di Marzia Paolucci

L’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo, prima di noi solo il Giappone. A gennaio 2018, gli over 65 rappresentano il 22,6% del totale e continuando così nel biennio 2045-50, gli ultrasessantacinquenni saliranno quasi al 34%.
Sono i dati Istat diffusi ieri dalla Sala della Regina della Camera, sede della presentazione della quindicesima guida dedicata agli strumenti patrimoniali e alle tutele per gli anziani curata dal Consiglio nazionale del notariato in collaborazione con 14 associazioni dei consumatori. Focus della guida: la terza età proprietaria al 70% della casa in cui abita, una fascia alle prese con i concetti di rendita vitalizia, vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto, vendita della nuda proprietà con riserva di abitazione e prestito vitalizio ipotecario. Strumenti, questi, per ottenere liquidità. Ci sono poi gli strumenti per ottenere assistenza come il testamento, il contratto di mantenimento, il contratto di vitalizio alimentare e quello assistenziale, la donazione con onere di assistenza e il trust, istituto di origine anglosassone che nel caso specifico, può prevedere quanto necessario per un’assistenza vitalizia.

Un viaggio niente affatto scontato analizzato strumento per strumento da Pierluisa Cabiddu, consigliere nazionale del notariato tra «strumenti a disposizione degli anziani senza una sede giuridica precisa né dignità di regolamentazione nel codice», li definisce Albino Farina, vice presidente del Consiglio nazionale del notariato. «Importante», dichiara a ItaliaOggi, «è destandarizzarli: non esistono prodotti omologati, ogni strumento è personalissimo per ognuno. Quelli frutto della prassi come il contratto di mantenimento vanno più soppesati. Più diffusi sono invece la vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto e la donazione con onere assistenziale. Il cohousing? Tutto da potenziare».
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