di Paola Valentini
Asettembre, i dati rilevati da Assoreti indicano una raccolta netta positiva per le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, pari a 2,1 miliardi di euro. La stagionalità tipica del mese – spiega una nota – si traduce nella flessione congiunturale dei volumi di raccolta (-16,6%) mentre il confronto tendenziale (+33,0%) consolida il processo di crescita osservato da inizio anno; da gennaio le reti realizzano una raccolta netta pari a 30,9 miliardi di euro con un aumento del 26,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le risorse nette investite nel mese si distribuiscono equamente tra i due principali comparti: i volumi realizzati sui prodotti del risparmio gestito ammontano a 1,1 miliardi di euro (pari al 51,8% del totale), mentre quelle confluite sulla componente amministrata del portafoglio si attestano a 1 miliardo di euro. La liquidità confluita sui conti correnti e depositi è pari a 1,1 miliardi di euro, alimentata anche dall’acquisizione di nuova clientela. «Il timore delle famiglie italiane di fronte a una rinnovata incertezza si sta traducendo in una forte propensione al risparmio.
Nei primi nove mesi dell’anno il numero dei clienti delle reti di consulenza finanziaria è cresciuto di oltre 100 mila unità», dichiara Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento si traduce in volumi netti pari a 217 milioni di euro; il bilancio mensile si conferma positivo per le gestioni collettive aperte di diritto estero (323 milioni) e per i fondi chiusi mobiliari (31 milioni), mentre torna in rosso il saldo sugli fondi aperti italiani (-137 milioni). Si conferma la prevalenza degli investimenti in fondi azionari (461 milioni). (riproduzione riservata)
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