“Resta invariato il potere d’acquisto delle famiglie, che dal secondo trimestre del 2016 non ha più segnato rialzi, a causa essenzialmente della risalita dell’inflazione che ha eroso la moderata espansione del reddito nominale”.
Lo ha detto nel corso di un’audizione in Senato il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%.
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi.
“La crescita della spesa delle famiglie appare quindi spinta da una maggiore propensione al consumo, in un contesto caratterizzato da un progressivo miglioramento del clima di fiducia a partire dalla tarda primavera, trainato da aspettative più positive sulla situazione economica del Paese e delle famiglie”, ha concluso.