La Mutua francese Sham ha presentato, martedì 2 ottobre, i dati chiave 2017 della responsabilità sanitaria civile sanitaria delle strutture sanitarie, sociali e socio-sanitarie.
La Mutua è presente in 4 Paesi europei, con 11.000 associati tra i quali 4.300 strutture ospedaliere e socio-sanitarie. In Italia è presente dal 2015 e conta tra i suoi soci/assicurati intere realtà Regionali e strutture pubbliche su una grande parte del territorio nazionale.
I dati raccolti nel mercato francese rivelano che l’esposizione complessiva al rischio delle strutture e degli operatori sanitari rimane molto alta. Pertanto, le informazioni sull’evoluzione dei principali rischi, la consapevolezza dei rischi delle attività, la loro prevenzione e gestione rimangono essenziali per gli attori della salute e dell’azione sociale. Le richieste di risarcimento per danni alle persone e alle cose in tutte le strutture hanno totalizzato 15.792 sinistri nel 2017, per un costo totale di 221,2 milioni di euro, con un aumento di frequenza del 2.9% e dell’1,6% nei costi.
Nelle istituzioni sanitarie, in particolare, nel 2017 sono state presentate 13.607 richieste di risarcimento per danni alle persone e danni alle proprietà alle strutture sanitarie assicurate Sham contro 13.212 nel 2017. Con una relativa stabilità nel numero di tali richieste (+3%) e un’inflazione dei costi dell’1,7%, il costo totale ammonta a 219,2 milioni di euro. Le lesioni personali rappresentano quasi interamente l’importo (98%), con un incremento del 3,7% rispetto al 2016. Delle 6.546 richieste di risarcimento per lesioni personali, l’89% riguarda l’attività medica e quindi il cuore stesso dell’attività delle strutture. Il numero è 5.817 e il costo è di 192,8 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al 2016. Nonostante il calo di quest’anno (36,4% vs 50% nel 2016) le richieste legate alle prestazioni e alla presa in carico dei pazienti rappresentano più di un terzo delle richieste.
“Questi dati che provengono dalla Francia – spiega il Country Manager di Sham Italia, Christophe Julliard – indicano che le strutture sanitarie, rimangono globalmente molto esposte. È un segnale importante per la Sanità italiana perché mette in risalto un trend europeo e dimostra, una volta di più, l’importanza dei progetti e della cultura della prevenzione per il futuro e la sostenibilità delle cure. Questo è l’obiettivo di Sham: aiutare le strutture associate nell’individuare e ridurre l’esposizione al rischio attraverso progetti mirati e strumenti concreti fondati su 90 anni di esperienza; condividere tra le strutture le migliori pratiche emerse in modo che possano essere conosciute e applicate su vasta scala. A questo, in particolare, è dedicato il Premio Sham per la prevenzione dei rischi, un’iniziativa unica in Italia”.
Sempre inclusa nel rapporto è la crescita totale dei casi chiusi in strutture sanitarie, che mostra un ulteriore aumento nel 2017 con 13.547 casi (+4,2% rispetto al 2016). Il tasso di liquidazione stragiudiziale rimane stabile al 35,5%. Alla fine, oltre il 90% dei casi è stato risolto senza contenzioso e solo il 4% delle richieste di lesioni personali e danni materiali è stato chiuso a seguito di una procedura giudiziale di responsabilità accertata. “Queste tendenze – conclude Julliard – testimoniano la volontà di Sham di favorire il modo amichevole ma anche una gestione più efficace nella gestione dei casi. Anche questo rientra in un approccio globale del modello mutualistico che vede nella sicurezza delle cure e nella tutela delle persone due elementi centrali nel progresso dell’interesse generale”.