Nonostante le difficili condizioni di mercato e la forte pressione sulla redditività, gli assicuratori sono ottimisti per il futuro e sono pronti ad aumentare la loro esposizione al rischio, secondo uno studio di BlackRock, svolto in collaborazione con l’Economist Intelligence Unit (EIU).
È quando emerge dalla settima edizione del sondaggio annuale di BlackRock che ha coinvolto 372 senior manager assicurativi e riassicurativi in 27 Paesi del mondo che rappresentano un patrimonio gestito stimato in 7,8 trilioni di dollari. Quasi la metà del campione (47%) degli assicuratori intervistati intende aumentare l’esposizione al rischio dei propri investimenti nell’arco dei prossimi due anni, una percentuale in deciso incremento rispetto al 9% del 2017.
Complessivamente, dal sondaggio di quest’anno emerge come gli assicuratori dimostrino un atteggiamento molto più aperto rispetto al passato. Se fino a ieri hanno tradizionalmente investito in obbligazioni governative o societarie, ora pensano di muoversi ad ampio raggio nell’asset allocation coprendo tutte le asset class. Ad esempio, i canali alternativi come “infrastructure equity” e “infrastructure debt” confermano la loro attrattività: circa il 40% del campione prevede di incrementare la propria esposizione negli strumenti alternativi, a fronte di un 7% che pensa invece di investire meno in questo segmento. Inoltre, permane l’interesse a cogliere le opportunità dei mercati emergenti, in particolare dell’azionario cinese.
Patrick M. Liedtke, Responsabile Asset Management di Assicurazione BlackRock per Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), ha osservato che lo studio di quest’anno ha confermato quanto già emerso nel 2017: “Gli assicuratori di tutto il mondo considerano l’aumento dei rendimenti degli investimenti come lo strumento chiave per aumentare la redditività. La novità di quest’anno è il deciso cambiamento dell’atteggiamento degli assicuratori oggi molto più propensi agli investimenti rischiosi, che riflette un significativo allentamento delle preoccupazioni sui rischi macroeconomici e di mercato, nonostante le persistenti tensioni”.