di Anna Messia
Generali potrebbe presto scendere in campo per gli asset di Aviva in Francia, partita che complessivamente potrebbe valere tra 2 e 3 miliardi di euro. Il gruppo inglese, come noto, è intenzionato ad allentare la presa su alcuni mercati (comprese Italia e Polonia) per focalizzarsi sui Paesi di riferimento, ovvero Gran Bretagna, Irlanda e Canada. Da settimane sarebbe stato avviato un colloquio per la cessione delle attività francesi ai tedeschi di Allianz, pronti a muovere in tandem insieme ad Athora. L’avvicinarsi di fine ottobre, data fissata per la conclusione dei colloqui in esclusiva, senza un esito definitivo sembra però destinata a riaprire la partita con Generali che potrebbe approfittarne, anche in questo caso in tandem con un altro operatore. Il Leone, come anche Allianz, sarebbe infatti interessato esclusivamente alle attività Danni di Aviva in Francia e a muovere sulla componente Vita, secondo quanto riportato da Les Echos, potrebbe essere il fondo d’investimento britannico, Cvc Capital Partners con il quale Trieste sarebbe pronta a unire le forze per preparare un’offerta. Secondo i piani l’assicuratore italiano prenderebbe in particolare il 30% di una holding che destinata ad assorbire Aviva France, rilevando alcuni asset assicurativi danni. Una mossa che sarebbe in linea con il piano strategico annunciato dal ceo di Generali, Philippe Donnet, che punta a crescere tramite acquisizioni con una disponibità fino a 3 miliardi guardando soprattutto all’Europa. In Italia, Generali ha appena rilevato il 24,4% di Cattolica Assicurazioni con un esborso di 300 milioni e l’ipotesi di un’opa che resta sullo sfondo. Lo scorso anno c’è stata poi l’operazione Portogallo, chiusa a inizio 2020 con un esborso di 600 milioni per una doppia acquisizione (Seguradoras Unidas e AdvanceCare) e ora potrebbe essere il momento di muovere sulla Francia dove il Leone non ha ancora raggiunto la profittabilità sperata: la cessione di Aviva potrebbe essere l’occasione giusta per crescere. Ma la partita appare ancora piuttosto intricata. La fase di stand-by con Allianz e Athora avrebbe infatti acceso gli appetiti anche di altri operatori assicurativi, come il gruppo mutualistico francese Macif che avrebbe già contattato Credit Suisse per un’operazione di finanziamento. Nel caso di Generali, che ha un Solvency II che viaggia intorno al 200% (due volte il minimo richiesto), le risorse a disposizione non mancano ma in ogni caso i grandi soci, a partire da Del Vecchio (si veda backstage in pagina) potrebbero essere pronti ad arrivare all’aumento di capitale per consentire alla compagnia triestina di fare un’operazione più incisiva, sopra i 5 miliardi. Anche perché ci sono altri asset di Aviva su cui il Leone ha messo gli occhi: si tratta della Polonia, dove Generali sarebbe in trattative più avanzate, in competizione con gli olandesi di National Nederlenden. Mentre per quanto riguarda Aviva in Italia, i nomi che circolano per possibili pretendenti nel comparto Danni sono quelli di Vittoria e di Axa Assicurazioni. Intanto ieri S&P ha confermato il rating di Cattolica a BBB alzando l’outlook a stabile: l’ingresso di Generali ha infatti ridotto significativamente il rischio di differimento della cedola. (riproduzione riservata)
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