Complice la volatilità delle ultime settimane sul listino milanese, che da fine settembre si è tradotta per le Generali in una flessione di circa il 6,5%, Leonardo Del Vecchio è pronto a rafforzare ulteriormente e «in maniera consistente» la propria quota nel capitale della compagnia assicurativa triestina.
Le Poste Italiane si preparano a lanciare la polizza istantanea. Per ora è un progetto pilota ma è il segno che nel gruppo guidato da Matteo Del Fante sono pronti a sperimentare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per crescere nel settore assicurativo. L’avvio, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è previsto a fine anno e riguarda un prodotto legato ai viaggi che sarà offerto grazie alla collaborazione con Neosurance e che sarà possibile sottoscrivere in tempo reale, utilizzando lo smartphone. Iniziative che sono già state sperimentate da altre compagnie concorrenti (sempre Axa ha lanciato di recente un’iniziativa simile) e che ora sono pronti ad attuare anche nel gruppo postale.
Lo rileva l’indagine annuale di R&S Mediobanca sulle principali società italiane. Le due banche sono leader per attivi. Generali domina tra le assicurazioni. Enel prima nell’industria, poi Edison
Cattolica assicurazioni rafforza la sua alleanza con il rugby. Come sponsor principale della federazione italiana di questo sport, la compagnia veronese avvia la prima fase della campagna di comunicazione, che da oggi è visibile sui più importanti media nazionali. Tutto questo all’insegna del payoff «Pronti alla vita»: l’angelo, simbolo di Cattolica, raffigura le soluzioni assicurative studiate per ogni esigenza, dal gioco alla vita.
A fine 2018 Inarcassa (l’ente pensionistico di ingegneri e architetti) «supererà gli 800 milioni di euro di crediti da incassare, comprese le rateazioni»: una quota degli adempimenti previdenziali è «inesigibile», una parte «la stiamo recuperando, anche grazie all’Agenzia delle entrate». E, nel frattempo, subite due bocciature dei ministeri dell’economia e del lavoro ad altrettante riforme orientate ad «alleviare» il sistema sanzionatorio, la Cassa attende il pronunciamento del Tar (cui ha fatto ricorso a febbraio) sull’ultimo provvedimento adottato dal Comitato nazionale dei delegati, rigettando, intanto, ogni ipotesi di «condono, sanatoria, o rottamazione».
Prosegue il rafforzamento di Leonardo Del Vecchio e di Francesco Gaetano Caltagirone nel capitale delle Generali. Dal 19 al 22 ottobre la holding Delfin, che fa capo a Del Vecchio, ha acquistato a più riprese 1,65 milioni di azioni della compagnia triestina, approfittando dei cali degli ultimi giorni legati alla volatilità diffusa sul listino italiano.
- Generali, i grandi soci vogliono un’acquisizione
Due grandi azionisti (italiani) di Generali comprano azioni sulla debolezza. Segno di fiducia nel management in vista del piano strategico, che sarà anticipato al cda tra due settimane. Segno, anche, della volontà di mediare al ribasso, e sostenere con i flussi cedolari che nel caso di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone valgono decine di milioni, un investimento ritenuto di lungo corso. A quanto si apprende l’obiettivo, comune ai soci stabili, non sembra tanto evitare che il colosso triestino sia scalato dall’esterno, ma casomai di trovare assetti stabili e un respiro internazionale definitivo alla società.
- Per la riforma di «quota 100» ci sono i fondi, non le regole
Corsa contro il tempo per inserire in manovra «quota 100», che consentirà di andare in pensione a 62 anni d’età con 38 anni di contributi. L’ultima bozza della legge di Bilancio si limita a istituire un Fondo da 6,7 miliardi per il 2019 e 7 miliardi dal 2020. L’attuazione della riforma è invece rinviata ad «appositi provvedimenti». Se quindi la riforma non verrà inserita nella legge di Bilancio che il governo presenterà nei prossimi giorni, potrebbe arrivare con emendamenti durante l’esame parlamentare della stessa legge o con un decreto legge.
- Assicurazioni, acconto più caro Ecco per chi aumentano le tasse
Nonostante l’arrivo della flat tax sulle partite Iva e degli sconti dell’Ires per le società che reinvestono gli utili in azienda, la pressione fiscale per le imprese nel 2019 potrebbe aumentare. Per finanziare i nuovi sgravi, che valgono circa 2 miliardi di euro nel 2019, verranno infatti cancellate altre due agevolazioni, l’Ace (Aiuto alla crescita economica) e l’Iri (Imposta sul reddito imprenditoriale) che insieme ne valgono oltre 4. E si profila una stangata fiscale da ben 4 miliardi su banche e assicurazioni.
- Del Vecchio sulle Generali: crescerò in modo consistente
Crescita in Generali per Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, che ormai complessivamente — ma non in maniera congiunta, quindi non secondo logiche di alleanze — detengono circa l’8% della compagnia triestina, rafforzando il fronte italiano. Per i soci storici del colosso assicurativo i prezzi attuali di Borsa della compagnia triestina rappresentano un’occasione per arrotondare le quote e mediare i prezzi originali di acquisto delle azioni. Generali ha chiuso ieri a 13,75 euro (-0,54%) e negli ultimi sei mesi ha perso circa il 18% con una capitalizzazione ridotta a 21 miliardi.
- Generali, Del Vecchio al rilancio: «Saliremo in modo consistente»
«Quello in Generali è per Delfin un investimento finanziario a lungo termine, particolarmente interessante ai prezzi attuali e pertanto destinato a salire in maniera consistente». È con queste parole che Leonardo Del Vecchio ha messo ieri nero su bianco le intenzioni sul Leone di Trieste. Le stesse che, negli ultimi mesi, hanno mosso un altro socio forte della compagnia, ossia Francesco Gaetano Caltagirone con il quale, peraltro, almeno sul mercato sembra muoversi in perfetta sintonia. È di ieri l’ultimo aggiornamento rispetto alle posizioni rilevanti che ora vedono Del Vecchio proiettato verso il 3,4% e l’imprenditore romano al 4,54%.
- Per il vertice parte la caccia al nuovo presidente
Il rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione sarà sul tavolo dell’assemblea di bilancio delle Generali la prossima primavera. In questo scenario se il futuro del ceo Philippe Donnet è legato a doppio filo con il business plan che verrà presentato il 21 novembre, e la sua conferma in questa fase pare raccogliere più consensi che opposizioni, il numero uno invece è una casella da riempire. Come è noto l’attuale presidente Gabriele Galateri di Genola è in scadenza di mandato e non potrà essere candidato perché ha superato i limiti di età fissati dallo statuto (70 anni). In proposito, la proposta di Mediobanca è di valutare una modifica allo statuto per mantenere Galateri in sella. L’idea rimane sullo sfondo come ipotesi di ultima istanza nel caso in cui non si trovasse un accordo su un nuovo nome.
- Esistenza del danno non patrimoniale sempre da provare