di Carlo Giuro
Ottobre ospita la seconda edizione del mese dell’educazione finanziaria. Così come reso noto dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin) diretto da Annamaria Lusardi, saranno circa 500 gli appuntamenti che si svolgeranno in tutte le regioni d’Italia nel corso di queste settimane. Nel programma (consultabile sul sito istituzionale quellocheconta.gov.it) si prevedono seminari, lezioni, giochi, laboratori e spettacoli gratuiti. L’obiettivo è quello di offrire occasioni utili per ottenere informazioni, discutere e comprendere come gestire e programmare le risorse finanziarie personali e familiari, approfondire i temi del risparmio, degli investimenti, delle assicurazioni e della previdenza. Il mese si è aperto con la World Investor Week, e ha visto
il debutto della prima Giornata Nazionale sull’Educazione Assicurativa che si è celebrata il 9 ottobre e culminerà con la chiusura del 31 ottobre, data in cui ogni anno si tiene per tradizione la Giornata Mondiale del Risparmio. Una novità, sottolineata dalla Covip che è anche membro attivo del Comitato Edufin, è data dalla presenza di numerosi appuntamenti dedicati alla previdenza, promossi soprattutto dai fondi pensione e dalle Casse di previdenza degli ordini professionali. Il tema delle educazione previdenziale riveste sempre maggiore rilevanza per assumere in modo consapevole le proprie decisioni. Il sistema di welfare italiano in generale appare infatti perenne movimento, alla ricerca di un equilibrio che non appare mai definitivo, sia in considerazione dell’andamento della piramide demografica e dei vincoli di finanza pubblica, ma anche dell’evoluzione del mondo di lavoro e dell’indebolimento della rete di protezione familiare. Esempio eloquente sembra essere proprio rappresentato dall’ordinamento previdenziale, oggetto di un ciclo continuo di riforme che dagli anni 90 si susseguono con una frequenza notevole che vede un rinnovarsi di meccanismi e di formule che a volte si ripropongono nel tempo (si pensi alle quote) e un proliferare di confronti politici, dibattiti e proposte. Anche per gli addetti ai lavori diventa a volte difficile essere aggiornati, dall’Ape a quota 100 a opzione donna al pensionamento anticipato al riscatto laurea, in un turbinio di termini e di significati. Così come sottolineato di recente anche dalla Ragioneria generale dello Stato diviene sempre più indispensabile il ruolo dei fondi pensione per integrare il gap che si genererà tra ultima retribuzione e pensione di base calcolata con le regole del metodo di calcolo contributivo. Il tasso di iscrizione alla previdenza complementare appare però ancora ridotto con la necessità di coinvolgere in maniera più diffusa quelle categorie che molto ne necessiterebbero ma non sono ancora sufficientemente incluse, come i giovani e le donne. Nel sistema previdenziale italiano sono previsti meccanismi di spinta alle adesioni sia di tipo normativo, come il silenzio assenso, sia derivanti dalla contrattazione collettiva come l’adesione contrattuale. Ma occorre che l’aderente sia in grado di comprendere bene la valenza delle proprie decisioni e i meccanismi di funzionamento dei fondi pensione: dal quanto versare alla linea di investimento da scegliere alla tipologia di rendita da scegliere al pensionamento. Non bastano gli impianti normativi ma è indispensabile elevare il livello di cultura previdenziale del nostro Paese. A sostenere l’efficacia delle leggi è indispensabile sempre più il ruolo della educazione previdenziale che va auspicata, stimolata e incentivata. (riproduzione riservata)
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