L’evoluzione digitale sta trasformando il mondo della sanità, anche perché le persone sono sempre più connesse e cercano modalità nuove per relazionarsi con tutto quello che riguarda la loro salute e il loro benessere, usando app per esempio per raccogliere informazioni sulle strutture sanitarie, prenotare servizi e controllare gli esami, per mantenere uno stile di vita sano, monitorare l’alimentazione e l’attività fisica, tenere traccia delle cure e dei dati medici.
Quando l’Intelligenza artificiale sbaglia, chi paga? Chi risarcisce per il «danno tecnologico» causato da un algoritmo, e in che misura può essere quantificabile questo danno da un giudice? La domanda è tutt’altro che di facile soluzione: un paio di settimane fa, alla convention romana dell’International Bar Association, le sessioni dedicate ai dibattiti sulle implicazioni legali legate all’AI, sono state tra le più seguite dagli avvocati provenienti da tutte le parti del mondo.
- Pensioni, si sgonfia quota 100 così si spenderanno 2 miliardi in meno
Chi vorrà davvero andare in pensione con quota 100, se sa che non potrà anche lavorare per due anni o più, esclusi piccoli impieghi da non più di 5 mila euro lordi all’anno? Solo chi proprio non potrà farne a meno. E comunque molti meno del previsto, già scesi sulla carta: 350 mila (dai 400 mila annunciati da Salvini), tra cui 120 mila statali. I tecnici hanno già fatto di conto. Su 6,7 miliardi stanziati nel 2019, ad esempio, potrebbero esserne usati solo 5.
L’Intervista/Carlo Cimbri
Il mondo della finanza sta cambiando radicalmente, e Carlo Cimbri, amministratone delegato dei gruppo Unipol, fotografa la situazione usando due parole chiave: indicizzazione e migrazioni. La prima a significare che oggi ognuno fa anche cose diverse da quelle che tradizionalmente faceva prima; la seconda che ognuno cerca la redditività inseguendo nuovi territori dl profitto.
Le compagnie di assicurazione. casi come le banche. stanno soffrendo perla risalita dello spread. Questo va a impattare direttamente sul requisiti di capitale e non a caso si è parlato in questi giorni della possibilità che alcune sia delle une che delle altre finiscano prima o poi per essere costrette a effettuare aumenti di capitale. Paradossalmente. però, alcune compagnie adesso “tifano” per un’ulteriore crescita dello spread: se proprio non possono averlo più basso, cosa ovviamente dl gran lunga preferibile, che salga almeno.
Il calendario degli appuntamenti clou è fissato: il 21 novembre l’amministratore delegato di Generali Philippe Donnet presenterà il nuovo piano industriale e in primavera verrà rinnovato il consiglio. Nell’attesa due azionisti comprano titoli del Leone: Leonardo Del Vecchio, dal 2012 al 3% circa, negli ultimi mesi e in particolare nelle scorse settimane ha portato la partecipazione al 3,51%; Francesco Gaetano Caltagirone, che da anni arrotonda la quota quando il titolo è in un range di prezzo 10-14 euro, è arrivato al 4,54%.
- Clienti garantiti sull’uso dei loro dati
Il regolamento europeo sulla privacy, diventato operativo il 25 maggio scorso, si apre con le norme sulla protezione e sulla circolazione dei dati personali delle persone fisiche. In quest’ottica appare, dunque, fondamentale che chi mette a disposizione i propri dati – il cosiddetto “interessato” – sia messo al corrente di come e perché quei dati saranno utilizzati. Gli sia, in altre parole, data l’informativa. Adempimento che in uno studio professionale si presenta, per esempio, quando si raccolgono i dati dei clienti o quelli di eventuali collaboratori o ancora dei dipendenti.
- Professioni già a quota 100 ma nessuno lascia davvero
P er i professionisti dell’area legale ed economica la «quota 100» in materia di pensioni è già realtà. Da anni e senza bisogno di manovre. Anzi, molti di loro sono attestati persino a quota 98 o 99 come somma di età e anni di contribuzione necessari per un’uscita anticipata dal lavoro.
Ma rispetto alla quota 100 che il Governo sta per introdurre per i dipendenti Inps c’è una differenza decisiva: per molti professionisti l’assegno della pensione anticipata non implica lo stop al lavoro.
Bruno Le Maire intende fare una riforma della direttiva Solvency II per favorire gli investimenti in azioni, cosa che le compagnie di assicurazione chiedono da lungo tempo.