di Manuel Costa
«Le sfide che si delineano nel prossimo futuro non sono di poco conto, per i gestori come per i distributori, che si trovano di fronte un puzzle non facile da risolvere: ritorno della volatilità sui mercati, maggiori costi di compliance, pressioni sui prezzi da parte dei clienti, concorrenza accresciuta sia nell’ambito degli operatori tradizionali che tra questi e i nuovi soggetti del fintech, necessità di investimenti per migliorare il servizio alla clientela, vincoli di capitale». Lo ha detto Carmelo Barbagallo, capo dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Bankitalia, intervenendo all’Afb-Bocconi Academy sul tema «L’industria del risparmio gestito: la crescita degli anni recenti e le sfide per il futuro». Le innovazioni normative più recenti, soprattutto l’entrata in vigore della Mifid2, sono destinate a produrre «rilevanti effetti sull’organizzazione degli intermediari e nei rapporti con la clientela», ha aggiunto Barbagallo. «La maggiore trasparenza dei costi applicati è elemento chiave per accrescere la consapevolezza dei risparmiatori; è prevedibile una pressione della clientela nei confronti degli intermediari per una riduzione delle commissioni». Negli ultimi dieci anni, ha osservato, «i costi dei fondi comuni italiani sono risultati in aumento sia per via della crescente applicazione di commissioni di entrata/uscita sia per l’introduzione delle commissioni di collocamento nei fondi a scadenza». (riproduzione riservata)
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