Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Leonardo Del Vecchio prepara il terreno in vista dell’assemblea che il 28 ottobre lo vedrà probabilmente contrapporsi alla prima linea di Mediobanca. Dopo il blitz che nelle scorse settimane lo ha portato al 6,94%, il presidente esecutivo di EssilorLuxottica avrebbe arruolato il proxy advisor Georgeson per presentare ai piccoli azionisti la propria strategia e misurarne il livello di consenso. I sondaggi sono stati appena inviati e si intensificheranno nelle prossime settimane in vista delle assise. Non è peraltro escluso che contemporaneamente Del Vecchio cerchi di arrotondare la partecipazione che già oggi viene accreditata vicino al 10%, soglia che potrà essere superata solo dopo il via libera di Banca d’Italia e Bce.

Non è reato lo spamming, cioè l’invio massivo di posta elettronica per farsi pubblicità, ad esempio a una mailing list di addetti ai lavori. E ciò perché il trattamento illecito di dati si configura soltanto se l’interessato subisce un nocumento, anche dopo le modifiche apportate al codice privacy per l’entrata in vigore di Gdpr, il regolamento Ue General data protection. Il danno richiesto dalla legge non può essere soltanto il fastidio di dover cancellare le mail indesiderate, per quanto il relativo l’invio sia illegittimo: si configura invece quando il mittente non toglie dalla mailing list l’utente che segnala di non voler ricevere più i messaggi. È quanto emerge dalla sentenza 41604/19, pubblicata il 10 ottobre dalla terza sezione penale della Cassazione.
Il ritiro della cauzione provvisoria da parte di un concorrente non risultato aggiudicatario non rende irricevibile la proposizione del ricorso contro il provvedimento di aggiudicazione; la funzione della cauzione provvisoria è quella di garantire la serietà dell’offerta e ogni obbligo derivante dalla partecipazione alla gara; il ritiro della cauzione non è comportamento di acquiescenza al comportamento della stazione appaltante. Lo ha affermato la prima sezione del Tar Abruzzo, L’Aquila, con la sentenza del 28 settembre 2019 n. 472.

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  • E Tokyo si inchina al super-tifone
Sono ore di apprensione in Giappone per l’arrivo di Hagibis, il tifone più potente dell’anno secondo le rilevazioni dell’agenzia nazionale per il meteo. Le previsioni più allarmistiche parlano di uno dei peggiori uragani degli ultimi anni. È classificato al livello 5, il massimo, ma s’indebolirà raggiungendo la terraferma. Si attendono venti superiori ai 180 km/h e piogge torrenziali, prim’ancora di arrivare ha già sconvolto il calendario della Coppa del mondo di rugby. Oltre a centinaia di voli sono state cancellate due partite in programma domani, non era mai successo nella storia del torneo. Inghilterra-Francia a Yokohama e Italia-Nuova Zelanda a Toyota City. Per alcuni studiosi locali Hagibis si è sviluppato con una rapidità anomala ed è così forte perché si muove in acque oceaniche con temperature molto sopra la media. Anche la F1 a Suzuka si prepara a cambiare il programma del Gp del Giappone, oggi si deciderà se le qualifiche si terranno domenica anziché domani come da tradizione.
  • Cesareo fissato, perde il bimbo
La data del parto era stata fissata per ieri, ma quando Maria, 32 anni di Zambrone (Vibo Valentia), si è presentata in ospedale, il feto era morto. Se si tratta di un caso di malasanità lo stabilirà la magistratura. Il ministro della Salute Roberto Spe-ranza ha inviato gli ispet-tori all’ospedale Iazzolino di Vibo. Anche l’Asp ha av-viato una indagine. I fami-liari della donna hanno riferito che Maria il 9 ottobre, un giorno prima del ricovero stabilito, era andata in ospedale per un controllo. I medici l’avreb-bero rassicurata dicendo che il cesareo doveva essere rinviato per man-canza di anestesisti. La versione del marito è stata smentita dal direttore generale Elisabetta Tripo-di che ha ammesso che la donna era stata visitata il 26 settembre e «rinviata a al proprio domicilio, non prima di concordare il ricovero programmato per il 10 ottobre, alla 39° settimana di gravidanza, al fine di procedere con il parto cesareo». All’Asp non risulterebbe la presenza in ospedale della partoriente il giorno 9 ottobre.

  • Del Vecchio ora cerca alleati per l’operazione Mediobanca
Non c’è solo il management di Mediobanca, i soci storici del patto, ormai solo di consultazione, e le autorità di vigilanza con cui fare i conti. C’è anche il mercato che tra l’altro, nel suo complesso, è il primo azionista in assemblea con una quota, crescente nel tempo, che è arrivata al 37% all’adunanza dello scorso anno. Così, a quanto risulta a Il Sole 24 Ore, Delfin – la finanziaria di Leonardo Del Vecchio recentemente entrata nel capitale di Piazzetta Cuccia con il 6,94% – ha contattato i proxy advisor con l’obiettivo di sondare gli umori del mercato, dopo che Del Vecchio, mercoledì per la prima volta, ha detto di volere una Mediobanca meno dipendente da Generali e Compass e più proiettata all’estero nel core business dell’investment banking. Essendo che Sodali è già impegnato con UniCredit e Generali, la scelta sarebbe caduta su Georgeson, anche se non è stato possibile appurare se già in questa fase con un mandato formale.
  • Reale Group, 30 milioni investiti nel mattone di lusso
Reale Immobili, il braccio operativo nel mattone di Reale Group, ha presentato ieri a Milano il nuovo progetto Collezione Prestige. Si tratta di un piano di riqualificazione di palazzi di pregio tra Torino, Roma e Milano che punta a rafforzare la presenza del gruppo nella categoria dell’abitare di lusso. Il progetto nel suo complesso ha richiesto circa 30 milioni di investimenti dei quali circa 7 milioni dirottati tutti sull’immobile di Milano, sito in piazza Sant’Ambrogio e che ha aperto le porte ieri. Nel palazzo, di 5.700 metri quadrati e sfitto da tempo, sono stati realizzati 21 appartamenti di differenti dimensioni, dal bilocale all’atticco, destinati a venir affittati da un target di alto livello. Le abitazioni sono state pensate infatti per offrire soluzioni di alta gamma con servizi personalizzati e dedicati, oltre a un design di eccellenza e tecnologie all’avanguardia (Milano Contract District).

I 453 agricoltori vittime dell’incendio dello stabilimento chimico di Lubrizol a Rouen il 26 settembre, aspettavano con ansia di sapere chi li avrebbe compensati per gli enormi sprechi dei 700.000 litri di latte che hanno dovuto gettare nelle ultime due settimane. Non meno di tre ministri, Didier Guillaume, ministro dell’agricoltura, Agnès Buzyn, ministro della sanità, e Brune Poirson, segretario di Stato per l’ambiente, si recheranno oggi a Rouen per rispondere pubblicamente alle loro domande. In base alle nostre informazioni, è stato raggiunto un accordo tra lo Stato e il Fondo mutuo per i rischi sanitari e ambientali (FMSE) con Lubrizol. La società indennizzerà questi 453 agricoltori dei sei dipartimenti colpiti dai divieti prefettizi alla produzione di latte, afferma Joël Limousin, presidente del FMSE: SeineMaritime, Oise, Aisne, Somme, Pas-de-Calais e Nord. Il Fondo di solidarietà di Lubrizol avrebbe accettato di creare un fondo, al quale sono stati aggiunti 50 milioni di euro, per coprire le perdite subite da tutti gli agricoltori e da altri settori non agricoli colpiti.