Definitiva la separazione della banca da unicredit, che incasserà 22,5 milioni
Modifiche anche alla governance dell’istituto: il cda potrà presentare una lista per il rinnovo del board
di Francesco Bertolino

La separazione di FinecoBank da Unicredit è definitiva. Ieri il cda dell’istituto guidato da Alessandro Foti ha deciso di esercitare l’opzione per rilevare il marchio «Fineco » da Unicredit .
Il prezzo è di 22,5 milioni di euro (più Iva) e il perfezionamento dell’operazione è previsto entro fine anno.
L’opzione per l’acquisto del marchio era prevista nell’accordo di separazione fra le due banche, concluso dopo che Unicredit ha deciso di cedere in pochi mesi la partecipazione del 35% detenuta in Fineco , incassando con due distinte operazioni oltre 2 miliardi.
In teoria Fineco avrebbe avuto tempo fino al 2023 per esercitare il diritto riconosciuto dall’intesa con Unicredit , ma probabilmente il cda ha preferito accorciare i tempi e rimarcare l’indipendenza della banca. Dopo un’iniziale sorpresa – riconosciuta dallo stesso amministratore delegato Foti – per la rapidità della cessione da parte di Unicredit , Fineco sembra essersi in effetti calata perfettamente nei nuovi panni della public company. Con l’uscita di Unicredit , del resto, nel capitale della banca sono entrati i grandi fondi internazionali: BlackRock (8,8%), Capital Research and Management Company (5,1%), Invesco (3,4%) e JpMorgan Asset Management (3%).
Prendendo atto del nuovo assetto azionario della società, perciò, sempre ieri il cda di Fineco ha deciso di rivedere anche la corporate governance. Oltre a rafforzare i requisiti degli esponenti aziendali, l’organo di vertice della banca ha deciso di introdurre la facoltà per il cda di presentare una propria lista di candidati alla carica di amministratore in sede di rinnovo del consiglio stesso (previsto nella primavere del 2020). Parallelamente è previsto l’ampliamento della partecipazione e rappresentatività degli azionisti di minoranza. Nel dettaglio, alla lista che arriverà seconda per numero di voti saranno assegnati due amministratori, mentre alla lista risultata terza per numero di voti sarà assegnato un consigliere purché abbia ottenuto almeno il 2% dei voti espressi in assemblea.
Le proposte di modifica allo statuto, spiega una nota di Fineco , saranno sottoposte all’approvazione dell’assemblea straordinaria.
Ieri a Piazza Affari il titolo Fineco ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 9,7 euro. (riproduzione riservata)

Fonte: logo_mf