di Francesco Bertolino
Algebris ha raccolto quasi 800 milioni di euro dagli investitori nel 2020. I flussi positivi, uniti alle performance registrate dai fondi, hanno portato la società fondata da Davide Serra a incrementare il patrimonio gestito di circa un miliardo nel corso di quest’anno. «Nel 2017 le nostre masse ammontavano a 8 miliardi», ricorda Alessandro Lasagna, deputy ceo di Algebris e braccio destro di Serra. «Oggi siamo a circa 12 miliardi, con una crescita del 50% in pochi anni». Il buon riscontro sul mercato e i risultati dei fondi si riflettono nei conti appena pubblicati, e consultati da MF-Milano Finanza, di Algebris (Uk) Limited, la società operativa con sede a Londra, e di Algebris Investments (Luxembourg), holding lussemburghese che consolida le attività globali. L’anno scorso infatti il gruppo ha realizzato un fatturato superiore ai 115 milioni di euro, in aumento di oltre il 36% rispetto al 2018. In forte crescita anche gli utili, passati da 8,2 a 31,6 milioni per la filiale inglese e da 5,3 a 42,7 milioni per la holding del Granducato. Merito soprattutto dei buoni risultati dei fondi di Algebris, che hanno fruttato 43,5 milioni di commissioni di performance al gestore. Quest’anno, anticipa Lasagna, il gruppo si avvia a confermare il volume d’affari registrato nel 2019. Ai flussi positivi, guidati dal fondo Algebris Ig Financial Credit che ha raccolto quasi 400 milioni in meno di 12 mesi, si sono infatti sommate le ottime performance nel 2020 del mercato obbligazionario, in cui la società è specializzata.
Nel frattempo Algebris sta investendo in nuovi prodotti, mercati e tecnologie. In questi mesi sta lavorando a un terzo fondo npl e alla chiusura di un Eltif dedicato al mercato delle pmi italiane quotate o quotande e sviluppato con Hedge Invest. Mentre la raccolta del primo è stata rallentata dalla pandemia, specie fra gli investitori americani, il secondo sta procedendo verso l’obiettivo di 200-300 milioni, ma potrà iniziare a investire una volta raggiunta la soglia dei 15 milioni. Quanto all’espansione geografica, dopo un avvio difficile quest’anno la filiale giapponese sta dando le prime soddisfazioni, mentre a breve il gruppo aprirà una sede a Dublino. A Singapore, infine, il gruppo ha creato un centro per lo studio di big data e dati alternativi, informazioni utili a calibrare le scelte di investimento, specie se combinati con le analisi macro-economiche dell’Algebris Policy & Research Forum. L’hub di Singapore ha esaminato per esempio la propagazione del Coronavirus nel mondo e oggi è al lavoro sulle elezioni americane. (riproduzione riservata)
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