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Il presidente di Covip, Mario Padula, alza l’attenzione sulla governance, sulla gestione previdenziali e sulla vigilanza delle casse previdenziale per rivedere una normativa ormai datata e introdurre strumenti di intervento tempestivi per evitare che si possa agire sono quando le situazione di disavanzo economico e finanziario sono conclamate. Le casse previdenziali, che a dicembre 2017 sono arrivate a gestire risorse per 85,3 miliardi, in forte crescita (+53%) rispetto ai 55,7 miliardi del 2011, «restano gli unici investitori istituzionali affrancati da una regolamentazione unitaria, nonostante gestiscano risparmio previdenziale obbligatorio», ha sottolineato Padula.
Il progetto che punta alla distribuzione di polizze Rc Auto negli uffici postali è ancora in fase di avvio. La gara che vede in competizione cinque big delle assicurazioni (Generali , Axa , Zurich, Allianz e Unipol ) per diventare partner delle Poste Italiane in questo nuovo settore è ancora aperta e, in questa fase, appare in stand by. Ma c’è un altro ramo di attività su cui il gruppo guidato da Matteo Del Fante sta puntando forte in questi mesi. Si tratta del welfare, e più in particolare dell’offerta di fondi sanitari o di polizze collettive.
Il ponte di Genova, assieme ad altri sinistri, tra cui l’incendio di un cantiere navale in Germania e i danni provocati dall’alluvione Ituango in Colombia, hanno pesato per 300 milioni di dollari sull’ultimo trimestre della compagnia di riassicurazione elvetica Swiss Re. Ieri la società ha comunicato i conti stimando che nel terzo trimestre gli oneri legati ai recenti disastri naturali ammontino a 1,1 miliardi di dollari. In particolare le richieste collegate al tifone Jebi dovrebbero essere pari a 500 milioni di dollari, mentre quelle per l’uragano Florence si attesterebbero a 120 milioni di dollari.
Una raccolta premi di 150 milioni, un risultato netto di 15 milioni che corrisponde a un return on equity (roe) di circa il 15%. Sono gli obiettivi del piano di integrazione e sviluppo 2019-2022 che nasce dalla business combination di Archimede, prima spac delle polizze quotata a Piazza Affari e Net Insurance, compagnia specializzata nella cessione del quinto. Ieri, dopo il via libera dell’Ivass all’operazione si sono riuniti i cda delle due società per che hanno nominato Andrea Battista amministratore delegato della società che nascerà dalla fusione inverse di Archimede in Net Insurance, e che manterrà il nome di quest’ultima.

 


Complici i prezzi determinati dai ribassi dei mercati, continua lo shopping sui titoli Generali da parte degli imprenditori Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio. Dopo gli acquisti effettuati tra il 15 e il 16 ottobre, il patron di Luxottica e l’immobiliarista ed editore romano hanno messo in portafoglio altre azioni del Leone, comprate sul mercato tra il 16 e il 17 ottobre. Del Vecchio, attraverso Delfin, ha acquistato 697 mila azioni, pari a circa lo 0,044% del capitale.
In arrivo i primi risarcimenti economici a chi ha investito in titoli (azioni e obbligazioni subordinate/convertibili) emessi dalle banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) e in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca). Il ristoro sarà pari al 30% con un tetto di 100 mila euro.
«Strappo» netto (e contenzioso giudiziario all’orizzonte) fra Inps e Casse di previdenza sui costi del cumulo gratuito dei contributi: l’Istituto pubblico, infatti, a quanto apprende ItaliaOggi, ha spedito una lettera all’Adepp (l’Associazione che raggruppa i 20 enti privati), nella quale annuncia d’esser pronto a valutare «ogni opportuna azione» per ottenere il pagamento delle spese per svolgere le pratiche di chi vuole usufruire dello strumento, e riunire così i versamenti effettuati in più di una gestione.

corsera

  • Rc auto, con la tariffa equa possibili rincari del 40%
L’obiettivo indicato nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 15 ottobre è «realizzare una Rc auto equa». Che può significare ridurre le tariffe nelle zone più rischiose, principalmente ma non in modo esclusivo situate al Sud. Passo probabilmente accompagnato (se non dal governo, dal mercato) da un aumento in quelle «virtuose», gran parte delle quali al Nord. Nonostante nella nota si parli di equità «con canoni differenziati rispetto al territorio», è circolata subito l’ipotesi di una «tariffa unica». Che potrebbe significare, secondo le simulazioni di alcune compagnie di assicurazioni, cali fino al 65-66% dei premi in province come Napoli o del 60% a Caserta. E aumenti fino al 30 e 40% come a Udine e Bolzano. Certo è che l’adozione di una linea dirigista nella tariffazione potrebbe trovare ostacoli: dal 1994 l’Europa ha liberalizzato il mercato assicurativo, Rc auto compresa, e le tariffe non sono più controllate dalle autorità bensì fissate dalle compagnie. Anche per questa ragione si è fatta strada un’altra ipotesi: il governo potrebbe perseguire equità attenuando le differenze tariffarie territoriali attraverso, per esempio, gli sconti applicati e a chi viaggia con la scatola nera, obbligatori ma definiti dalle compagnie. Potrebbero dunque essere più ampi nelle zone a maggior tasso di rischiosità. Anche in questo caso diventerebbe probabile un «ribilanciamento» con sconti minori al Nord che, se non indirizzato dall’esecutivo, verrebbe perseguito dal mercato.

  • Covip: nuove regole per le Casse dei professionisti
Le venti Casse dei professionisti (85,3 miliardi di risorse complessive nel 2017; +53,2% dal 2011, mentre il Pil nei sette anni è cresciuto solo del 5%) sono gli unici investitori istituzionali privi di una regolamentazione unitaria sugli investimenti. Non solo. La normativa primaria che disciplina questi Enti è invariata dal 1994, l’anno della privatizzazione, ed è «inadeguata perché si concentra sulla repressione di gravi violazioni di legge o ipotesi di default» mentre dovrebbe invece garantire un processo «costante e ordinato e non conseguente solo a eventi straordinari».

 


Handelsblatt

 

  • La modifica dei tassi di interesse delle riserve aggiuntive dà sollievo agli assicuratori vita tedeschi
Gli assicuratori vita tedeschi dovranno mettere da parte meno liquidità per i momenti di crisi. Le compagnie ne trarranno indubbi benefici secondo S&P. Gli interessi addizionali alle riserve (ZZR) sono stati introdotti nel 2011 per garantire che gli assicuratori possano ancora fornire garanzie sui tassi di interesse garantiti ai loro clienti, anche con tassi di interesse bassi nel lungo termine. Fino al 2017, sono stati messi insieme 60 miliardi di euro.