tendono a delegare al marito le decisioni economico-finanziarie, e tra gli immigrati per cui è anche un’occasione d’integrazione».
Fonte: