Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Ancora scarsa trasparenza sugli investimenti finanziari, soprattutto sui costi da affrontare. A 20 mesi di distanza dal varo della direttiva europea Mifid2, che impone agli intermediari finanziari di fornire agli investitori documentazione chiara su impiego e costi delle operazioni, sembra che la norma sia lettera morta. Secondo una recente indagine condotta da Moneyfarm, società di gestione digitale di risparmio specializzata in investimenti a medio-lungo termine, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, la situazione è tutt’altro che rosea.
Moneyfarm ha messo a confronto l’informativa sui costi e sugli oneri connessi secondo la direttiva Mifid2 prodotta da 20 fra i più importanti intermediari finanziari operanti in Italia, focalizzati su una clientela retail, la maggior parte degli intermediari non avevano ancora provveduto alla rendicontazione ex post: l’informativa non è stata fornita nel 70% dei casi e nell’80% dei casi non viene indicato l’impatto cumulativo dei costi sulla redditività dell’investimento. Inoltre, l’informativa ex ante sarebbe dovrebbe essere consegnata prima della stipula del contratto di intermediazione, in tempo utile e completa, ma così non è stato. In tal senso si è esplicitamente espressa Consob in data 28 febbraio 2019, attraverso il Richiamo di attenzione n. 2/2019.
Settecentocinquantasette attacchi gravi nei primi sei mesi dell’anno; 126 ogni mese, in crescita (+1,3%) rispetto al primo semestre del 2018, anno che era già stato definito l’anno peggiore di sempre per l’evoluzione delle minacce cyber . Sono questi, infatti, i numeri sulla sicurezza Ict, raccolti nella nuova edizione del Rapporto Clusit, redatto dalla Associazione italiana per la sicurezza informatica, giunto al suo ottavo anno (alla quindicesima edizione, considerando anche gli aggiornamenti semestrali) e presentato a Verona, nel corso del convegno Security Summit. Ma le imprese non stanno a guardare: nove su dieci intendono investire di più del passato (30%) o in modo stabile (60%) in sicurezza.
L’offerta delle assicurazioni dedicate alla casa e alla famiglia si arricchisce e diventa sempre più personalizzabile. Si diffondono infatti le proposte modulari, che consentono ai clienti di costruirsi una polizza su misura, in base alle proprie esigenze e al proprio stile di vita, integrando anche coperture come la protezione di tablet e smartphone e per i rischi informatici, le spese legate alla cura di cani e gatti, cominciando a usare soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’internet delle cose.
Responsabile la p.a. per gli illeciti del dipendente. La Corte di cassazione con la sentenza n. 38260/2019 deposita il giorno 12/9/2019 e ribadisce come l’amministrazione debba essere considerata responsabile per i danni conseguenti a terzi dai fatti illeciti commessi dai dipendenti, con la sola eccezione tuttavia di quelli commessi in esecuzione di un fine personale. Il caso di specie traeva dal sequestro di somme di denaro, a carico di un dipendente. Al dipendente infatti era stato contestato di avere sottratto somme di denaro delle quali aveva la disponibilità.

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  • Ucciso da una scrofa Grave il bimbo che teneva in braccio
Un uomo di 50 anni è morto e un bimbo di due anni è rimasto gravemente ferito dopo essere stati aggrediti da una scrofa, allevata in un insediamento abusivo, a Corcolle, alla periferia di Roma. L’uomo, un cittadino romeno, era andato a trovare un parente in un terreno agricolo. Dopo pranzo, intorno alle 16.30, ha portato il figlio dell’amico a vedere gli animali. È entrato col bimbo in braccio nel recinto per vedere i maialini appena nati, quando la scrofa lo ha fatto cadere e lo ha morso ferendolo mortalmente e aggredendo il piccolo. Quest’ultimo, ferito gravemente, è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Tivoli.

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La compagnia della Lega Coop, Axxès e Dkv le prime ad approfittare dell’apertura del mercato. La piattaforma tecnologica può far allargare il business delle assicurazioni con polizze istantanee e nuovi servizi.
Perché la torta da dividere é grossa e parte da circa 200 milioni l’anno. In particolare si tratta dello 0.50% sugli 84 miliardi di pedaggi pagati ogni anno, ovvero 42 milioni. Cui si aggiungono altri 150 milioni legni all’incasso di circa 15 euro l’anno per ogni automobilista che si abbona al servizio di telepagamento: gli automobilisti in Italia sono 37 milioni, Telepass ne intercetta da sola 8,5 milioni che però possiedono 12.2 milioni di apparecchi (che a 15 euro l’uno fanno un totale appunto dl circa 150 milioni).
Così, la questione che sembra interessare i media è quale sarà il rapporto di Del Vecchio con l’amministratore delegato Nagel. il campo si è subito diviso fra guelfi e ghibellini. Secondo alcuni, un imprenditore che ha creato dal nulla una multinazionale di successo come Luxottica, non può che creare valore più di quanto sappia fare Nagel. Altri sottolineano come dall’arrivo di Nagel al vertice (2008) il titolo Mediobanca abbia fatto nettamente meglio dell’indice europeo dei finanziari, della partecipata Generali e del suo azionista Unicredit, traghettando con successo la banca attraverso la crisi finanziarla e del debito pubblico. Meglio ancora se il confronto viene fatto dai luglio 2013, quando è stato presentato il primo dei due piani triennali. Niente. Invece, su cosa Del Vecchio abbia in mente di fare in qualità di azionista ”attivo”. Un’ipotesi è la scissione di Generali da Mediobanca attraverso la distribuzione al soci della banca delle azioni della partecipata.
Quella che vede Liam Condon è un’occasione storica. Da membro del Consiglio direttivo di Bayer e presidente della divisione Crop Science, la”mente agrochimica del gigante farmaceutico tedesco. Il 50enne top manager irlandese non ha dubbi, siamo numeri uno al mondo in settori chiave come mais, soia, ortaggi, cereali, cotone e agricoltura biotech. Abbiamo quindi l’opportunità e la responsabilità di affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico, alla salvaguardia della biodiversità e alla sicurezza alimentare per garantire un futuro migliore per il nostro pianeta.
“Sul glifosato della Monsanto faremo appello e aspettiamo la scienza”. Lotta al cambiamento climatico, ma bisogna dare speranza a milioni di piccoli coltivatori

Con un balzo felino, nel primo semestre 2019, l’industria del private banking, recupera il terreno perso nella seconda metà del 2018. Superata, dunque, una situazione che sembrava inesorabilmente compromessa, gli asset in gestione toccano il massimo storico, oltre gli 800 miliardi di euro. Ma, la novità vera, con cui il wealth management deve fare i conti, è la nascita di una nuova generazione di clientela private, più esigente e affatto fedele. «I dati di giugno — commenta con un sospiro di sollievo, Antonella Massari, segretario generale Aipb — confermano che l’industria ha reagito molto bene alla difficile situazione di fine anno, quando, per effetto delle condizioni deteriorate del mercato e il difficile contesto internazionale, il valore delle masse era sceso a 778 miliardi di euro. A fine giugno i nostri associati gestivano 884 miliardi di euro, 43 miliardi in più rispetto alla stessa data del 2018 e 66 in più rispetto a fine dicembre 2018 ».
  • L’educazione secondo Ivass
Storicamente l’Italia è un Paese sottoassicurato. Una caratteristica che ci accompagna da sempre, eredità di un territorio in cui la ricchezza ha faticato a diffondersi. E se non ci sono beni da tutelare, a cosa serve assicurarsi? Le abitudini poi, si sa, sono difficili da cambiare e così nonostante sia universalmente riconosciuto il ruolo di primo piano tra le potenze economiche mondiali dell’Italia, il Paese nel suo insieme continua a considerare le assicurazioni con estrema circospezione. È anche per questo che il neo presidente dell’Ivass, Fabio Panetta, ha pensato alla Giornata dell’educazione assicurativa (Roma, Camera di Commercio, Piazza di Pietra, mercoledì 9 ottobre dalle 9.30), per risolvere un problema che è prima di tutto culturale, da affrontare appunto partendo dall’educazione. Parteciperanno, Maria Bianca Farina (presidente dell’Ania) e Annamaria Lusardi (direttore del Comitato Edufin), oltre a Francesco Billari, Gianluca di Ascenzo, Mario Fiorentino, Andrea Mencattini, Francesco Saita, Nino Savelli e Antonio Tanza, mentre le conclusioni saranno affidate a Elena Bellizzi del Comitato Edufin.
  • Volontari allo sportello
Saranno oltre 700 i dipendenti del Credito Emiliano (Credem) che nell’ambito dell’iniziativa «Un giorno per gli altri» svolgeranno una giornata di volontariato nel mese di ottobre. Il progetto si svolgerà in tutta Italia in collaborazione con Fondazione Sodalitas, la prima organizzazione in Italia a promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa, partner per le imprese associate che sviluppano progetti on demand di Volontariato d’Impresa. Le persone che hanno aderito al progetto svolgeranno attività di volontariato in un network di enti e associazioni certificati, scelti insieme a Fondazione Sodalitas, con la collaborazione tecnica dell’Istituto Italiano della Donazione. Il gruppo Credem metterà a disposizione di tutti i partecipanti una giornata di permesso retribuito, poiché le attività di volontariato saranno effettuate durante l’orario di lavoro. L’iniziativa è nata nell’ambito del programma di welfare aziendale ampliandone la portata. «Vi sono tantissime persone in azienda che decidono in propria autonomia di donare parte del proprio tempo libero a iniziative di solidarietà. Per questo Credem vuole mettere in atto un welfare che oltre ad essere per noi, sia sempre più anche per gli altri», ha dichiarato Andrea Bassi, direttore del personale del Credem.

  • Clientela ai raggi x: così l’avvocato valuta i rischi antiriciclaggio
Anche gli Avvocati possono ora contare su una disciplina regolamentare di dettaglio in materia di antiriciclaggio. Le regole tecniche – approvate lo scorso 20 settembre dal Cnf ( Consiglio nazionale forense), con il placet del Comitato di sicurezza finanziaria – hanno,anzitutto, il vantaggio di delineare i confini degli obblighi antiriciclaggio dell’avocato, chiarendo che il perimetro è tassativamente quello delineato dall’articolo 3, comma 4, lettera c) del decreto legislativo 231 del 2007 e non va oltre.