di Andrea Settefonti
Indennizzare le perdite da mancata vendita del vino al prezzo di mercato della bottiglia e non del semplice valore del costo di ri-acquisto dell’uva. Lo prevede «Le vie della vite», un programma assicurativo di Assiteca, il più grande broker assicurativo italiano e società di consulenza sulla gestione integrata dei rischi aziendali, che tutela l’imprenditore vitivinicolo per tutto il ciclo di coltivazione, produzione e distribuzione del vino, dalla fase vegetativa della vite, al processo di vinificazione fino alla vendita. «Le coperture tradizionali calcolano il rimborso dei danni sul costo al quintale dell’uva, secondo le tariffe stabilite dal Mipaaf, mentre Assiteca garantisce il rimborso calcolato sul prezzo di vendita delle bottiglie secondo il listino della cantina produttrice. Ed è l’unica realtà nel settore a farlo», spiega a ItaliaOggi Marzio Emanuele Parri, account executive Assiteca.
Domanda. Come nasce l’idea di questa forma di tutela?
Risposta. Nella produzione del vino, che è una lavorazione molto delicata, ci sono una serie di fattori al di fuori di quelli che governano il processo produttivo e che incidono in termini di ricavi. Il timore principale è non avere il prodotto sul mercato. E questo significa lasciare spazio alla concorrenza e poi è difficile recuperare.
D. Su quali aspetti interviene la copertura?
R. Si parte dalla gestione responsabilità amministrativa dell’azienda prevista dal dl 231 del 2001 che può portare alla sospensione dell’attività e al sequestro preventivo dei beni aziendali. Per questo vengono analizzate le compliance con le norme che vanno dalla sicurezza sul lavoro, al danno ambientale, alla frode in commercio. Poi si interviene sulla parte vegetativa, produzione dell’uva, sulla vinificazione e infine sulla distribuzione.
D. Come viene assicurato il mancato guadagno della vendita di una bottiglia di vino?
R. Si assicurano i ricavi non realizzati. Se si ha perdita di prodotto per le avversità atmosferiche, sono previste coperture per 9 eventi, non ci si limita al rimborso del danno al solo costo dell’uva che viene indicato dal Mipaaf per ogni territorio, indipendentemente da quale che sia il controvalore della bottiglia sul mercato. In questo caso non c’è corrispondenza tra prodotto perso e valore che avrei ricavato. Assiteca consente alle aziende di dotarsi della liquidazione della parte mancante tra quanto dice il Mipaaf e sul costo dell’uva e il controvalore della bottiglia al netto dei costi non sostenuti per produrla. L’azienda è garantito il margine di contribuzione se fosse andata a vendere.
D. Viene assicurata soltanto la perdita di uva?
R. Abbiamo previsto la copertura della mancata vendita anche sia per gli aspetti legati alla produzione, sia al traporto e vendita. In ogni caso si ha il controvalore della bottiglia rispetto al prodotto perso.
D. Qual è la parte più delicata del processo?
R. Per la nostra esperienza è la vinificazione. I fattori atmosferici, sì, ci sono ma la natura reagisce, un vigneto in produzione da almeno 1 anni (5 anni dall’impianto, ndr) regge abbastanza bene. Sono quelli durante la vinificazione, i danni determinanti per aver il prodotto finito come deve essere.
D. A quale tipo di aziende si rivolge Assiteca
R. Tutti coloro che producono vino di eccellenza, anche se sviluppano piccoli quantitativi. Abbiano Ornellaia, Frescobaldi, Badia a Coltibuono e di recente acquisizione Cecchi.
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