Secondo una ricerca pubblicata dal Thinking Ahead Institute (TAI) la versione 2.0 dei piani a contribuzione definita sta emergendo, e dietro di essa si cela un’altra generazione – la versione 3.0 – che sarà caratterizzata da un’estrema personalizzazione e da una gestione patrimoniale che permeerà tutte le fasi della vita. Il sistema deve andare oltre il suo ruolo di veicolo di risparmio fiscalmente efficace e deve anche essere maggiormente personalizzato in base alle situazioni individuali, più conveniente, meglio gestito e più orientato alla tecnologia, sottolinea lo studio.
Bob Collie, Head of Research presso il Thinking Ahead Institute ha dichiarato: “Il bisogno di cambiamento è chiaro da molto tempo. Anche dieci anni fa parlavamo di una versione 2.0 di piani a contribuzione definita, costruita allo scopo di fornire reddito durante il periodo di godimento della pensione. Su questo fronte si sono fatti veri progressi solo di recente. Ma lo slancio è stato preso, e ci aspettiamo che le cose si sviluppino molto più rapidamente da qui in avanti”.
Andrea Scaffidi, Head of Retirement per Willis Towers Watson Italia ha aggiunto: “Il mercato dei fondi pensione è in continua evoluzione, da prime risposte alla contrazione del welfare previdenziale pubblico ad importanti investitori istituzionali. Osservando il fenomeno in Italia la prima generazione di fondi pensione erano degli schemi guidati dall’attenzione alla crescita e al contenimento dei costi, la seconda generazione ha visto una evoluzione e sofisticazione finanziaria con una crescente attenzione all’efficienza amministrativa. Ci aspettiamo che le cose si sviluppino molto più rapidamente da qui in avanti andando a caratterizzare i fondi come parte integrata del patrimonio degli iscritti, funzionalmente collegati ad altri strumenti di welfare e portatori di cultura finanziaria con una crescente attenzione a tutto il ciclo di vita delle persone.”
La ricerca si basa sui risultati di un sondaggio e di interviste rivolti a dieci aziende leader del settore e, per ogni impresa, ha analizzato la mission, le operazioni, la governance, gli investimenti, l’investimento degli azionisti, le strategie e la sostenibilità. I risultati hanno rivelato un forte allineamento su molte aree ma anche che non c’è, al momento, un chiaro vincitore nello scontro tra paternalismo e libertarismo.
Anche se ogni mercato è guidato da valutazioni locali, sono emersi temi globali. Questi includono la maggiore attenzione al reddito previdenziale e una ridefinizione del ruolo agito dal datore di lavoro. Non va inoltre trascurata l’importanza del quadro normativo nel consentire e guidare il passaggio a un sistema più solido.
La ricerca prevede un continuo consolidamento del settore in risposta alle esigenze commerciali, di governance e tecnologiche. La crescita dei master trust e di altre soluzioni multiaziendali è un importante sviluppo del settore.