di Luca Gualtieri
In queste settimane sono diversi i cantieri aperti in Bper. Se lunedì 5 è partito l’aumento di capitale da 802 milioni, sono in corso le attività per arrivare all’acquisto dei 532 sportelli da Intesa Sanpaolo. Sul fronte della governance invece la partita più delicata sarà la modifica dello statuto necessaria per rinnovare il consiglio di amministrazione. Il documento sarebbe già oggi al vaglio della vigilanza Bce e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’intenzione di Modena sarebbe quella di sottoporlo al voto dell’assemblea straordinaria entro la fine dell’anno. L’assise, come quasi tutte quelle che si stanno tenendo in Italia, dovrebbe aver luogo a porte chiuse con la modalità del rappresentante designato. Se il passaggio sarà un atto dovuto, gli esiti delle modifiche saranno significativi per la governance di Bper e per la composizione della prossima stanza dei bottoni.
Oggi nel capitale del gruppo guidato da Alessandro Vandelli ci sono due grandi azionisti: Unipol, che dopo il progressivo rafforzamento degli ultimi anni si è posizionata al 19,73%, e la Fondazione Banco di Sardegna, che per effetto del concambio con le azioni dell’ex partecipata è balzata al 10,24%. Saranno insomma questi due soggetti a decidere i prossimi equilibri al vertice di Bper. E se nel precedente rinnovo la compagnia bolognese aveva scelto di restare fuori dal board, questa volta farà invece pesare il proprio peso azionario. Scopo delle modifiche statutarie sarà proprio quello di agevolare questo passaggio. Introducendo un meccanismo proporzionale di voto, il nuovo statuto consentirà la presentazione di una pluralità di liste e non più soltanto di due come accade oggi. In questo modo, oltre alla formazione di maggioranza, ci sarà spazio per più formazioni di minoranza tra cui quella storicamente presentata da Assogestioni.
Se le regole sembrano ormai incardinate, nei prossimi mesi si aprirà il confronto sulla composizione del prossimo board. Già nel precedente rinnovo, la Unipol di Carlo Cimbri aveva chiesto discontinuità con il passato ed è probabile che in questa direzione ci si muova anche l’anno prossimo. Qualcuno sostiene però che i risultati portati finora potrebbero assicurare al ceo Vandelli una conferma nel ruolo.
Certo è che il nuovo cda dovrà prendere decisioni importanti. Oltre a completare l’integrazione delle filiali Intesa, Bper potrebbe infatti giocare nuove partite nel risiko bancario. Quell’1,9% che Unipol ha recentemente acquisito nella Popolare di Sondrio potrebbe per esempio essere un’efficace testa di ponte in vista di una futura aggregazione. Senza contare le suggestioni su un possibile intervento del polo emiliano sulla partita Mps. (riproduzione riservata)
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