Nel mondo, ci sarebbero 163 mld di patrimonio sotto assicurato e questo crea un’esposizione che costituisce una minaccia significativa per i mezzi di sostentamento e la prosperità globale.
Lo sostiene il nuovo Rapporto dei Lloyd’s sulla Sottoassicurazione Globale 2018, A World at Risk.
Il Rapporto, sviluppato dai Lloyd’s e dal Centre for Economics and Business Research (CEBR) rivela che nonostante l’economia globale generale sia cresciuta negli ultimi anni così come le nuove minacce, il gap assicurativo si è ridotto di meno del 3% rispetto al 2012, quando i Lloyd’s pubblicarono il loro primo report sulla sottoassicurazione. Questo avanzamento così limitato arriva in un periodo nel quale sono aumentate sia la gravità che la frequenza delle catastrofi legate al meteo. Oltre a ciò, rischi globali come i crimini informatici sono in crescita e in rapida evoluzione, creando nuove minacce complesse per la società. E questi trends continueranno.
La diffusione dell’assicurazione è sensibilmente maggiore nelle economie sviluppate rispetto a quelle emergenti ma l’Europa registra livelli di copertura dei rischi cyber minori rispetto agli Stati Uniti. La ridotta diffusione è dovuta in parte alla mancanza di rigida regolamentazione nell’area prima dell’entrata in vigore, quest’anno, del General Data Protection Regulation (GDPR). Nel 2016 il tasso di diffusione dell’assicurazione cyber era del 30% in Germania e del 36% nel Regno Unito mentre, negli Stati Uniti raggiungeva il 55%. Si stima che gli attacchi cyber a livello globale siano costati alle aziende nel solo 2017 tra i $445 ed i $608 miliardi. Con il GDPR ed i relativi requisiti per la notifica delle violazioni dei dati, si prevede un incremento della domanda di coperture assicurative per i rischi cyber in Europa.
Il rapporto mostra anche che la situazione assicurativa europea non è uniforme. Non tutti i paesi europei e non tutti i settori si trovano ad affrontare lo stesso livello di sottoassicurazione. I Paesi Bassi rimangono il paese con la maggiore penetrazione assicurativa del mondo pari al 7,7%.
Nello specifico, il rapporto fornisce una panoramica dell’impatto dei disastri e della sottoassicurazione nei seguenti paesi europei:
- In Francia, il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sul settore agricolo del paese ed in particolare sulle regioni che producono vino. Nell’aprile del 2017, la primavera anticipata insieme alle gravi gelate, hanno avuto conseguenze devastanti sui raccolti di uva. Si stima che questi cambiamenti estremi nel meteo abbiano causato perdite per 4,2 miliardi di dollari delle quali solo 0,95 miliardi erano assicurate (meno di un quarto).
- In Germania alcune regioni sono particolarmente soggette ad inondazioni come la Baviera e la Sassonia. Nel 2013, il livello del fiume Danubio si è innalzato come mai successo nei precedenti 500 anni e ha causato la morte di 26 persone e danni per 17,4 miliardi di dollari (0,46% del PIL). La gestione di questi rischi che aumentano con i cambiamenti climatici dovrebbe essere una priorità per gli urbanisti. Inoltre, anche se il manifatturiero è un settore dominante dell’economia tedesca, la relativa penetrazione assicurativa è indietro rispetto a quella di Francia o Irlanda.
- I terremoti sono un rischio considerevole in Italia ma il rapporto evidenzia che la sottoassicurazione nell’area persiste. Tra il 2014 ed il 2017, l’Italia ha subito gravi danni a causa delle catastrofi naturali, inclusa una serie di terremoti, ma solo il 12% delle perdite erano assicurate.
Il cambiamento climatico rimarrà una delle principali cause di rischio in Europa considerando che la situazione del meteo è sempre più irregolare. In base alla Lloyd’s City Risk Index, le catastrofi naturali ed i rischi legati al meteo potrebbero ridurre di 13,34 miliardi di dollari i rendimenti economici in Europa.Inoltre, dato il livello di sviluppo economico dei paesi europei, i rischi legati alle attività professionali come gli attacchi cyber acquistano importanza. Attualmente le città europee rischiano perdite fino a 9,36 miliardi di dollari ogni anno a causa di questa minaccia, come si evince dal Lloyd’s City Risk Index.
Questi rischi possono essere gestiti meglio investendo nella resilienza, come ad esempio con la costruzione di infrastrutture ed edifici di maggiore qualità per ridurre gli effetti delle catastrofi naturali, con migliori servizi di emergenza e con il ricorso all’assicurazione. Una serie di studi suggerisce che, in media, i benefici della resilienza (definiti ampiamente) superano di quattro volte i costi.
“L’assicurazione contribuisce in modo sostanziale alla ricostruzione dopo i disastri mettendo a disposizione velocemente le risorse finanziarie necessarie a superare la crisi. Soluzioni assicurative innovative possono offrire ai governi l’accesso rapido ai sostegni finanziari in seguito a una catastrofe, alleggerendo il loro carico e quello dei contribuenti. Quando l’assicurazione non è disponibile, i disastri possono avere conseguenze molto più gravi sulle economie e sulle vite umane. Il settore assicurativo vuole collaborare con i governi per aiutare le persone a comprendere quali prodotti assicurativi sono a loro disposizione e per fornire un migliore accesso a queste soluzioni. Insieme possiamo affrontare il problema della sottoassicurazione e dare, a tutte le economie maggiormente esposte nel mondo, la sicurezza di cui hanno disperatamente bisogno”, ha detto Bruce Carnegie-Brown, Presidente dei Lloyd’s.
Il Centre for Global Disaster Protection – una collaborazione del UK Department for International Development (DfID), con il supporto dei Lloyd’s e del Risk Management Solutions (RMS) – ha pubblicato un Rapporto, Innovative Finance for Resilient Infrastructure, che esplora ulteriormente i nuovi strumenti finanziari che potrebbero essere utilizzati per chiudere il gap assicurativo nei paesi a più basso reddito ed incentivare gli investimenti nella resilienza.
Il Rapporto sottolinea l’importante ruolo che possono assumere le strutture e le capacità assicurative nel fornire liquidità in seguito a un disastro, proteggendo i bilanci dei governi ed i contribuenti.